Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 11 settembre 2015, n. 17962 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. BISOGNI Giacinto – Consigliere Dott. ACIERNO Maria – Consigliere Dott. MERCOLINO Guido – rel. Consigliere Dott. NAZZICONE...
Categoria: Sezioni Diritto
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 10 settembre 2015, n. 17907. I crediti professionali degli avvocati sono prededucibili nel fallimento non solo per i casi di attività svolte dopo l’apertura della procedura concorsuale, ma anche per quelle poste in essere in precedenza, qualora l’opera prestata riguardi il tentativo di risanamento dell’azienda o di prevenzione della dissoluzione della stessa. Lo ha stabilito la Cassazione che ha cassato la decisione dei giudici di merito ricordando che «l’articolo 111, secondo comma, legge fallimentare, allo scopo di incentivare il ricorso alle procedure concorsuali alternative al fallimento, attribuisce il carattere della prededucibilità a tutti i crediti per i quali sussiste il necessario collegamento occasionale o funzionale con la procedura concorsuale». Sarà compito dei giudici verificare «analiticamente, per ciascuna delle prestazioni professionali precedenti, quali risultino funzionalmente destinate all’ammissione alla procedura»
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 10 settembre 2015, n. 17907 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CECCHERINI Aldo – Presidente Dott. NAPPI Aniello – Consigliere Dott. DIDONE Antonio – Consigliere Dott. CRISTIANO Magda – Consigliere Dott. VALITUTTI Antonio...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 24 settembre 2014, n. 18879. Nell’affrontare il problema interpretativo circa la sussistenza o meno della volontà abdicativa del creditore insita nel riconoscimento dell’altrui diritto, ai sensi dell’art. 2944 cod. civ., il giudice deve tenere conto che: a) il riconoscimento del diritto altrui può essere anche meramente parziale; b) il silenzio sulla sussistenza o meno della responsabilità può essere significativo dell’avvenuto riconoscimento, ove si riferisca a fattispecie in cui la responsabilità del debitore derivi da una presunzione di legge, in mancanza di prova contraria; c) l’indagine sui comportamenti delle parti durante le trattative deve essere accurata e completa: anche per quanto concerne le ragioni per le quali le trattative sono state interrotte, sì da evitare di dare corso ad interpretazioni che ratifichino l’eventuale mala fede di una delle parti in danno dell’altra; sì da evitare, soprattutto, che un’interpretazione ingiustificatamente rigorosa e formalistica dei requisiti del “riconoscimento” di cui all’art. 2944 cod. civ. sì traduca nell’ingiustificato diniego al creditore dell’esercizio dei suoi diritti: soprattutto nei casi in cui il termine di prescrizione sia particolarmente breve – qual è quello della prescrizione biennale – e l’illecito da cui deriva il diritto al risarcimento dei danni sia particolarmente grave, come nel caso di specie, ove si è trattato di omicidio colposo, dichiarato estinto per morte del reo pochi giorni dopo il compimento del fatto
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 24 settembre 2014, n. 18879 Svolgimento del processo Con atto di citazione notificato il 5 ottobre 1993 M.E., D. e R.R., tutti fratelli del defunto M.G., nonché la madre dello stesso, S.A.T. , hanno convenuto davanti al Tribunale di Napoli la s.p.a. Citroen e la s.p.a. Intercontinentale Assicurazioni,...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 2 ottobre 2015, n. 19694. I cani da guardia, tra cui i pastori tedeschi, sono da considerare pericolosi e, quindi, rientranti nella disciplina di cui all’art. 672 cod. pen.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 2 ottobre 2015, n. 19694 Fatto e diritto Ritenuto che il consigliere designato ha depositato, in data 29 gennaio 2015, la seguente proposta di definizione, ai sensi dell’art. 380-bis cod. proc. civ.: «Con ricorso ex art. 22 della legge 24 novembre 1981, n. 689, depositato il 26 febbraio...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 7 settembre 2015, n. 36024. L’obbligo informativo del committente deve estendersi a tutte quelle situazioni e insidie che, dipendendo proprio dal luogo di lavoro e dalla natura dei materiali esistenti
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 7 settembre 2015, n. 36024 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIRENA Pietro Antonio – Presidente Dott. IZZO Fausto – Consigliere Dott. IANNELLO Emilio – Consigliere Dott. MONTAGNI Andrea – Consigliere Dott. DELL’UTRI...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 7 settembre 2015, n. 36026. Al termine dell’istruzione dibattimentale il giudice ha poteri dispositivi in ordine all’acquisizione della prova al fine esclusivo di sopperire alle inerzie, lacunosità ed inefficienze istruttorie delle parti per definire il thema decidendum in modo più attinente ai fatti ed alle realtà dibattimentali emerse
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 7 settembre 2015, n. 36026 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIRENA Pietro A. – Presidente Dott. IZZO Fausto – Consigliere Dott. IANNELLO Emilio – rel. Consigliere Dott. MONTAGNI Andrea – Consigliere Dott....
