Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 13 giugno 2014, n. 13507 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VITRONE Ugo – Presidente Dott. MACIOCE Luigi – Consigliere Dott. BERNABAI Renato – Consigliere Dott. BENINI Stefano – Consigliere Dott. CRISTIANO Magda...
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Corte di Cassazione, sezione II, ordinanza 30 gennaio 2014, n. 2096. La Sezione Seconda della Suprema Corte, con l'ordinanza interlocutoria n. 2096 del 30/01/14, ha rimesso gli atti al Primo Presidente per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite di un ricorso involgente la questione, oggetto di contrasto, se integri un’ emendatio libelli, come tale ammissibile, o un’inammissibile mutatio, il passaggio dalla domanda di pronuncia costitutiva ex art. 2932 cod. civ. alla domanda di accertamento dichiarativo dell’effetto reale, riqualificato il negozio come contratto definitivo, anziché preliminare, di compravendita.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II CIVILE Ordinanza 30 gennaio 2014, n. 2096 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BURSESE Gaetano Antonio – Presidente – Dott. MAZZACANE Vincenzo – Consigliere – Dott. PARZIALE Ippolisto – Consigliere – Dott. CARRATO...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 20 maggio, n. 11036. Il contenuto dell'atto pubblico prevale sul preliminare, ma quest'ultimo può in astratto essere utilizzato per indagare sulla comune intenzione delle parti
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 20 maggio, n. 11036 Svolgimento del processo Con citazione 12.7.1996 Sas S. di S.C. e C., premesso che con rogito 14.7.1995 aveva acquistato da F.G. un vecchio fabbricato distrutto dal sisma del 1980 con adiacente orto, sito alla Piazza Casanova o Piazza del Popolo alla frazione Vassi di...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 24 aprile 2014, n. 9278. In tema di preliminare è infondata la dedotta violazione dell'art. 1497 c.c. con riferimento all'esistenza del vincolo paesaggistico; il vincolo doveva essere conosciuto dal promissario acquirente perché i vincoli paesaggistici, inseriti nelle previsioni del piano regolatore generale, una volta approvati e pubblicati nelle forme previste hanno valore di prescrizione di ordine generale a contenuto normativo con efficacia "erga omnes", come tale assistita da una presunzione legale di conoscenza assoluta da parte dei destinatari, sicché i vincoli in tal modo imposti, a differenza di quelli inseriti con specifici provvedimenti amministrativi a carattere particolare, non possono qualificarsi come oneri non apparenti gravanti sull'immobile, secondo l'art. 1489 cod. civ., e non sono, conseguentemente, invocabili dal compratore come fonte di responsabilità del venditore, che non li abbia eventualmente dichiarati nel contratto
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 24 aprile 2014, n. 9278 Svolgimento del processo Con citazione in data 8/3/1990 M.P. conveniva in giudizio F.G. assumendo: – che con contratto preliminare del 23/6/1989 egli aveva promesso di acquistare dal convenuto un immobile in costruzione libero da oneri e privilegi con contestuale versamento di lire...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 7 aprile 2014, n. 8081. In tema di esecuzione specifica dell'obbligo di concludere un contratto di compravendita, ai sensi della Legge 28 febbraio 1985, n. 47, articolo 40, non puo' essere pronunciata sentenza di trasferimento coattivo ex articolo 2932 c.c., non solo allorche' l'immobile sia stato costruito senza licenza o concessione edilizia (e manchi la prescritta documentazione alternativa: concessione in sanatoria o domanda di condono corredata della prova dell'avvenuto versamento delle prime due rate dell'oblazione), ma anche quando l'immobile sia caratterizzato da totale difformita' dalla concessione (e manchi la sanatoria). Ove, invece, l'immobile – munito di regolare concessione e di permesso di abitabilita', non annullati ne' revocati – abbia un vizio di regolarita' urbanistica non oltrepassante la soglia della parziale difformita' rispetto alla concessione (nella specie, per la presenza di una nuova scala esterna), non sussiste alcuna preclusione all'emanazione della sentenza costitutiva, perche' il corrispondente negozio di trasferimento non sarebbe nullo, ed e' pertanto illegittimo il rifiuto del promittente venditore di dare corso alla stipulazione del definitivo, sollecitata dalla promissaria acquirente
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 7 aprile 2014, n. 8081 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PICCIALLI Luigi – Presidente Dott. MIGLIUCCI Emilio – Consigliere Dott. PETITTI Stefano – Consigliere Dott. CARRATO Aldo – Consigliere Dott. FALASCHI Milena...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 10 marzo 2014, n. 5529. In tema di risoluzione consensuale del contratto, il mutuo dissenso, realizzando per concorde volonta' delle parti la ritrattazione bilaterale del negozio, da vita a un nuovo contratto, di natura solutoria e liberatoria, con contenuto eguale e contrario a quello del contratto originario; pertanto, dopo lo scioglimento, le parti non possono invocare posizioni soggettive relative al contratto risolto giacche' ogni pretesa od eccezione puo' essere fondata esclusivamente sul contratto solutorio e non su quello estinto
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 10 marzo 2014, n. 5529 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GOLDONI Umberto – Presidente Dott. BURSESE Gaetano Antonio – Consigliere Dott. NUZZO Laurenza – Consigliere Dott. PROTO Cesare Antonio – Consigliere Dott. FALASCHI...
