Il “saluto fascista” o “saluto romano” costituisce una manifestazione che rimanda all’ideologia fascista e a valori politici di discriminazione razziale e di intolleranza, la fattispecie contestata non richiede che le manifestazioni siano caratterizzate da elementi di violenza, svolgendo una funzione di tutela preventiva, secondo quanto previsto dall’art. 2 del decretolegge n. 122 del 1993. Suprema...
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Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 13 maggio 2016, n. 1947
La tutela storico-artistica protegge non già un’opera dell’ingegno dell’autore, ma un’oggettiva testimonianza materiale di civiltà: la quale, nella sua consistenza effettiva e attuale, ben può risultare da interventi successivi e sedimentati nel tempo, tali da dar luogo ad un manufatto storicamente complesso e comunque parzialmente diverso da quello originario. Non rileva, pertanto, ai fini del...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 13 maggio 2016, n. 1952.
La sentenza con cui il giudice ha dichiarato il diritto del lavoratore o dell’assicurato a ottenere spettanze retributive o pensionistiche ed ha condannato il datore di lavoro o l’ente previdenziale al pagamento dei relativi arretrati “nei modi e nella misura di legge” oppure “con la decorrenza di legge”, senza precisare in termini monetari l’ammontare del...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 13 maggio 2016, n. 1951.
In tema di abusi edilizi, l’acquisizione al patrimonio del Comune dell’area sulla quale insiste la costruzione, pur differenziandosi dalla stretta e immediata misura ripristinatoria insita nell’ordine di demolizione, partecipa della stessa natura reale di tale sanzione, in quanto concorre a rendere effettiva l’efficacia ripristina tria dell’ordine giuridico violato. E’ evidente che non si tratta di...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 16 maggio 2016, n. 1987.
In tema di elezioni amministrative, le invalidità che inficiano il procedimento di autenticazione delle sottoscrizioni degli elettori, che accettano la candidatura o che presentano come delegati le liste, non assumono un rilievo meramente formale: le specifiche regole legislative mirano a garantire la genuinità delle sottoscrizioni e ad impedire abusi e contraffazioni, con la conseguenza che...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 aprile 2016, n. 17414.
Ai fini della sussistenza del delitto di cui all’art. 609-bis c.p., la violenza o la minaccia, per determinare la costrizione (ossia l’evento costrittivo che si risolve, come espressamente previsto dal modello legale, nel compiere o nel subire un atto sessuale), debbono comportare una immediata e concreta intrusione nella sfera sessuale della vittima, che si ha...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 27 aprile 2016, n. 17378.
Non può invocare l’esclusione della punibilità per la particolare tenuità del fatto il soggetto condannato per resistenza a pubblico ufficiale e per lesioni personali aggravate. Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 27 aprile 2016, n. 17378 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 27 aprile 2016, n. 17192.
La liquidazione dell’indennizzo per la riparazione dell’ingiusta detenzione e’ svincolata da criteri rigidi, e si deve basare su una valutazione equitativa che tenga globalmente conto non solo della durata della custodia cautelare, ma anche, e non marginalmente, delle conseguenze personali e familiari scaturite dalla privazione della liberta’, e cio’ sia per effetto dell’applicabilita’, in tale...
Con la promessa del fatto del terzo, il promittente assume una prima obbligazione di “facere”. Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 27 aprile 2016, n. 8417.
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 27 aprile 2016, n. 8417 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MATERA Lina – Presidente Dott. ORILIA Lorenzo – rel. Consigliere Dott. COSENTINO Antonello – Consigliere Dott. SCALISI Antonino – Consigliere Dott. CRISCUOLO...
La partecipazione al giudizio di società erroneamente o inesattamente indicata nella ragione sociale che ne specifichi erroneamente la forma non comporta la nullità né della citazione (tanto in primo grado quanto in appello), né della notificazione di essa a meno che il suddetto errore non ingeneri nel destinatario dell’atto processuale un’incertezza assoluta sull’esatta identificazione della società. Ai sensi del nuovo art. 2050-bis c.c. la fusione tra società non determina, nelle ipotesi di fusione per incorporazione, l’estinzione della società incorporata, né crea un nuovo soggetto di diritto nell’ipotesi di fusione paritaria, ma attua l’unificazione mediante l’integrazione reciproca delle società partecipanti alla fusione, risolvendosi in una vicenda meramente evolutivo-modificativa dello stesso soggetto giuridico, che conserva la propria identità pur in un nuovo assetto organizzativo. Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 27 aprile 2016, n. 8430.
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 27 aprile 2016, n. 8430 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIANCHINI Bruno – Presidente Dott. LOMBARDO Luigi Giovanni – Consigliere Dott. D’ASCOLA Pasquale – Consigliere Dott. ORICCHIO Antonio – rel. Consigliere Dott....