Il termine di decadenza di sessanta giorni decorrenti dalla ricezione della comunicazione per l’impugnativa del licenziamento
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Il termine di decadenza di sessanta giorni decorrenti dalla ricezione della comunicazione per l’impugnativa del licenziamento

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|5 settembre 2024| n. 23874.

L’art. 6 della L. 604/1966 prevede che il licenziamento possa essere impugnato entro il termine di decadenza di sessanta giorni, decorrenti dalla ricezione della comunicazione. Tale termine non è soggetto né ad interruzione né a sospensione, in quanto ai sensi dell’art. 1335 c.c., non rilevano le condizioni soggettive del destinatario come la sua incapacità naturale di intendere e di volere. Pertanto, la prova contraria che il lavoratore deve fornire, riguarda condizioni oggettive e, quindi, fattori esterni idonei ad escludere la conoscibilità dell’atto, non rilevando le condizioni soggettive. Il Collegio ritiene non manifestamente infondata la questione di costituzionalità sollevata riguardo l’art. 6 della legge 604/1966, il quale fa decorrere anche nei casi di incolpevole incapacità naturale del lavoratore licenziato, processualmente accertata e conseguente alle sue condizioni di salute, il termine di decadenza dalla ricezione dell’atto anziché dalla data di cessazione dello stato di incapacità.

Obbligo dei proprietari del fondo inferiore e di quello superiore di non alterare la configurazione naturale del terreno
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Obbligo dei proprietari del fondo inferiore e di quello superiore di non alterare la configurazione naturale del terreno

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|20 dicembre 2022| n. 37307. Obbligo dei proprietari del fondo inferiore e di quello superiore di non alterare la configurazione naturale del terreno In materia di acque, l’art. 913 c.c., nel porre a carico dei proprietari del fondo inferiore e di quello superiore l’obbligo di non alterare la configurazione naturale del terreno...

La fattispecie criminosa della pedopornografia
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Corte di Cassazione, penale, Sentenza|9 febbraio 2022| n. 4616. Affinché si configuri la fattispecie criminosa della pedopornografia è sufficiente l’utilizzazione di immagini pornografiche ritraenti un minore, non rilevando in alcun modo, né esimente né scriminante, ai fini della sussistenza della responsabilità per il predetto reato sia dal punto di vista oggettivo che soggettivo che il soggetto...

Sentenza di proscioglimento pronunciata nella udienza pubblica
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Sentenza di proscioglimento pronunciata nella udienza pubblica

Corte di Cassazione, penale, Sentenza|31 gennaio 2022| n. 3512. La sentenza di proscioglimento, pronunciata nella udienza pubblica dopo la costituzione delle parti, non è riconducibile al modello di cui all’art. 469 cod. proc. pen. ed è appellabile nei limiti indicati dalla legge. (In motivazione, la Corte ha precisato che la sentenza predibattimentale è esclusivamente quella pronunciata...

Confisca ed adozione in base alla pericolosità generica
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Confisca ed adozione in base alla pericolosità generica

Corte di Cassazione, penale, Sentenza|31 gennaio 2022| n. 3513. Confisca ed adozione in base alla pericolosità generica. Qualora la Corte di Cassazione sia investita del ricorso in materia di confisca di prevenzione definitiva adottata in relazione alle ipotesi di pericolosità generica ai sensi dell’art. 1, comma 1, lett.a. e lett. b del D.Lgs. n. 159/2011, al...

Confisca ed adozione in base alla pericolosità generica
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Corte di Cassazione, penale, Sentenza|31 gennaio 2022| n. 3513. Confisca ed adozione in base alla pericolosità generica. Qualora la Corte di Cassazione sia investita del ricorso in materia di confisca di prevenzione definitiva adottata in relazione alle ipotesi di pericolosità generica ai sensi dell’art. 1, comma 1, lett.a. e lett. b del D.Lgs. n. 159/2011, al...