Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 16 luglio 2014, n. 31192 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CASUCCI Giuliano – Presidente Dott. DE CRESCIENZO Ugo – Consigliere Dott. DIOTALLEVI Giovanni – Consigliere Dott. CERVADORO Mirella – Consigliere Dott. BELTRANI...
Categoria: Diritto Civile e Procedura Civile
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 18 luglio 2014, n. 16498. Ai fini dell'esperibilità dell'azione revocatoria del fondo patrimoniale, ad integrare l'animus nocendi previsto dalla norma è sufficiente che il debitore compia l'atto dispositivo nella previsione dell'insorgenza del debito e del pregiudizio per il creditore
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 18 luglio 2014, n. 16498 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 2 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PICCIALLI Luigi – Presidente Dott. BIANCHINI Bruno – Consigliere Dott. PROTO Cesare Antonio – rel. Consigliere Dott. MANNA Felice –...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 21 luglio 2014, n. 16593. L'incompetenza – per materia, valore o territorio – va rilevata non oltre la prima udienza di trattazione. Per cui la nomina di un consulente tecnico da parte del giudice va considerata come una affermazione della propria competenza e dunque preclusiva di un successivo diniego d'ufficio
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 21 luglio 2014, n. 16593 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE L Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CURZIO Pietro – Presidente Dott. BLASUTTO Daniela – Consigliere Dott. GARRI Fabrizia – Consigliere Dott. MANCINO Rossana – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 luglio 2014, n. 15886. Il fondo patrimoniale consiste nell'imposizione convenzionale, da parte di uno o di entrambi i coniugi o di un terzo, di un vincolo in forza del quale determinati beni immobili o mobili iscritti in pubblici registri, o titoli di credito, sono destinati a far fronte ai bisogni della famiglia, onde consentire alla stessa il godimento di un tenore di vita tendenzialmente costante nel tempo. Questo, nella sostanza, è ciò che dispone l'art. 167 c.c., dal quale si ricava che non tutti i beni possono far parte del fondo patrimoniale, bensì solo quelli esplicitamente previsti dalla disciplina sostanziale. La ratio della disposizione risiede sul fatto che si consente una specifica destinazione a determinati beni che servono per il soddisfacimento del bisogno della famiglia, affinché risulti circoscritto il perimetro entro il quale si può agire esecutivamente. Ne consegue che il creditore procedente che intenda esercitare un diritto di credito afferente a un rapporto giuridico estraneo alle esigenze della famiglia potrà agire solo su beni diversi da quelli che costituiscono il fondo patrimoniale, fatta salva la possibilità che lo stesso creditore dimostri che, di fatto, il debito è stato contratto per soddisfare precisi, specifici e circostanziati bisogni familiari. Spetta, comunque, ai coniugi dimostrare che l'obbligazione è sorta per finalità estranee alle esigenze della famiglia
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 luglio 2014, n. 15886 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALME’ Giuseppe – Presidente Dott. PETTI Giovanni Battista – Consigliere Dott. VIVALDI Roberta – rel. Consigliere Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 1 luglio 2014, n. 14887. Ai fini della prova costitutiva del diritto di credito, oltre alla produzione dei singoli estratti conto analitici la banca deve fornire prova anche dell'avvenuta comunicazione, preventivamente al giudizio, dei medesimi al cliente, per porlo nelle condizioni di effettuare, se del caso, le contestazioni.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI ordinanza 1 luglio 2014, n. 14887 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI PALMA Salvatore – Presidente – Dott. BERNABAI Renato – rel. Consigliere – Dott. DOGLIOTTI Massimo – Consigliere – Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 10 luglio 2014, n. 15787. Se non prefissato in una somma di denaro, il credito per prestazioni professionali è da considerarsi sempre «illiquido», con la conseguenza che in caso di inadempimento l'azione deve essere proposta nel foro del domicilio del debitore
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 10 luglio 2014, n. 15787 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. AMENDOLA Adelaide – Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 10 luglio 2014, n. 15788. La pendenza di una controversia sulla proprietà di un bene immobile non può sospendere il procedimento di rilascio per finita locazione
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 10 luglio 2014, n. 15788 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FINOCCHIARO Mario – Presidente Dott. AMENDOLA Adelaide – Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 maggio 2014, n. 11364. Piena responsabilità del ginecologo in ordine alla causazione dei danni patrimoniali anche futuri e non patrimoniali in capo ad una coppia quale conseguenza della nascita di un bambino malformato se non avverte la madre durante la gestazione
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III CIVILE sentenza 22 maggio 2014, n. 11364 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALME’ Giuseppe – Presidente – Dott. PETTI Giovanni B. – rel. Consigliere – Dott. RUBINO Lina – Consigliere – Dott. CARLUCCIO...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 30 giugno 2014, n. 14804. Quando la parte, contro la quale sia prodotta la copia fotostatica, assimilabile a quella fotografica di cui all'articolo 2719 del Cc, non autenticata da pubblico ufficiale di un documento dalla medesima almeno apparentemente sottoscritto, la disconosca come falsa e, comunque, come non conforme all'originale, nessuna delle parti può produrre l'istanza di verificazione ex articolo 216 del Cpc, istanza che concerne soltanto i documenti originali, ma incombe alla controparte fornire nei modi ordinari la dimostrazione dei fatti risultanti dalla copia suddetta; ne consegue che detta controparte è tenuta o a esibire l'originale, e, in ipotesi affermativa, a chiedere la verificazione della scrittura, se l'avversario insisterà nel disconoscerla, o a fornire altre prove del suo asserto, nei limiti ordinari della loro ammissibilità e, quindi, anche prove testimoniali, ove dimostri, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 2724, n. 3, del Cc, di avere senza sua colpa smarrito il documento
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 30 giugno 2014, n. 14804 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ODDO Massimo – Presidente Dott. SAN GIORGIO Maria Rosaria – Consigliere Dott. GIUSTI Alberto – Consigliere Dott. PICARONI Elisa – Consigliere Dott. ABETE...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 30 giugno 2014, n. 14809. In tema di condominio l'installazione di un ascensore, al fine dell'eliminazione delle barriere architettoniche, realizzata da un condomino su parte di un cortile e di un muro comuni, deve considerarsi indispensabile ai fini dell'accessibilità dell'edificio e della reale abitabilità dell'appartamento, e rientra pertanto nei poteri spettanti ai singoli condomini ai sensi dell'articolo 1102 del Cc, senza che, ove siano rispettati i limiti di uso delle cose comuni stabiliti da tale norma, rilevi la disciplina dell'articolo 907 del Cc sulla distanza delle costruzioni dalle vedute, neppure per effetto del richiamo a essa operato nell'articolo 3, comma 2, della legge 13/1989, non trovando detta disposizione applicazione in ambito condominiale
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 30 giugno 2014, n. 14809 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TRIOLA Roberto Michele – Presidente Dott. BUCCIANTE Ettore – Consigliere Dott. MAZZACANE Vincenzo – rel. Consigliere Dott. D’ASCOLA Pasquale – Consigliere Dott. GIUSTI...