Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 19 novembre 2014, n. 47919 Fatto e diritto Propone ricorso per cassazione T.A. avverso la sentenza della Corte di appello di Reggio Calabria in data 29 novembre 2012 con la quale è stata confermata quella di primo grado, di condanna in ordine ai reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale...
Categoria: Cassazione penale 2014
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 18 novembre 2014, n. 47584. Perché possa ritenersi sussistente I'impossibilità assoluta a comparire per legittimo impedimento la quale costituisce condizione per il rinvio dell'udienza, è necessario che il difensore indichi le ragioni che non hanno consentito la nomina di un sostituto, atteso che provvedere alta propria sostituzione non è facoltà discrezionale del difensore medesimo e che anzi integra un suo preciso dovere indicare le ragioni per cui gli è impossibile farlo; cosicchè è onere del difensore che presenta istanza di rinvio dell'udienza per legittimo impedimento dare giustificazione della mancata nomina dì un sostituto la cui necessità è desumibile, oltreché da ragioni d'ordine sistematico, dall'ultimo periodo dell'art. 420 ter comma c.p.p.Nel caso si specie si è, pertanto, correttamente posta nell'alveo di legittimità la decisione della Corte terriroiale che ha rigettato la doglianza relativa all'omesso riconoscimento dell'assoluto impedimento del difensore rispetto ad un ricovero programmato ed iniziato quasi una settimana prima dell'udienza prevista – ad onta della asserita urgenza del suo verificarsi – considerando non assoluto l'impedimento e ingiustificata la non sostituibilità dello stesso professionista nell'espletamento dell'incarico nell'ambito dei quale aveva chiesto di far valere l'impedimento per ottenere il rinvio della udienza
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 18 novembre 2014, n. 47584 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 11.12.2012 la Corte di appello di Napoli, a seguito di gravame interposto dall’imputato M.G. avverso la sentenza emessa il 14.5.2008 dal Tribunale della stessa città, ha confermato detta sentenza con la quale l’imputato è stato riconosciuto...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 6 novembre 2014, n. 45919. L'imprenditore deve obbligatoriamente procedere alla valutazione del rischio rumore sui luoghi di lavoro. Tale obbligo permane anche nel caso in cui l'intensità delle sorgenti sonore non rappresenti un pericolo per i dipendenti
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 6 novembre 2014, n. 45919 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. GENTILI Andrea – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 18 novembre 2014, n. 47601. Nei delitti contro la fede pubblica l'innocuità del falso non va ritenuta con riferimento all'uso che si intende fare del documento, ma solo se si esclude l'idoneità dell'atto falso ad ingannare comunque la fede pubblica. Sussiste, pertanto, il falso innocuo solo quando esso si riveli in concreto inidoneo a ledere l'interesse tutelato dalla genuinità dei documenti e cioè quando non abbia la capacità di conseguire uno scopo antigiuridico, nel senso che l'infedele attestazione (nel falso ideologico) o la compiuta alterazione (nel falso materiale) appaiano del tutto irrilevanti ai fini del significato dell'atto e del suo valore probatorio e, pertanto, inidonee al conseguimento delle finalità che con l'atto falso si intendevano raggiungere; in tal caso, infatti, la falsità non esplica effetti sulla funzione documentale che l'atto è chiamato a svolgere, che è quella di attestare i dati in esso indicati, con la conseguenza che l'innocuità non deve essere valutata con riferimento all'uso che dell'atto falso venga fatto
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 18 novembre 2014, n. 47601 Fatti e diritto 1. Con sentenza pronunciata l’1.7.2013 la corte di appello di Milano confermava la sentenza con cui il tribunale di Milano, in composizione monocratica, in data 28.10.2009, aveva condannato L.P., imputato del delitto di cui all’art. 483, c.p., in relazione agli...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 16 settembre 2014, n. 37864. In tema di truffa il danno può essere definito "tenue" solo a fronte della complessiva minima capacità della condotta di danneggiare, in modo oggettivo, la sfera globale di interessi della persona offesa danneggiata dal reato perchè laddove il danno deve essere considerato con esclusivo riferimento al valore dell'oggetto, la legge ha utilizzato una diversa espressione come nel caso del furto che è punibile a querela dell'offeso se il fatto è commesso su cose di tenue valore
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II sentenza 16 settembre 2014, n. 37864 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GENTILE Mario – Presidente – Dott. VERGA G. – rel. Consigliere – Dott. BELTRANI Sergio – Consigliere – Dott. CARRELLI PALOMBI...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 27 ottobre 2014, n. 44833. In caso di omicidio preterintenzionale, le eventuali negligenze dei sanitari nelle successive terapie mediche cui è sottoposta la vittima, non elidono il nesso di causalità tra la condotta di percosse o di lesioni personali posta in essere dall'agente e l'evento morte, non potendo esse costituire un fatto imprevedibile ed atipico, salvi casi del tutto eccezionali, rispetto alla serie causale precedente, della quale rappresentano uno sviluppo evolutivo, pur se non indefettibile
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V SENTENZA 27 ottobre 2014, n. 44833 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 4-12-2012 la Corte di Assise di Appello di Roma confermava l’affermazione di responsabilità -riducendo la pena- di A.B. per l’omicidio preterintenzionale di M.H., il cui decesso era intervenuto il 15-10-2010. 2. L’8-10-2010 tra i due...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 17 novembre 2014, n. 47368. Integra il delitto di furto aggravato dall'utilizzo del mezzo fraudolento e non quello di truffa la condotta di chi abbia prelevato generi alimentari e casalinghi dagli scaffali di un supermercato, occultandoli all'interno di scatoloni svuotati del prodotto originario,poiché essa è finalizzata ad eludere i controlli visivi per superare con frode la custodia apprestata dall'avente diritto
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 17 novembre 2014, n. 47368 Ritenuto in fatto Con sentenza in data 4.4.13 la Corte di Appello di Bologna riformava a carico di D.I.M.J. e L.K. la sentenza emessa dal Tribunale del luogo,in data 9.12.06,a seguito di appello proposto dal PG-dichiarando le imputate responsabili del reato di furto...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 5 novembre 2014, n. 45895. Deve essere concessa la remissione del debito per spese di giustizia se i beni del condannato siano strettamente funzionali a soddisfare le proprie esigenze vitali
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 5 novembre 2014, n. 45895 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CORTESE Arturo – Presidente Dott. LOCATELLI Giuseppe – Consigliere Dott. SANDRINI Enrico G. – Consigliere Dott. BONI Monica – Consigliere Dott. MAGI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 4 novembre 2014, n. 45460. Per il reato di omesso versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali l'attenuazione della pena non trova, per tale reato, alcun fondamento razionale in considerazione dell'entità più o meno lieve del danno che si pretenderebbe arrecato all'Istituto previdenziale.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 4 novembre 2014, n. 45460 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 18 novembre 2014, n. 47387. Non integra il reato di favoreggiamento della prostituzione la cessione in locazione, a prezzo di mercato, di un appartamento ad una prostituta, anche se il locatore sia consapevole che la locataria vi eserciterà la prostituzione in via del tutto autonoma e per proprio conto, atteso che la stipulazione del contratto non rappresenta un effettivo ausilio per il meretricio), in difetto di un quid pluris che agevoli specificamente la prostituzione stessa.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 18 novembre 2014, n. 47387 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 9 maggio 2013 la Corte d’appello dell’Aquila ha respinto l’appello proposto da P.O. avverso sentenza del 1 dicembre 2011 con cui il Tribunale di Teramo lo aveva condannato alla pena di quattro anni di reclusione e...