L’onere di preventiva escussione dei condòmini “morosi”
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L’onere di preventiva escussione dei condòmini “morosi”

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|6 dicembre 2023| n. 34220.

L'onere di preventiva escussione dei condòmini "morosi", gravante, ai sensi dell'art. 63, comma 2, disp. att. c.c., sul creditore solo parzialmente soddisfatto e munito di titolo, non ha ad oggetto la sola somma corrispondente alla quota millesimale del condòmino moroso sull'importo residuo dell'obbligazione del titolo esecutivo, ma l'intero importo residuo della suddetta "morosità", cioè l'intera originaria quota dell'obbligazione condominiale imputabile al singolo condòmino, detratto quanto eventualmente già pagato al creditore dall'amministratore, in nome e per conto di detto condòmino, in virtù dei versamenti dallo stesso effettuati nelle casse condomniali, secondo l'imputazione comunicata ai sensi dell'art. 63, comma 1, disp. att. c.c., e/o quanto versato direttamente dal singolo condòmino al terzo.

La dichiarazione del difensore circa l’avvenuta notificazione della sentenza impugnata
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La dichiarazione del difensore circa l’avvenuta notificazione della sentenza impugnata

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|6 dicembre 2023| n. 34243.

La dichiarazione del difensore, contenuta nell'atto di appello, circa l'avvenuta notificazione della sentenza impugnata - per il principio di responsabilità che deve accompagnare l'esercizio del diritto di difesa - va assunta come veritiera dovendo, di conseguenza, il giudice parametrare la tempestività dell'impugnazione a quanto indicato, sebbene erroneamente, dalla parte e restando affidato al difensore l'onere di rimediare all'erronea indicazione mediante precisazione anteriore alla decisione, a meno che non emerga dagli atti processuali o da dichiarazione della parte appellata che la notificazione non vi sia stata o non sia stata valida.

Eccezione di prescrizione in ordine a debito ereditario riproposta in appello da parte di uno dei coeredi
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Eccezione di prescrizione in ordine a debito ereditario riproposta in appello da parte di uno dei coeredi

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|6 dicembre 2023| n. 34251.

In tema di obbligazioni ereditarie, ove l'eccezione di prescrizione sia rimasta assorbita in primo grado e venga riproposta in appello da uno solo degli eredi, incorre nel vizio di ultrapetizione il giudice che, in appello, dichiari la prescrizione dell'intero debito ereditario in quanto, essendo l'obbligazione gravante sugli eredi parziaria e non solidale, l'eccezione non ha effetto estintivo anche in relazione alle quote degli altri e va specificamente riproposta da ciascun coerede.

Recesso di un socio da una società in nome collettivo composta da due soli soci
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Recesso di un socio da una società in nome collettivo composta da due soli soci

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|4 dicembre 2023| n. 33770.

Nel caso di recesso di un socio da una società in nome collettivo composta da due soli soci, qualora quello superstite non abbia ricostituito la pluralità della compagine sociale decidendo al contempo di continuare l’attività aziendale come impresa individuale – così determinandosi lo scioglimento della società, a norma dell’art. 2272, n. 4, cod. civ. –, non si realizza una trasformazione societaria ai sensi dell’art. 2498 cod. civ., ma solo una successione tra soggetti distinti, ossia tra colui che conferisce l’azienda (la società di persone in liquidazione) e la persona fisica che ne è beneficiaria (il socio superstite)

Impegno del fideiussore di garantire senza limiti di durata l’adempimento dell’obbligazione principale
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Impegno del fideiussore di garantire senza limiti di durata l’adempimento dell’obbligazione principale

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|4 dicembre 2023| n. 33860.