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 1 ottobre 2015, n. 4586. Le difformità tra l’indicazione del gruppo di lavoro contenuto nell’offerta (pacificamente conforme alle previsioni della lex specialis) e quello indirettamente ricavabile dall’esame del cronoprogramma non possono determinare l’esclusione dalla gara dell’aggiudicataria (legittimando piuttosto una eventuale richiesta di chiarimenti attraverso il doveroso esercizio del soccorso istruttorio): il preteso obbligo per l’aggiudicataria di garantire che ogni singolo componente del gruppo lavoro presti servizio per un orario corrispondente a quello del pubblico impiegato comporterebbe un’inammissibile intrusione dell’amministrazione appaltante nell’organizzazione aziendale dell’impresa concorrente e/o aggiudicataria ovvero ancora finirebbe per trasformare altrettanto inammissibilmente l’appalto del servizio di cui si discute in un mero mero appalto di mano d’opera
Consiglio di Stato sezione V sentenza 1 ottobre 2015, n. 4586 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso in appello iscritto al numero di registro generale 2790 del 2015, proposto da: ME. SOC. COOP., in persona del legale rappresentante...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 2 ottobre 2015, n. 4612. Il perfezionamento in forma tacita del procedimento di autorizzazione può trovare ostacolo per l’assenza di condizioni essenziali all’accoglimento della domanda, quali l’assoluta incompatibilità dell’ intervento con il sito a ciò destinato, l’aver adito organo incompetente, ovvero il difetto di legittimazione di chi ha formulato la domanda. Supposti vizi afferenti al contenuto dell’atto, ovvero alle regole procedimentali da osservarsi per la sua adozione, non impediscono invece la formazione del silenzio assenso, ma danno ingresso alla domanda di annullamento ad iniziativa del terzo interessato, ovvero all’esercizio del potere di autotutela da parte dell’ Amministrazione che ho omesso di concludere il procedimento con un provvedimento esplicito
Consiglio di Stato sezione III sentenza 2 ottobre 2015, n. 4612 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8933 del 2009, proposto da De.Ro. ed altri (…), rappresentati e difesi dagli avv. Ma.Ce. e Al.Pe.,...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 30 settembre 2015, n. 4577. Nessuna norma preclude – ai fini del richiesto possesso di un titolo di disponibilità dell’area su cui installare una stazione radio per la telefonia mobile – la possibilità di considerare il c.d. “contratto di ospitalità” alla stregua di un contratto costitutivo di un vero e proprio comodato
Consiglio di Stato sezione III sentenza 30 settembre 2015, n. 4577 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 135 del 2014, proposto dal Comune di Baiano, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall’avv....
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 1 ottobre 2015, n. 4587. L’articolo 48 del D. Lgs. n. 163 del 2006 è preordinato ad assicurare il regolare e rapido espletamento della procedura di gara e la tempestiva liquidazione dei danni prodotti dall’alterazione della stessa a causa della mancanza dei requisiti da parte dell’offerente, così che esso è strumentale all’esigenza di garantire l’imparzialità e il buon andamento dell’amministrazione, esigenza rispetto alla quale l’esclusione dalla gara, l’escussione della cauzione e la segnalazione del fatto all’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici si pongono come sanzioni automatiche, direttamente ed esclusivamente alla sola mancata prova del possesso dei requisiti di partecipazione dichiarati con la presentazione dell’offerta, prive di qualsiasi valutazione discrezionale quanto ai singoli casi concreti ed alle particolari ragioni, meramente formali o sostanziali, che l’amministrazioni abbia posto a fondamento del provvedimento di esclusione
Consiglio di Stato sezione V sentenza 1 ottobre 2015, n. 4587 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso iscritto in appello al numero di registro generale 1135 del 2015, proposto da: SI. S.P.A., in persona del legale rappresentante in...