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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 21 novembre 2011, n. 24436. Per la determinazione dell’assegno divorzile, non rileva il tenore di vita goduto in costanza di matrimonio, in quanto tale assetto economico è un valore meramente sintomatico e non decisivo, ma viene in rilievo la condizione patrimoniale al momento del divorzio.

La massima Nella previsione dell’assegno di mantenimento, nonchè ai fini della sua quantificazione, va tenuto conto anche del contributo dato dall’ex coniuge allo sviluppo della capacità patrimoniale del coniuge su cui grava l’obbligo di corresponsione, considerato al momento della pronuncia di divorzio e non della cessazione della convivenza, avendo anche l’assetto economico stabilito nelle condizioni...

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Corte di Cassazione, sezione III, ordinanza 2 febbraio 2012, n. 1493. Allo straniero, sia esso residente o meno in Italia, è sempre consentita l’azione risarcitoria che può essere fatta valere, senza alcuna disparità di trattamento rispetto al cittadino italiano, non solo contro il danneggiante, ma anche con l’azione diretta nei confronti dell’assicurazione o del Fondo di Garanzia per le vittime della strada.

La massima Allo straniero, sia esso residente o meno in Italia, è sempre consentito, a prescindere da qualsiasi condizione di reciprocità, domandare al giudice italiano il risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale derivato dalla lesione di diritti inviolabili della persona (quali il diritto alla salute e ai rapporti parentali o familiari), avvenuta in Italia,...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza del 17 gennaio 2012, n. 542. La prescrizione civile si allunga con l’astratta configurabilità del reato..

La massima Nel caso in cui l’illecito civile sia considerato dalla legge come reato perseguibile a querela, l’eventuale più lunga prescrizione prevista per l’illecito penale si applica anche all’azione di risarcimento (art. 2947 co. 3, c.c.) sebbene la querela non sia stata presentata, ma a condizione che il Giudice civile accerti incidenter tantum gli estremi...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 24 novembre 2011, n. 24841. In tema di adempimento contrattuale, la parte adempiente che abbia agito richiedendo l’esecuzione del contratto in forma specifica, ha la facoltà di invocare, in sostituzione dell’originaria pretesa, la facoltà di recesso ai sensi dell’art. 1385 comma 2 c.c.

La massima In tema di adempimento contrattuale, la parte adempiente che abbia agito richiedendo l’esecuzione del contratto in forma specifica, ha la facoltà di invocare, in sostituzione dell’originaria pretesa, la facoltà di recesso ai sensi dell’art. 1385 comma 2 c.c., in quanto il recesso costituisce un diritto della parte che sopravvive alla domanda di adempimento....

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Corte di Cassazione, sezioni Unite, sentenza 21 novembre 2011, n. 24406. Al fine di integrare la fattispecie di cui all’art. 1227, c. 1 c.c. il comportamento omissivo del danneggiato rilevante non è solo quello tenuto in violazione di una norma di legge, ma anche più genericamente in violazione delle regole di diligenza e correttezza

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Sentenza 21 novembre 2011, n. 24406 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PAOLO VITTORIA – Primo Pres.te f.f. Dott. MARIO ADAMO – Presidente Sezione – Dott. GIUSEPPE SALME’ – Consigliere – Dott. ANTONIO...

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Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 3 febbraio 2012 n. 1584. Nullo il contratto di vendita di prodotti finanziari qualora non sia menzionata la clausola di recesso

Corte di cassazione – Sezione I – Sentenza 3 febbraio 2012 n. 1584. Nullo il contratto di vendita di prodotti finanziari qualora non sia menzionata la clausola di recesso Il testo integrale[1] Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 3 febbraio 2012 n. 1584 Così deciso dalla I sezione della S.C. secondo la quale il...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 27 dicembre 2011, n. 28870. In tema di assegno di mantenimento da parte dell’altro coniuge, non è sufficiente allegare meramente uno stato di disoccupazione

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I CIVILE Sentenza  27 dicembre 2011, n. 28870   Svolgimento del processo 1 – Con decreto depositato in data 8 marzo 2006 il Tribunale di Brindisi omologava la separazione personale consensuale (emergente da verbale del 19 maggio 2005) dei coniugi I.S. e D.M.V., alla quale affidava i figli minori, senza...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 21 giugno 2011, n. 13616. Prescrizione; il dies a quo per la violazione della privacy e danno all’immagine

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III CIVILE Sentenza 21 giugno 2011, n. 13616 Svolgimento del processo 1. C.N. depositava ricorso (il 15 luglio 2007) per chiedere il risarcimento del danno ai sensi degli artt. 2043 e 2050 cod. civ. e del D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196. Esponeva che: nel febbraio 1999 la dott.ssa M.P.M....

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 30 gennaio 2012 n. 1289. Il titolo esecutivo ottenuto contro il condominio non può essere fatto valere in executivis contro il singolo condomino quale obbligato in solido se egli non è stato messo nelle condizioni di conoscerlo prima e dunque anche di adempiervi

Corte di cassazione – Sezione III civile – Sentenza 30 gennaio 2012 n. 1289. Il titolo esecutivo ottenuto contro il condominio non può essere fatto valere in executivis contro il singolo condomino quale obbligato in solido se egli non è stato messo nelle condizioni di conoscerlo prima e dunque anche di adempiervi Il testo integrale...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza del 27 gennaio 2012, n. 1216. Il comodatario il quale, al fine di utilizzare la cosa, debba affrontare spese di manutenzione anche straordinarie, può liberamente scegliere se provvedervi o meno, ma, se decide di affrontarle, lo fa nel suo esclusivo interesse e non può, conseguentemente, pretenderne il rimborso dal comodante.

La massima Il comodatario il quale, al fine di utilizzare la cosa, debba affrontare spese di manutenzione anche straordinarie, può liberamente scegliere se provvedervi o meno, ma, se decide di affrontarle, lo fa nel suo esclusivo interesse e non può, conseguentemente, pretenderne il rimborso dal comodante. Suprema Corte di Cassazione Sezione II sentenza del 27...