SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I SENTENZA 21 marzo 2016, n. 5511 Ritenuto in fatto O.F. convenne in giudizio dinanzi al Tribunale di Bologna la consulente finanziaria A.S. e l’agente della Fidifin s.p.a. A.M. ed, assumendo che i convenuti lo avevano colposamente indotto ad investire i propri risparmi presso la predetta società, che era poi...
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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 29 febbraio 2016, n. 3917. Il praticante avvocato non è legittimato ad esercitare il patrocinio nel giudizio di appello che si svolge dinanzi al Tribunale in composizione monocratica nelle cause civili di competenza del giudice di pace
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 29 febbraio 2016, n. 3917 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BUCCIANTE Ettore – Presidente Dott. MIGLIUCCI Emilio – Consigliere Dott. MATERA Lina – Consigliere Dott. LOMBARDO Luigi Giovanni – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 10 marzo 2016, n. 4727. Ai fini della notificazione della sentenza, il termine breve di impugnazione decorre soltanto in forza di una conoscenza “legale” del provvedimento da impugnare e cioè di una conoscenza conseguita per effetto di un’attività svolta nel processo, della quale la parte sia destinataria o che ella stessa ponga in essere, la quale sia normativamente idonea a determinare da sé detta conoscenza o tale, comunque, da farla considerare acquisita con effetti esterni rilevanti sul piano del rapporto processuale. Pertanto, la comunicazione della sentenza effettuata dalla cancelleria del giudice per posta elettronica certificata, con l’invio del testo integrale del provvedimento, ai sensi dell’art. 45 disp. att. c.p.c., non è idonea a far decorrere il termine breve per le impugnazioni
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 10 marzo 2016, n. 4727 Ritenuto in fatto Con ricorso depositato in data 17.10.2005 al giudice di pace di Rimini S.S. proponeva opposizione ai sensi dell’art. 22 della legge n. 689/1981 avverso il verbale n. 2258/2005/V elevato dalla polizia municipale di Coriano in data 18.8.2005 per infrazione all’art....
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 3 febbraio 2016, n. 2133. L’avvocato che intende impugnare la sentenza in appello deve fare attenzione alla data di notifica della sentenza presso la cancelleria del Tribunale quando il professionista non ha eletto domicilio nel circondario dell’Autorità procedente. Il rischio è quello di vedersi qualificato come inammissibile il ricorso in quanto tardivo, perché la notifica dell’atto di citazione in appello risulta successiva alla scadenza del cosiddetto termine breve previsto dagli articoli 325 e 326 del cpc
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 3 febbraio 2016, n. 2133 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VIVALDI Roberta – Presidente Dott. DE STEFANO Franco – Consigliere Dott. BARRECA Giuseppina Luciana – rel. Consigliere Dott. CARLUCCIO Giuseppa...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 29 gennaio 2016, n. 1663. Il termine per la costituzione dell’appellante, ai sensi dell’art. 347 c.p.c., in relazione all’art. 165 c.p.c., decorre dal momento del perfezionamento della notificazione dell’atto di appello nei confronti del destinatario e non dal momento della consegna di tale atto all’ufficiale giudiziario
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 29 gennaio 2016, n. 1663 Motivi della decisione 3. Il ricorso è fondato. 3.1 Deve preliminarmente rilevarsi che nel giudizio di cassazione, dominato dall’impulso d’ufficio, non incidono le cause interruttive (da ultimo in tal senso Cass. sez. lav., 13 febbraio 2014 n. 3323 e Cass. sez. lav., 21...
Corte di Cassazione, sezione II, ordinanza 18 dicembre 2015, n. 25529. Vanno rimessi gli atti al Primo Presidente per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite sulla questione dell’iscrizione a ruolo delle cause d’appello “con velina”: se ne derivi l’improcedibilità o una nullità sanabile; se per l’eventuale sanatoria basti la costituzione dell’appellato o necessiti il deposito dell’atto originale; se il deposito debba avvenire entro la prima udienza o possa seguire nel corso del giudizio
Suprema Corte di Cassazione sezione II ordinanza 18 dicembre 2015, n. 25529 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BUCCIANTE Ettore – Presidente Dott. MIGLIUCCI Emilio – Consigliere Dott. CORRENTI Vincenzo – Consigliere Dott. PICARONI Elisa – rel. Consigliere Dott. SCALISI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 17 dicembre 2015, n. 25341. Nel giudizio di appello il risarcimento non patrimoniale accordato può superare la somma indicata nell’atto di citazione introduttivo del giudizio di primo grado
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 17 dicembre 2015, n. 25341 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CHIARINI Maria Margherita – Presidente Dott. SESTINI Danilo – rel. Consigliere Dott. RUBINO Lina – Consigliere Dott. D’AMICO Paolo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 gennaio 2016, n. 896. La domanda di accertamento della nullità di un negozio proposta, per la prima volta, in appello è inammissibile ex art. 345, primo comma, cod. proc. civ., salva la possibilità per il giudice del gravame (obbligato comunque a rilevare di ufficio ogni possibile causa di nullità, ferma la sua necessaria indicazione alle parti ai sensi dell’art. 101, secondo comma, cod. proc. civ.) di convertirla ed esaminarla come eccezione di nullità legittimamente formulata dall’appellante, in forza del secondo comma del citato art. 345
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 20 gennaio 2016, n. 896 Ritenuto in fatto Con sentenza resa pubblica il 4 giugno 2012, la Corte di appello di Roma rigettava l’impugnazione proposta dal Comune di Frascati contro la decisione del Tribunale della stessa Città che, a sua volta, aveva respinto l’opposizione del medesimo Comune avverso...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 2 novembre 2015, n. 22387. Nel procedimento sommario di cognizione, anche l’ordinanza di rigetto della domanda è appellabile ex art. 702 quater c.p.c., il cui richiamo al comma 6 dell’art. 702 ter c.p.c. va letto in continuità col comma 5, quest’ultimo riferito sia all’accoglimento che al rigetto, essendo peraltro contraria ai principi di eguaglianza, ragionevolezza e difesa un’appellabilità “secundum eventum litis”
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 2 novembre 2015, n. 22387 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 2 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETITTI Stefano – Presidente Dott. MANNA Felice – Consigliere Dott. CORRENTI Vincenzo – Consigliere Dott. GIUSTI Alberto – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 14 dicembre 2015, n. 25119. Allorquando l’ordinanza di cui all’art. 348-ter, comma 1, cod. proc. civ. sia stata pronunciata in udienza, il termine di sessanta giorni, di cui all’art. 325, comma 2, cod. proc. civ., decorre dall’udienza stessa per le parti presenti in udienza e per quelle che avrebbero dovuto essere presenti, in quanto l’ordinanza si intende loro comunicata dalla cancelleria per effetto della percezione o della possibilità di percezione della pronuncia del provvedimento, emergente dal suo inserimento nel verbale di udienza
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 14 dicembre 2015, n. 25119 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – rel. Consigliere Dott. DE STEFANO Franco –...