Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 24 gennaio 2018, n. 3297. Il delitto di emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti è configurabile anche in caso di fatturazione solo soggettivamente falsa
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Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 24 gennaio 2018, n. 3297. Il delitto di emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti è configurabile anche in caso di fatturazione solo soggettivamente falsa

Il delitto di emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti è configurabile anche in caso di fatturazione solo soggettivamente falsa: anche tal caso è infatti possibile conseguire il fine illecito Sentenza 24 gennaio 2018, n. 3297 Data udienza 20 giugno 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE...

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 31 gennaio 2018, n.4564. In materia di tutela della riservatezza dei lavoratori ex art. 4, legge n. 300 del 1970
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Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 31 gennaio 2018, n.4564. In materia di tutela della riservatezza dei lavoratori ex art. 4, legge n. 300 del 1970

In materia di tutela della riservatezza dei lavoratori ex art. 4, legge n. 300 del 1970, nella versione vigente prima delle modifiche legislative, qualsiasi finalità del controllo – di tutela dei beni aziendali, di accertamento e prevenzione dei comportamenti illeciti – non può assumere portata tale da giustificare un sostanziale annullamento di ogni forma di...

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 19 gennaio 2018, n. 2380. Ai fini della sussistenza del reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice concernente l’affidamento dei minori, il termine “elude” va, pertanto, inteso in senso ampio
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 19 gennaio 2018, n. 2380. Ai fini della sussistenza del reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice concernente l’affidamento dei minori, il termine “elude” va, pertanto, inteso in senso ampio

Il mero rifiuto di ottemperare ai provvedimenti giudiziali previsti dall’articolo 388 c.p., comma 2, non costituisce comportamento elusivo penalmente rilevante, a meno che la natura personale delle prestazioni imposte ovvero la natura dello stesso provvedimento esigano per l’esecuzione il contributo dell’obbligato. Infatti l’interesse tutelato dal secondo come dal primo comma dell’articolo 388 cod. pen. non...

Corte di Cassazione, sezione quarta penale, sentenza 19 gennaio 2018, n. 2360. Anche con la sentenza applicativa di pena concordata ex articolo 444 cod. proc. pen. il giudice deve applicare le sanzioni amministrative accessorie che dalle medesime conseguono di diritto.
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Corte di Cassazione, sezione quarta penale, sentenza 19 gennaio 2018, n. 2360. Anche con la sentenza applicativa di pena concordata ex articolo 444 cod. proc. pen. il giudice deve applicare le sanzioni amministrative accessorie che dalle medesime conseguono di diritto.

Anche con la sentenza applicativa di pena concordata ex articolo 444 cod. proc. pen. il giudice deve applicare le sanzioni amministrative accessorie che dalle medesime conseguono di diritto. Ed invero la sentenza di patteggiamento, pur sostanziandosi nell’applicazione della pena senza la formulazione di un giudizio di responsabilita’ penale, postula tuttavia un accertamento cui si riconnette...

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 22 gennaio 2018, n. 2393. In tema di omesso versamento di ritenute certificate
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Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 22 gennaio 2018, n. 2393. In tema di omesso versamento di ritenute certificate

In tema di omesso versamento di ritenute certificate, alla luce della modifica apportata dal Decreto Legislativo 24 settembre 2015, n. 158, articolo 7, al Decreto Legislativo 10 marzo 2000, n. 74, articolo 10 bis, che ha esteso l’ambito di operativita’ della norma alle ipotesi di omesso versamento di ritenute dovute sulla base della dichiarazione proveniente...

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 19 gennaio 2018, n. 2382. L’omesso avviso di conclusione delle indagini per l’imputato non può costituire nullita’ assoluta poiche’ non rientra tra le ipotesi previste dall’articolo 179 c.p.p.
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 19 gennaio 2018, n. 2382. L’omesso avviso di conclusione delle indagini per l’imputato non può costituire nullita’ assoluta poiche’ non rientra tra le ipotesi previste dall’articolo 179 c.p.p.

