Corte di Cassazione, civile, Sentenza|22 marzo 2023| n. 8268. Il giudizio di disconoscimento di paternità è pregiudiziale rispetto a quello in cui viene richiesto l’accertamento di altra paternità Il giudizio di disconoscimento di paternità è pregiudiziale rispetto a quello in cui viene richiesto l’accertamento di altra paternità così che, nel caso della loro contemporanea pendenza, si...
Categoria: Sezioni Unite
Iva e le e operazioni sottoposte al regime contabile del “reverse charge”
Corte di Cassazione, civile, Sentenza|20 luglio 2022| n. 22727. Iva e le e operazioni sottoposte al regime contabile del “reverse charge” In tema di Iva, alle operazioni imponibili, oggettivamente e soggettivamente inesistenti sottoposte al regime contabile del “reverse charge”, quando per queste ultime sia provato l’elemento psicologico, è applicabile la sanzione prevista dall’art. 6, comma 1,...
Corte di Cassazione, S.U.P., ordinanza 23 ottobre 2013, n. 43384. Il consulente tecnico, con la nomina ad opera del pubblico ministero, riveste già una precisa veste processuale, potenzialmente destinata a rifluire sull’assunzione della qualità “testimoniale” ex artt. 371-bis o 372 cod. pen. Questa qualità, anche se non ancora formalmente assunta, può dunque ritenersi immanente, in quanto prevedibile e necessario sviluppo processuale della funzione assegnata al consulente tecnico nominato dalla parte pubblica. Pertanto, il reato di cui all’art. 377 cod. pen. è in astratto configurabile nella condotta esercitata per influire sui risultati di una consulenza tecnica, destinati a essere falsamente rappresentati al pubblico ministero (art. 371-bis cod. pen.) o successivamente al giudice (art. 372 cod. pen.).
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE ORDINANZA 23 ottobre 2013, n. 43384 Ritenuto in fatto 1. L’oggetto del processo è costituito dalla condotta di alcuni soggetti che consegnavano ad un consulente tecnico del Pubblico ministero una somma di denaro (da quello simulatamente accettata) allo scopo di fargli predisporre una consulenza falsa. In particolare, la vicenda...
Corte di cassazione, S.U.P., sentenza 30 settembre 2013, n. 40354. Il mero occultamento, all’interno di una borsa o sulla persona, della merce sottratta dagli scaffali di un esercizio commerciale, nel quale si pratichi la vendita a self service, non configura la circostanza aggravante dell’uso di mezzo fraudolento, prevista, per il reato di furto, dall’art. 625, comma primo, n. 2, c.p.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE PENALI 30 settembre 2013, n. 40354 Ritenuto in fatto 1. A seguito di giudizio abbreviato, il Tribunale di Sulmona ha affermato la responsabilità di M..S. in ordine al reato di furto aggravato di cui agli artt. 624 e 625,comma primo, n. 2, cod. pen.. La sentenza è stata...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 27 settembre 2013, n. 40109. In ogni caso in cui il giudice di appello abbia dichiarato non doversi procedere per intervenuta prescrizione del reato (o per intervenuta amnistia), senza motivare in ordine alla responsabilità dell’imputato ai fini delle statuizioni civili, a seguito di ricorso per cassazione proposto dall’imputato, ritenuto fondato dalla corte di cassazione, deve essere disposto l’annullamento della sentenza con rinvio al giudice civile competente per valore in grado di appello, a norma dell’art. 622 cod. proc. pen.
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 27 settembre 2013, n. 40109 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 28 dicembre 2010, il Tribunale di Palermo, sez. dist. di Bagheria, dichiarava C..S. colpevole dei reati di cui agli artt. 635 cod. pen. in danno del fratello S.N. (capo A), 582 cod. pen. in danno...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 12 settembre 2013, n. 37424. In tema di omesso versamento IVA
La massima Fra l’art. 10 ter d.lg. 10 marzo 2000, n, 74 – il quale punisce con la reclusione da sei mesi a due anni chiunque non versa, entro il termine per il versamento dell’acconto relativo al periodo di imposta successivo, l’imposta sul valore aggiunto, dovuta in base alla dichiarazione annuale, per un ammontare superiore...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 28 giugno 2013, n. 28243. Nei reati contro il patrimonio, la circostanza attenuante comune del danno di speciale tenuità, di cui al n. 4 dell’art. 62 c.p. può applicarsi anche al delitto tentato
La massima Nei reati contro il patrimonio, la circostanza attenuante comune del danno di speciale tenuità, di cui al n. 4 dell’art. 62 c.p. può applicarsi anche al delitto tentato, sempre che la sussistenza della attenuante in questione sia desumibile con certezza dalle modalità del fatto, in base a un preciso giudizio ipotetico che, stimando...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 21 giugno 2013 n. 27343. La operatività dell’incompetenza determinata da connessione non è subordinata alla pendenza dei procedimenti connessi nello stesso stato e grado, essendo quello della competenza per connessione criterio originario ed autonomo di attribuzione della competenza
Testo integrale Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 21 giugno 2013 n. 27343[1] La operatività dell’incompetenza determinata da connessione non è subordinata alla pendenza dei procedimenti connessi nello stesso stato e grado, essendo quello della competenza per connessione criterio originario ed autonomo di attribuzione della competenza [1] Testo consultabile...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 10 giugno 2013 n. 25401. Il c.d. consumo di gruppo di sostanze stupefacenti, sia nel caso di acquisto in comune sia in quello del mandato all’acquisto collettivo ad uno degli assuntori e nell’originaria conoscenza dell’identità degli altri, continua a costituire, anche dopo le modifiche apportate dalla legge 21 febbraio 2006, n. 49, l’illecito amministrativo di cui all’articolo 75 e non già il reato di cui all’articolo 73, comma 1-bis
Il testo integrale Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 10 giugno 2013 n. 25401[1] Il c.d. consumo di gruppo di sostanze stupefacenti, sia nel caso di acquisto in comune sia in quello del mandato all’acquisto collettivo ad uno degli assuntori e nell’originaria conoscenza dell’identità degli altri, continua a costituire, anche dopo le modifiche apportate dalla...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 31 maggio 2013 n. 23866. Pena più mite per il mancato versamento dell’assegno in favore dell’ex coniuge
Il testo integrale Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 31 maggio 2013 n. 23866[1] In passato la Corte di cassazione aveva più volte affermato che il rinvio, quoad poenam, all’art. 570 cod. pen. operato dall’art. 12- sexies legge 1° dicembre 1970, n. 898, come modificato dall’art. 21, legge 6 marzo 1987, n. 74, deve intendersi...
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