Corte di Cassazione, sezione II, ordinanza 12 marzo 2014, n. 5779. Alle sezioni unite la questione sulla validità del preliminare di un preliminare
Suprema Corte di Cassazione sezione II ordinanza 12 marzo 2014, n. 5779 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TRIOLA Roberto Michele – rel. Presidente Dott. MAZZACANE Vincenzo – Consigliere Dott. SAN GIORGIO Maria Rosaria – Consigliere Dott. CORRENTI Vincenzo –...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 13 febbraio 2014, n. 3362. Nel contratto di leasing traslativo, l’utilizzatore del bene, benché non proprietario, è una sorta di domino utile, e dunque può essere chiamato a rispondere a titolo di responsabilità precontrattuale
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 13 febbraio 2014, n. 3362 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RUSSO Libertino Alberto – Presidente Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott. LANZILLO Raffaella – rel. Consigliere Dott. D’AMICO Paolo –...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 12 febbraio 2014, n. 3207. La vendita di un terreno, che venga stipulata per consentire all’acquirente una sua utilizzazione edificatoria, al momento non permessa dagli strumenti urbanistici, e venga quindi sottoposta alla condizione sospensiva della futura approvazione di una variante di detti strumenti che contempli quell’utilizzazione, non è affetta da nullità, né sotto il profilo dell’impossibilità dell’oggetto, né sotto il profilo dell’impossibilità della condizione, dovendosi ritenere consentito alle parti di dedurre come condizione sospensiva anche un mutamento di legislazione o di norme operanti “erga omnes”, salva restando l’inefficacia del contratto in conseguenza del mancato verificarsi di tale mutamento
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 12 febbraio 2014, n. 3207 Svolgimento del processo Con atto di citazione del 25-5-1999 V.F. conveniva dinanzi al Tribunale di Savona P.M. e Ma. , assumendo che con contratto preliminare del 31-3-1995 P.M. , dante causa dei convenuti, si era impegnato a trasferirgli la proprietà di un terreno...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 11 febbraio 2014, n. 3089. Ai fini della legittimità del recesso ex art. 1385 cod. civ., come della risoluzione, non è sufficiente l’inadempimento, ma occorre anche la verifica circa la non scarsa importanza ai sensi dell’art. 1455 cod. civ., dovendo il giudice tenere conto della effettiva incidenza dell’inadempimento sul sinallagma contrattuale e verificare se, in considerazione della mancata o ritardata esecuzione della prestazione, sia da escludere per la controparte l’utilità del contratto alla stregua dell’economia complessiva dello stesso. Per altro, la mancata indicazione di un termine essenziale non vale ad escludere che i ritardi nella stipula del definitivo possano costituire di per sé un inadempimento di non scarsa importanza, ove concretamente i ritardi nell’adempimento superino ogni ragionevole limite di tolleranza da apprezzarsi discrezionalmente dal giudice di merito in relazione all’oggetto del contratto e alla natura del medesimo
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 11 febbraio 2014, n. 3089 Ritenuto in fatto Il Tribunale di Chiavari con sentenza n. 283 del 2004 rigettava la domanda proposta da L.A. (promissario acquirente di un fabbricato abitativo sito in (omissis) località (omissis) , per la risoluzione del contratto preliminare per inadempimento del promittente venditore P.M....