L’omesso avviso di conclusione delle indagini per l’imputato non può costituire nullita’ assoluta poiche’ non rientra tra le ipotesi previste dall’articolo 179 c.p.p. dal momento che non concerne la citazione dell’imputato ovvero la previsione di assenza del difensore nei casi in cui ne e’ obbligatoria la presenza, ipotesi che si riferisce al compimento di attivita’...

Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 19 gennaio 2018, n. 2389. Gli indizi raccolti nel corso delle intercettazioni telefoniche o ambientali possono costituire fonte diretta di prova della colpevolezza dell’imputato
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Corte di Cassazione, sezione sesta penale, sentenza 19 gennaio 2018, n. 2389. Gli indizi raccolti nel corso delle intercettazioni telefoniche o ambientali possono costituire fonte diretta di prova della colpevolezza dell’imputato

Gli indizi raccolti nel corso delle intercettazioni telefoniche o ambientali possono costituire fonte diretta di prova della colpevolezza dell’imputato – e vieppiu’, come nel caso, dell’indagato, ai fini di adozione della misura – e non devono necessariamente trovare riscontro in altri elementi esterni, qualora siano: a) gravi, cioe’ consistenti e resistenti alle obiezioni e quindi...

Corte di Cassazione, sezione quarta penale, sentenza 19 gennaio 2018, n. 2378. Integra il reato previsto dall’articolo 624-bis cod. pen. la condotta di chi commette un furto introducendosi all’interno di un garage, che costituisce pertinenza di un luogo di privata dimora
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Corte di Cassazione, sezione quarta penale, sentenza 19 gennaio 2018, n. 2378. Integra il reato previsto dall’articolo 624-bis cod. pen. la condotta di chi commette un furto introducendosi all’interno di un garage, che costituisce pertinenza di un luogo di privata dimora

Integra il reato previsto dall’articolo 624-bis cod. pen. la condotta di chi commette un furto introducendosi all’interno di un garage, che costituisce pertinenza di un luogo di privata dimora. Ne’ il vincolo pertinenziale puo’ essere escluso in considerazione dell’esigua distanza, indicata dal ricorrente, di 100mt. Sentenza 19 gennaio 2018, n. 2378 Data udienza 14 dicembre...

Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 22 gennaio 2018, n. 2622. In caso di sentenza di condanna relativa ad un reato depenalizzato e qualificato come illecito civile, il Giudice dell’impugnazione ne deve revocare i relativi capi
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Corte di Cassazione, sezione quinta penale, sentenza 22 gennaio 2018, n. 2622. In caso di sentenza di condanna relativa ad un reato depenalizzato e qualificato come illecito civile, il Giudice dell’impugnazione ne deve revocare i relativi capi

In caso di sentenza di condanna relativa ad un reato depenalizzato e qualificato come illecito civile, il Giudice dell’impugnazione ne deve revocare i relativi capi. L’esercizio della corrispondente azione risarcitoria civile sia per l’accertamento dell’illecito depenalizzato, con l’irrogazione della prevista sanzione pecuniaria, che per la quantificazione del danno per l’ulteriore reato di minacce servira’ alla...

Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 22 gennaio 2018, n. 2406. Le presunzioni legali previste dalle norme tributarie hanno un valore indiziario sufficiente ad integrare il “fumus commissi delicti” idoneo, in assenza di elementi di segno contrario, a giustificare l’applicazione di una misura cautelare reale
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Corte di Cassazione, sezione terza penale, sentenza 22 gennaio 2018, n. 2406. Le presunzioni legali previste dalle norme tributarie hanno un valore indiziario sufficiente ad integrare il “fumus commissi delicti” idoneo, in assenza di elementi di segno contrario, a giustificare l’applicazione di una misura cautelare reale

Le presunzioni legali previste dalle norme tributarie, pur non potendo costituire di per se’ fonte di prova della commissione dei reati previsti dal Decreto Legislativo n. 74 del 2000, hanno un valore indiziario sufficiente ad integrare il “fumus commissi delicti” idoneo, in assenza di elementi di segno contrario, a giustificare l’applicazione di una misura cautelare...