In tema di fideiussione, la limitazione di responsabilità fissata dall’art. 1957 cod. civ. può essere implicitamente derogata attraverso l’impegno assunto dal fideiussore di garantire comunque, senza limiti di durata, l’adempimento dell’obbligazione principale, impegno che può desumersi dall’interpretazione complessiva del contratto di garanzia e di quello principale

Il ragionamento inferenziale di sussunzione della prova indiretta o per presunzioni 
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Il ragionamento inferenziale di sussunzione della prova indiretta o per presunzioni 

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|4 dicembre 2023| n. 33769.

Il ragionamento inferenziale di sussunzione, proprio della prova indiretta o per presunzioni semplici o “hominis” o “iudicis”, deve tenere conto in chiave critica - ai fini di trarne un giudizio di plausibilità o di probabilità e non già di certezza - di tutti gli elementi indiziari evidenziati, e non solo di alcuni di essi, e - all’esito - esige che si proceda ad una valutazione non già atomistica o parcellizzata o frammentaria di ciascuno di essi, ma unitaria e sintetica di tutti gli elementi utili prospettati

Opponibilità al terzo acquirente contratto di comodato dissimulante contratto di locazione
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Opponibilità al terzo acquirente contratto di comodato dissimulante contratto di locazione

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|4 dicembre 2023| n. 33727.

In tema di locazione, ove venga stipulato un contratto di comodato, dissimulante un contratto di locazione, quest'ultimo è opponibile al terzo acquirente ai sensi dell'art. 1599, comma 1, c.c. e al conduttore è consentito provare la simulazione, nei confronti sia della originaria parte locatrice che degli aventi causa, con prove testimoniali e per presunzioni, trattandosi di illiceità della locazione dissimulata per contrasto con norme imperative.

Indebito arricchimento ed il rispetto della regola di sussidiarietà 
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Indebito arricchimento ed il rispetto della regola di sussidiarietà 

Corte di Cassazione, civile, Sentenza|5 dicembre 2023| n. 33954.

Ai fini della verifica del rispetto della regola di sussidiarietà di cui all’art. 2042 c.c., la domanda di arricchimento è proponibile ove la diversa azione, fondata sul contratto, su legge ovvero su clausole generali, si riveli carente ab origine del titolo giustificativo.
Diversamente, resta preclusa se il rigetto della domanda alternativa derivi da prescrizione o decadenza del diritto azionato,ovvero nel caso in cui discenda dalla carenza di prova circa l’esistenza del pregiudizio subito, ovvero in caso di nullità del titolo contrattuale, ove la nullità derivi dall’illiceità del contratto per contrasto con norme imperative o con l’ordine pubblico.

Appello incidentale e le eccezioni superate o assorbite
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Appello incidentale e le eccezioni superate o assorbite

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|4 dicembre 2023| n. 33776.

In materia di impugnazioni, la parte pienamente vittoriosa nel merito in primo grado, non ha l'onere di proporre, in ipotesi di gravame formulato dal soccombente, appello incidentale per richiamare in discussione le eccezioni o le questioni superate o assorbite, difettando di interesse al riguardo, ma è soltanto tenuta a riproporle espressamente, in modo tale da manifestare la volontà di chiederne il riesame, al fine di evitare la presunzione di rinuncia derivante da un comportamento omissivo ai sensi dell'articolo 346 del Cpc.

Qualora venga dedotta l’erroneità dell’ammissione o della dichiarazione di inammissibilità di una prova documentale in appello
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Qualora venga dedotta l’erroneità dell’ammissione o della dichiarazione di inammissibilità di una prova documentale in appello

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|27 novembre 2023| n. 32815.

Nel giudizio di legittimità, qualora venga dedotta l'erroneità dell'ammissione o della dichiarazione di inammissibilità di una prova documentale in appello, la S.C., in quanto chiamata ad accertare un "error in procedendo", è giudice del fatto, ed è, quindi, tenuta a stabilire se si trattasse in astratto di prova indispensabile, ossia teoricamente idonea ad eliminare ogni possibile incertezza circa la ricostruzione dei fatti di causa.