Interpretazione del contratto ed il comportamento complessivo delle parti non costituisce un canone sussidiario
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Interpretazione del contratto ed il comportamento complessivo delle parti non costituisce un canone sussidiario

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|12 dicembre 2023| n. 34687.

In tema di interpretazione del contratto, il comportamento complessivo delle parti non costituisce un canone sussidiario, ma un parametro necessario e indefettibile, essendo le disposizioni degli artt. 1362, comma 1, 1363 e 1362, comma 2, c.c., fondate sulla stessa logica che, esprimendo l'intrinseca insufficienza della singola parola (e del suo formale significato: come, in diverso campo ed in diversa misura, segnala l'art. 12, comma 1, delle preleggi), prescrive la più ampia dilatazione degli elementi di interpretazione, sebbene la censura in sede di legittimità dell'interpretazione di una clausola contrattuale offerta dal giudice di merito imponga al ricorrente l'onere di fornire, con formale autosufficienza, gli elementi alla complessiva unitarietà del testo e del comportamento non adeguatamente considerati dal giudice di merito, nella loro materiale consistenza e nella loro processuale rilevanza.

Il ricorrente in cassazione il quale deduca che l’interpretazione di un contratto è avvenuta in violazione degli artt. 1366 e 1369 c.c.
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Il ricorrente in cassazione il quale deduca che l’interpretazione di un contratto è avvenuta in violazione degli artt. 1366 e 1369 c.c.

Corte di Cassazione, sezione terza civile, Ordinanza 21 maggio 2019, n. 13603. La massima estrapolata: Il ricorrente in cassazione il quale deduca che l’interpretazione di un contratto è avvenuta in violazione degli artt. 1366 e 1369 c.c. ha l’onere di indicare, a pena di inammissibilità del gravame, l’elemento semantico di tale contratto che, essendo oggettivamente...

Il divieto previsto dall’art. 2722 c.c. e l’interpretazione del contratto
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Il divieto previsto dall’art. 2722 c.c. e l’interpretazione del contratto

Corte di Cassazione, sezione seconda civile, Sentenza 7 novembre 2018, n. 28407. La massima estrapolata: Il divieto, previsto dall’art. 2722 c.c., di dimostrare con testi la conclusione di accordi anteriori o contemporanei rispetto ad un contratto stipulato in forma scritta opera quando la prova si riferisce alla contrarietà tra ciò che si sostiene essere pattuito...

Ermeneutica contrattuale l’accertamento della volonta’ delle parti
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Ermeneutica contrattuale l’accertamento della volonta’ delle parti

Corte di Cassazione, sezione sesta civile, Ordinanza 22 ottobre 2018, n. 26556. La massima estrapolata: L’opera dell’interprete, mirando a determinare una realta’ storica ed obiettiva, qual e’ la volonta’ delle parti espressa nel contratto, e’ tipico accertamento in fatto istituzionalmente riservato al giudice del merito, censurabile in sede di legittimita’ soltanto per violazione dei canoni...

Il procedimento di qualificazione di un contratto consta di due fasi
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Il procedimento di qualificazione di un contratto consta di due fasi

Corte di Cassazione, sezione sesta civile, ordinanza 1 marzo 2018, n. 4823. Il procedimento di qualificazione di un contratto consta di due fasi, la prima delle quali, consistente nella ricerca e nella individuazione della comune volonta’ dei contraenti, e’ un tipico accertamento di fatto riservato al giudice del merito, il cui risultato e’ sindacabile in...

Corte di Cassazione, sezione seconda civile, ordinanza 19 settembre 2017, n. 21632. Il regolamento di condominio predisposto dall’originario unico proprietario dell’intero edificio
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Corte di Cassazione, sezione seconda civile, ordinanza 19 settembre 2017, n. 21632. Il regolamento di condominio predisposto dall’originario unico proprietario dell’intero edificio

In tema di interpretazione del contratto, il procedimento di qualificazione giuridica consta di due fasi, delle quali la prima – consistente nella ricerca e nella individuazione della comune volonta’ dei contraenti – e’ un tipico accertamento di fatto riservato al giudice di merito, sindacabile in sede di legittimita’ solo per vizi di motivazione in relazione...

Corte di Cassazione, sezione seconda civile, ordinanza 4 settembre 2017, n. 20706. Il ricorso per cassazione su errore di diritto o un vizio di ragionamento nell’interpretazione di una o piu’ clausole contrattuali
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Corte di Cassazione, sezione seconda civile, ordinanza 4 settembre 2017, n. 20706. Il ricorso per cassazione su errore di diritto o un vizio di ragionamento nell’interpretazione di una o piu’ clausole contrattuali

La parte che intenda denunciare con il ricorso per cassazione un errore di diritto o un vizio di ragionamento nell’interpretazione di una o piu’ clausole contrattuali, non puo’ limitarsi a richiamare genericamente le regole di cui agli articoli 1362 e ss. cod. civ., giacche’ le censure non possono risolversi nella mera contrapposizione tra l’interpretazione del...

Corte di Cassazione, sezione II civile, ordinanza 23 agosto 2017, n. 20282
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Corte di Cassazione, sezione II civile, ordinanza 23 agosto 2017, n. 20282

Ai fini della configurabilita’ di un definitivo vincolo contrattuale, e’ necessario che tra le parti sia raggiunta l’intesa su tutti gli elementi dell’accordo – non potendosene ravvisare, pertanto, la sussistenza laddove, raggiunta l’intesa solamente su quelli essenziali, ancorche’ riportati in apposito documento, risulti rimessa ad un tempo successivo la determinazione degli elementi accessori – non...

Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 28 marzo 2017, n. 7927
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Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 28 marzo 2017, n. 7927

In tema di interpretazione del contratto, ai fini della ricerca della comune intenzione dei contraenti, il primo e principale strumento è rappresentato dal senso letterale delle parole e delle espressioni utilizzate nel contratto, da verificarsi alla luce dell’intero contesto contrattuale, ponendo le singole clausole in correlazione tra loro ai sensi dell’art. 1363 cod. civ., in...

Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 29 settembre 2016, n. 19299
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Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 29 settembre 2016, n. 19299

Il contratto di assicurazione che includa una clausola in forza della quale lo stesso non risulta trasferibile su altro veicolo, e in caso di “cessione/vendita” dell’autoveicolo a terzi, il rapporto contrattuale si estingue automaticamente, va interpretato secondo i canoni prospettati dal codice civile. In particolare, giusta la previsione di cui all’art. 1363 c.c., le clausole...