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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 12 novembre 2014, n. 24111. In materia di illeciti amministrativi, l'adozione dei principi di legalità, di irretroattività e di divieto di applicazione dell'analogia, risultante dall'art. 1 della legge n. 689 del 1981, comporta l'assoggettamento del comportamento considerato alla legge del tempo del suo verificarsi, con conseguente inapplicabilità della disciplina posteriore più favorevole, sia che si tratti di illeciti amministrativi derivanti da depenalizzazione, sia che essi debbano considerarsi tali ab origine, senza che rilevi in contrario la circostanza che la più favorevole disciplina posteriore alla data della commissione del fatto sia entrata in vigore anteriormente all'emanazione dell'ordinanza – ingiunzione per il pagamento della sanzione pecuniaria e senza che possano trovare applicazione analogica, attesa la differenza qualitativa delle situazioni considerate, gli opposti principi di cui all'art. 2, commi secondo e terzo, cod. pen. L'avvenuta abrogazione di divieti già tipizzati nel codice deontologico, non può elidere l’antigiuridicità delle condotte pregresse, secondo la regola penalistica della retroattività degli effetti derivanti dalla abolitio criminis ai procedimenti in corso, poiché l'illecito deontologico è riconducibile al genus degli illeciti amministrativi, per i quali – in difetto della eadem ratio – non trova applicazione, in via analogica, il principio del favor rei sancito dall'art. 2 cod. pen., bensì quello del tempus regit actum

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 12 novembre 2014, n. 24111 Svolgimento del processo Con ricorso depositato in data 5 marzo 2008 dinnanzi al giudice di pace di Lucca, N.L. proponeva opposizione avverso l’ordinanza n. 5001/2009 emessa dal prefetto di Lucca, con la quale era stata disposta la sospensione della patente di guida per...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 10 ottobre 2014, n. 42505. La prima sezione penale della Corte di Cassazione risponde a un interrogativo nient'affatto banale, spiegando cosa succede, sul piano pratico, quando viene interrotto lo svolgimento della sanzione sostitutiva del lavoro di pubblica utilità e chiarendo, in particolare, le modalità di determinazione della pena residua da scontare per il reo "inoperoso".

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 10 ottobre 2014, n. 42505 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ZAMPETTI Umberto – Presidente Dott. MAZZEI Antonella P. – Consigliere Dott. CAPRIOGLIO Piera – rel. Consigliere Dott. MAGI Raffaello – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 16 ottobre 2014, n. 21914. Individuazione del giudice competente in sede di opposizione, avverso il preavviso di fermo amministrativo conseguente all'irrogazione di sanzioni amministrative per violazioni del C.d.S., fondata sulla contestazione dei titoli cui il preavviso di fermo amministrativo è riferito

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 16 ottobre 2014, n. 21914 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. AMENDOLA Adelaide – Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – Consigliere Dott. DE STEFANO Franco – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 29 ottobre 2014, n. 22883. La multa per eccesso di velocità è illegittima se l’indicazione oraria dell’infrazione riportata sul verbale di accertamento differisce da quella registrata dal Telelaser

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI ordinanza 29 ottobre 2014, n. 22883     E’ stata depositata e regolarmente notificata relazione ex art. 380 cpc, del seguente tenore: “1 – S.G. propose opposizione avverso un verbale di contestazione della violazione dei limiti di velocità elevatogli da appartenenti alla polizia municipale del Comune di Sernaglia della...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 16 ottobre 2014, n. 21957. Il proprietario deve sempre conoscere l'identità del conducente al quale ha affidato l'automobile

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 16 ottobre 2014, n. 21957 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PICCIALLI Luigi – Presidente Dott. BURSESE Gaetano Antonio – rel. Consigliere Dott. MAZZACANE Vincenzo – Consigliere Dott. SAN GIORGIO Maria Rosaria – Consigliere...