Responsabilità professionale dell’avvocato in caso di inadempimento dell’incarico avente ad oggetto la partecipazione ad un incanto
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Responsabilità professionale dell’avvocato in caso di inadempimento dell’incarico avente ad oggetto la partecipazione ad un incanto

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|12 febbraio 2024| n. 3824.

In tema di responsabilità professionale dell'avvocato, in caso di inadempimento dell'incarico avente ad oggetto la partecipazione ad un incanto per l'aggiudicazione di un immobile, da cui derivi la perdita della possibilità di partecipare alla gara, è configurabile un danno da perdita di chances, ai fini del cui accertamento il danneggiato ha l'onere di provare non la perdita del risultato, cioè che avrebbe ottenuto certamente l'aggiudicazione del bene, bensì soltanto la perdita della possibilità di conseguirlo.

La natura perentoria di un termine fissato per l’esercizio di un diritto può desumersi anche in via interpretativa
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La natura perentoria di un termine fissato per l’esercizio di un diritto può desumersi anche in via interpretativa

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|12 febbraio 2024| n. 3760.

La natura perentoria di un termine fissato per l'esercizio di un diritto, non espressamente prevista dalla legge, può desumersi anche in via interpretativa, purché la legge stessa autorizzi tale interpretazione, comminando, sia pure implicitamente, ma in modo univoco, la perdita del diritto in caso di mancata osservanza del termine di cui si tratta.

La sussistenza di un danno alla salute e del nesso causale tra questo e l’ambiente di lavoro
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La sussistenza di un danno alla salute e del nesso causale tra questo e l’ambiente di lavoro

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|12 febbraio 2024| n. 3822.

Nell’apprezzare la sussistenza di un danno alla salute e del nesso causale tra questo e l’ambiente di lavoro, il giudice non può prescindere da un esame critico delle risultanze della svolta c.t.u. medico legale per affidarsi esclusivamente a proprie intuizioni e convinzioni personali su aspetti il cui apprezzamento richiede particolari competenze tecniche.

La responsabilità della banca per operazioni effettuate a mezzo di strumenti elettronici
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La responsabilità della banca per operazioni effettuate a mezzo di strumenti elettronici

Corte di Cassazione, civile, Sentenza|12 febbraio 2024| n. 3780.

La responsabilità della banca per operazioni effettuate a mezzo di strumenti elettronici, con particolare riguardo alla verifica della loro riconducibilità alla volontà del cliente mediante il controllo dell'utilizzazione illecita dei relativi codici da parte di terzi, ha natura contrattuale e, quindi, va esclusa solo se ricorre una situazione di colpa grave dell'utente.

Le decisioni della Corte di cassazione passano in giudicato al momento della loro pubblicazione
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Le decisioni della Corte di cassazione passano in giudicato al momento della loro pubblicazione

Corte di Cassazione, civile, Sentenza|12 febbraio 2024| n. 3752.

Le decisioni della Corte di cassazione passano in giudicato al momento della loro pubblicazione, anche quando la formula decisoria sia di cassazione con decisione di merito, senza che rilevi ai fini dell'immediatezza del giudicato la astratta suscettibilità della revocazione per errore di fatto, poiché il rimedio revocatorio non incide sulla formazione della cosa giudicata formale delle pronunce di legittimità, né la funzione nomofilattica può indurre a superare la applicazione del criterio temporale in caso di contrasto di giudicati.

Al fine di verificare la capacità processuale del soggetto sottoposto ad amministrazione di sostegno
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Al fine di verificare la capacità processuale del soggetto sottoposto ad amministrazione di sostegno

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|12 febbraio 2024| n. 3762.

Al fine di verificare la capacità processuale del soggetto sottoposto ad amministrazione di sostegno, destinatario della notifica dell'atto introduttivo di un giudizio (e con essa la regolarità del contraddittorio introdotto nei suoi confronti), occorre distinguere a seconda che l'amministratore sia titolare di poteri sostitutivi o di mera assistenza: nel primo caso gli atti del processo, ancorché diretti al beneficiario, vanno notificati esclusivamente all'amministratore; nel secondo caso, invece, il procedimento di notificazione assume carattere complesso e può ritenersi perfezionato esclusivamente quando l'atto sia portato a conoscenza tanto della parte quanto dell'amministratore, così da permettere a quest'ultimo di svolgere la sua funzione di assistenza.

