Corte di Cassazione, sezioni unite civili, Sentenza 29 maggio 2019, n. 14697. La massima estrapolata: I principi elaborati dalla Corte di giustizia dell’Unione europea in materia di libertà di stabilimento non escludono una disciplina nazionale restrittiva del gioco lecito, fondata sui principi di proporzionalità e su ragioni imperative d’interesse generale o di ordine pubblico. Sono...
Categoria: Diritto Comunitario
Misure antidumping
Corte di Cassazione, sezioni unite civili, Sentenza 21 gennaio 2019, n. 1542. La massima estrapolata: Le misure antidumping devono essere emanate dopo aver verificato il pregiudizio che l’importazione comporta per l’industria europea. L’applicazione di un dazio antidumping deve essere deliberato verificando l’effettivo pregiudizio dell’industria comunitaria. Il Regolamento di esecuzione (UE) 2016/278 statuisce all’art . 1...
Il danno non patrimoniale da vacanza rovinata, secondo quando espressamente previsto in attuazione della direttiva 90/314/CEE costituisce uno dei casi previsti dalla legge nei quali il pregiudizio non patrimoniale è risarcibile
Corte di Cassazione, Sezione terza civile, Sentenza 6 luglio 2018, n. 17724. La massima estrapolata: Il danno non patrimoniale da vacanza rovinata, secondo quando espressamente previsto in attuazione della direttiva 90/314/CEE costituisce uno dei casi previsti dalla legge nei quali il pregiudizio non patrimoniale è risarcibile. Spetta al giudice di merito valutare la domanda di...
Corte di Cassazione, sezione sesta civile, ordinanza 15 dicembre 2017, n. 30264. In tema di aiuti comunitari, qualora non sia dimostrato che la produzione effettiva abbia superato il “quantitativo nazionale massimo garantito”
In tema di aiuti comunitari, qualora non sia dimostrato che la produzione effettiva abbia superato il “quantitativo nazionale massimo garantito” (cd. QNMG), il recupero dei contributi erogati in maniera indebita non può avvenire tramite la riduzione proporzionale “pro quota” Ordinanza 15 dicembre 2017, n. 30264 Data udienza 7 novembre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL...
Corte di Cassazione, sezioni unite civili, ordinanza 3 novembre 2017, n. 26145. In ordine alla competenza territoriale per le controversie transnazionale
L’art. 6, n. 1, del Regolamento CE n. 44 del 2001 nel prevedere che la persona, fisica o giuridica, domiciliata nel territorio di uno State membro può essere convenuta in un altro State membro “in caso di pluralità di convenuti, davanti al giudice del luogo in cui uno qualsiasi di essi è domiciliato” non si...
Corte di Cassazione, sezioni unite civili, ordinanza 19 settembre 2017, n. 21622. Clausola di proroga della giurisdizione in favore dell’autorita’ giudiziaria di un altro paese contenuta in condizioni generali di contratto disponibili mediante accesso ad un sito internet
In presenza di una valida clausola di proroga della giurisdizione, di carattere esclusivo, in favore dell’autorità giudiziaria di un altro paese, va dichiarato il difetto di giurisdizione del giudice italiano ove la clausola di proroga della giurisdizione sia contenuta in condizioni generali di contratto disponibili mediante accesso ad un sito internet, si è in presenza di...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 13 ottobre 2016, n. 20688
La società che importa e distribuisce automobili può rafforzare la sua posizione sul mercato, riorganizzando la rete di vendita, anche se questo comporta un pregiudizio per il concessionario Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 13 ottobre 2016, n. 20688 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli...
Corte di Cassazione, sezioni unite, ordinanza 5 febbraio 2016, n. 2276. L’articolo 3, lettere c) e d), del regolamento (CE) n. 4/2009 del Consiglio, del 18 dicembre 2008, relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all’esecuzione delle decisioni e alla cooperazione in materia di obbligazioni alimentari, dev’essere interpretato nel senso che, qualora un giudice di uno Stato membro sia investito di un’azione relativa alla separazione o allo scioglimento del vincolo coniugale tra i genitori di un figlio minore e un giudice di un altro Stato membro sia chiamato a pronunciarsi su un’azione per responsabilità genitoriale riguardante detto figlio, una domanda relativa a un’obbligazione alimentare nei confronti di quello stesso figlio è unicamente accessoria all’azione relativa alla responsabilità genitoriale, ai sensi dell’articolo 3, lettera d), di tale regolamento
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite ordinanza 5 febbraio 2016, n. 2276 Svolgimento del processo E.A. ha chiesto la separazione giudiziale dalla moglie A.P., con affidamento condiviso dei figli minori, offrendo un contributo mensile di Euro 4.000 per il loro mantenimento. Costituitasi in giudizio, A.P. ha chiesto il mantenimento anche per sé e ha eccepito...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 24 agosto 2015, n. 17112. La valutazione della congruità del termine concesso al convenuto per presentare la sua difesa a norma dell’art. 6 della Convenzione dell’Aja del 2 ottobre 1973 sulle obbligazioni alimentari deve essere vagliato non in base al suo acritico confronto con gli analoghi termini di comparizione, concessi al convenuto residente all’estero dall’art. 163-bis cod. proc. civ., ma considerando se, una volta rispettato il diritto straniero, non capiti per avventura che quel termine, secondo la valutazione del giudice dell’ordinamento richiesto del riconoscimento, sia così esiguo da ledere i diritti essenziali alla difesa ed al contraddittorio, non dovendo poi affatto coincidere tutte le regole formali con quelle interne
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 24 agosto 2015, n. 17112 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI PALMA Salvatore – Presidente Dott. BERNABAI Renato – Consigliere Dott. SCALDAFERRI Andrea – Consigliere Dott. ACIERNO Maria – Consigliere Dott. NAZZICONE...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 27 luglio 2015, n. 32980. È legittimo il riconoscimento della sentenza straniera anche se non perviene dal Ministero della giustizia bensì per corrispondenza diretta tra autorità giudiziarie degli Stati membri. Pertanto, non è violata la disciplina procedimentale dettata dal D.Lgs. n. 161 del 2010 per il riconoscimento, in Italia, di una sentenza emessa da uno Stato membro allorchè il Ministro della giustizia non provveda all’invio alla Corte d’appello competente
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 27 luglio 2015, n. 32980 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CONTI Giovann – Presidente Dott. CITTERIO Carlo – Consigliere Dott. FIDELBO G. – rel. Consigliere Dott. MOGINI Stefano – Consigliere Dott. PATERNO’...
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