Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 19 marzo 2015, n. 11467 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 20/11/2012, la Corte di appello di Bari confermava la sentenza del Gup presso il Tribunale di Barletta, in data 16/10/2006, che aveva condannato C.P. alla pena di anni due, mesi due di reclusione ed Euro.600,00...
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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 4 marzo 2015, n. 9394. La chiusa finale di cui alla normativa in esame (ex lege n. 488/92 "sono fatti salvi i provvedimenti già adottati"), si può riferire tanto ai provvedimenti di erogazione dei fondi (che restano validi anche se l'impresa beneficiaria non ha rispettato gli obblighi), tanto ai provvedimenti di revoca (che restano validi, anche se disposti per mancato rispetto degli obblighi), precisando che nella prima ipotesi si potrebbe ipotizzare il carattere retroattivo della norm
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 4 marzo 2015, n. 9394 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETTI Ciro – Presidente Dott. GALLO D. – rel. Consigliere Dott. DE CRESCIENZO Ugo – Consigliere Dott. ALAMA Marco Mari – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 9 marzo 2015, n. 9951. Le false dichiarazioni degli invalidi costituiscono falso materiale in scrittura privata, perché tale è la natura delle scritture allegate ai numerosi ricorsi al Prefetto presentati dall'imputato. Tali scritture non sono destinate ad essere trasfuse in alcun atto pubblico destinato a provare la verità dei fatti attestati. Sul punto il delitto previsto dall'art. 483 cod. pen. sussiste qualora l'atto pubblico, nel quale la dichiarazione del privato è trasfusa, sia destinato a provare la verità dei fatti attestati e, cioè, quando una norma giuridica obblighi il privato a dichiarare il vero ricollegando specifici effetti all'atto-documento nel quale la dichiarazione è inserita dal pubblico ufficiale ricevente
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 9 marzo 2015, n. 9951 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 8/5/2014, il Gup di Milano dichiarava non doversi procedere nei confronti di C.G. imputato di falso in atto pubblico e truffa aggravata con la formula perché il fatto non sussiste con riferimento al reato di...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 4 marzo 2015, n. 9388. L'idoneità degli atti, richiesta per la configurabilità del reato tentato, deve essere valutata con giudizio ex ante, tenendo conto delle circostanze in cui opera l'agente e delle modalità dell'azione, in modo da determinarne la reale adeguatezza causale e l'attitudine a creare una situazione di pericolo attuale e concreto di lesione del bene protetto
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 4 marzo 2015, n. 9388 Ritenuto in fatto 1. Con ordinanza in data 14/11/2014, II Tribunale di Salerno, a seguito di istanza di riesame avanzata nell’interesse di P.S., indagato per il reato di concorso in tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, confermava l’ordinanza del Gip di Salerno, emessa...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza del 12 dicembre 2014, n. 51853. Nel reato di estorsione, la circostanza aggravante speciale delle più persone riunite richiede la simultanea presenza di non meno di due persone nel luogo ed al momento di realizzazione della violenza o della minaccia
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza del 12 dicembre 2014, n. 51853 LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CASUCCI Giuliano – Presidente – Dott. GALLO Domeni – rel. Consigliere – Dott. DE CRESCIENZO Ugo – Consigliere – Dott. RECCHIONE Sandra – Consigliere – Dott. DI MARZIO...
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