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In relazione alla denunzia di vizio di motivazione

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|12 febbraio 2024| n. 3787.

In relazione alla denunzia di vizio di motivazione ai sensi dell’art. 360, comma 1 n. 5 c. p. c., la motivazione apparente - che la giurisprudenza parifica, quanto alle conseguenze giuridiche, alla motivazione in tutto o in parte mancante - sussiste quando il testo della motivazione pur esistendo in senso materiale, non contenga una effettiva esposizione delle ragioni che hanno portato alla decisione. Più precisamente quando le argomentazioni adottate non consentono di ricostruire il percorso logico-giuridico sviluppato dal giudicante alla base del decisum, non potendosi lasciare all'interprete il compito di integrarla con le più varie, ipotetiche congetture. Oppure, allorquando il giudice di merito ometta di indicare gli elementi da cui ha tratto il proprio convincimento ovvero li indichi senza un'approfondita loro disamina logica e giuridica, rendendo, in questo modo, impossibile ogni accertamento sull'esattezza e sulla logicità del suo ragionamento, e ancora, nell’ipotesi in cui le argomentazioni siano svolte in modo talmente contraddittorio da non permettere di individuare la motivazione e riconoscerla come giustificazione del decisum.

Il controricorrente che si costituisce in qualità di successore della parte nel precedente grado di giudizio è tenuto a fornire la prova della propria legittimazione
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Il controricorrente che si costituisce in qualità di successore della parte nel precedente grado di giudizio è tenuto a fornire la prova della propria legittimazione

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|12 febbraio 2024| n. 3793.

In tema di giudizio di cassazione, il controricorrente che si costituisce in qualità di successore della parte nel precedente grado di giudizio è tenuto a fornire la prova della propria legittimazione, a pena di inammissibilità del controricorso, che può essere dichiarata anche d'ufficio

Ipotesi di stipulazione di un contratto a cui sia stata apposta la firma apocrifa del legale rappresentante
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Ipotesi di stipulazione di un contratto a cui sia stata apposta la firma apocrifa del legale rappresentante

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|5 febbraio 2024| n. 3265.

Nell'ipotesi di stipulazione di un contratto a cui sia stata apposta la firma apocrifa del legale rappresentante della società, non ricorre la fattispecie del falsus procurator, in quanto quest'ultima presuppone che lo stipulante abbia agito come rappresentante della parte senza esserlo - ossia che sia stato esercitato il potere rappresentativo in capo a chi ha speso il nome altrui, in difetto del suo effettivo conferimento -, e non già che questi abbia falsificato la firma della parte, apponendovi indebitamente la sua sottoscrizione, anziché la propria, con la conseguenza che, non ricorrendo i presupposti per la ratifica ex art. 1399 c.c., il contratto stesso deve ritenersi nullo per difetto del consenso.

L’exceptio inadimpleti contractus costituisce un’eccezione in senso proprio
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L’exceptio inadimpleti contractus costituisce un’eccezione in senso proprio

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|5 febbraio 2024| n. 3211.

L'exceptio inadimpleti contractus, di cui all'articolo 1460 del codice civile, costituisce un'eccezione in senso proprio, rimessa pertanto alla disponibilità e all'iniziativa del convenuto, senza che il giudice abbia il dovere di esaminarla d'ufficio. Tuttavia, essa, al pari di ogni altra eccezione, non richiede l'adozione di forme speciali o formule sacramentali, essendo sufficiente che la volontà della parte di sollevarla (onde paralizzare l'avversa domanda di adempimento) sia desumibile, in modo non equivoco, dall'insieme delle sue difese e, più in generale, dalla sua condotta processuale, secondo un'interpretazione del giudice del merito che, se ancorata a corretti canoni di ermeneutica processuale, non è censurabile in sede di legittimità.