Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 7 ottobre 2015, n. 20113 Ragioni in fatto e in diritto della decisione 1.- Con il provvedimento impugnato (depositato il 24.3.2009) il Tribunale di L’Aquila ha rigettato il reclamo proposto, ai sensi dell’art. 26 L.F., dall’Avv. M.T. avverso il decreto con il quale il Giudice Delegato del fallimento...
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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 27 agosto 2015, n. 17212. Quando il difensore agisce con domanda proposta in via ordinaria per ottenere il riconoscimento del compenso per la sua prestazione d’opera professionale il riconoscimento, in sede di liquidazione secondo le tariffe professionali del rimborso forfettario da parte del giudice ai sensi dell’art. 2233, primo comma, c.c., del rimborso forfettario per le spese generali previsto dalla tariffa applicabile (nella specie ai sensi dell’art. 15 delle disposizioni generali della tariffa professionale forense, approvata con d.m. 5 ottobre 1994, n. 585) è possibile solo se il difensore attore abbia proposto apposito capo di domanda inteso al riguardo
Suprema Corte di Cassazione Sezione III Sentenza 27 agosto 2015, n. 17212 Svolgimento del processo p.1. L’Avvocato G.G. ha proposto ricorso per cassazione contro Gi.Mi. avverso la sentenza del 18 gennaio 2011, con cui la Corte d’Appello di l’Aquila ha parzialmente accolto l’appello proposto dall’intimato contro la sentenza resa in primo grado dal Tribunale di...
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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 17 settembre 2015, n. 18238. La determinazione degli onorari di avvocato e degli (onorari) e diritti di procuratore costituisce esercizio di un potere discrezionale del giudice che, qualora sia contenuto tra il minimo ed il massimo della tariffa, non richiede una specifica motivazione e non può formare oggetto di sindacato in sede di legittimità, se non quando sia stato l’interessato stesso a specificare le singole voci della tariffa che assume essere state violate. In presenza di una nota specifica prodotta dalla parte vittoriosa, il giudice non può peraltro limitarsi ad una globale determinazione dei diritti di procuratore e degli onorari di avvocato, in misura inferiore a quelli esposti, ha l’onere di dare adeguata motivazione dell’eliminazione e della riduzione di voci da lui operata, allo scopo di consentire, attraverso il sindacato di legittimità, l’accertamento della conformità della liquidazione a quanto risulta dagli atti ed alle tariffe, in relazione all’inderogabilità dei relativi minimi, a norma della L. n. 794 del 1942, art. 24. Il giudice è pertanto tenuto ad indicare dettagliatamente le singole voci che riduce, perché chieste in misura eccessiva, o che elimina, perché non dovute, in modo da consentire l’accertamento della conformità della liquidazione a quanto risulta dagli atti ed alle tariffe in relazione all’inderogabilità dei minimi
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 17 settembre 2015, n. 18238 Svolgimento del processo 1 – La Corte di appello di Roma, in sede di rinvio disposto da questa Corte con sentenza n. 21.795 del 2006, con la sentenza indicata in epigrafe ha determinato le indennità di espropriazione e di occupazione legittima in relazione...
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