Consiglio di Stato sezione V sentenza 28 luglio 2014, n. 3999 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 1126 del 2003, proposto dal signor Ri.Ra., rappresentato e difeso dagli avvocati Lu.To., Fi.Sa. e Ra.Ve.,...
Mese: Luglio 2014
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 9 luglio 2014, n. 15605. Le rimesse sul conto corrente dell’imprenditore successivamente fallito sono legittimamente revocabili, ai sensi dell’art. 67 l.fall., quando il conto stesso risulti “scoperto” secondo il criterio del “saldo disponibile”, da determinarsi in ragione delle epoche di effettiva esecuzione di incassi ed erogazioni da parte della banca; pertanto, in presenza di operazioni di sconto di titoli cambiari con accredito del netto ricavo sul conto corrente, tale saldo va determinato considerando che il cliente acquista l’immediata disponibilità del denaro, accreditato sul conto corrente a fronte della cessione del credito verso terzi , e che l’eventuale mancato buon fine del titolo opera come condizione risolutiva del contratto.
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 9 luglio 2014, n. 15605 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CECCHERINI Aldo – Presidente Dott. BERNABAI Renato – Consigliere Dott. DIDONE Antonio – Consigliere Dott. DE CHIARA Carlo –...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 8 luglio 2014, n. 15486. È nulla la procura a vendere un immobile, e dunque anche la successiva alienazione, qualora celi un patto commissorio vietato dall'ordinamento. E ciò anche se ad acquistare il bene non sia il creditore in prima persona ma un terzo, nel caso di specie la figlia.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 8 luglio 2014, n. 15486 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RUSSO Libertino Alberto – Presidente Dott. SESTINI Danilo – Consigliere Dott. STALLA Giacomo Maria – Consigliere Dott. SCRIMA Antonietta –...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 24 luglio 2014, n. 32946. Non c’è nullità della sentenza per mancata escussione di teste se manca l’opposizione alla chiusura dibattimentale e se le prove risultano sufficienti
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 24 luglio 2014, n. 32946 Ritenuto in fatto Con la sentenza impugnata veniva confermata la sentenza del Giudice di pace di Napoli dell’08/02/2010, con la quale D.L. era ritenuto responsabile del reato continuato di cui agli artt. 594 e 612 cod. pen., commesso in (omissis) in danno di...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 22 luglio 2014, n. 32355. Risponde del reato di cui all’art. 609 bis il padre che durante la pratica del bidet tocca le parti intime alla minore e introduce reiteratamente le dita nella vagina
Suprema CORTE DI CASSAZIONE sezione III SENTENZA 22 luglio 2014, n. 32355 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 18 ottobre 2012 la Corte d’appello di Bologna ha accolto l’appello proposto dal Procuratore Generale e dalla parte civile avverso sentenza del 21 giugno 2007 con cui il Tribunale di Bologna...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 24 luglio 2014, n. 32923. Il sorvegliato speciale sottoposto all’obbligo o al divieto di soggiorno che non porti con sé e non esibisca, a richiesta di ufficiali e agenti di polizia giudiziaria, la carta di permanenza risponde della contravvenzione di cui all’art. 650 c.p.
Suprema Corte di Cassazione S.U.P. sentenza 24 luglio 2014, n. 32923 Ritenuto in fatto 1. S.G. era originariamente imputato del delitto di cui all’art. 9, comma secondo, della legge 27 dicembre 1956, n.1423, nella formulazione risultante dalle varie e successive modifiche (e da ultimo quella di cui al decreto-legge 27 luglio 2005, n. 144, convertito...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza del 7 maggio 2014, n. 18778. Ai fini dell'integrazione dell'elemento materiale della c.d. usura in concreto (art. 644 c.p., commi 1 e 3, seconda parte) occorre che il soggetto passivo versi in condizioni di difficoltà economica o finanziaria e che gli interessi (pur inferiori al tasso-soglia usurario ex lege) ed i vantaggi e i compensi pattuiti, risultino, avuto riguardo alle concrete modalità del fatto e al tasso medio praticato per operazioni similari, sproporzionati rispetto alla prestazione di denaro o di altra utilità, ovvero all'opera di mediazione.
Suprema CORTE DI Cassazione sezione II sentenza 7 maggio 2014, n.18778 Svolgimento del processo 1. Con l’ordinanza indicata in epigrafe, il Tribunale del riesame di Siena ha rigettato l’appello proposto dal P.M. c/o Tribunale di Siena contro il provvedimento con il quale in data 26 aprile 2013 il GIP dello stesso Tribunale non...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza del 1 luglio 2014, n. 28222. In tema di aberratio ictus di cui all'art. 82 c.p., il concetto di "offesa" deve essere inteso nel senso di lesione materiale, sicché quando la vittima designata del reato è rimasta illesa, mentre è stata offesa una terza persona, si verte in ipotesi di aberratio ictus monolesiva secondo lo schema legale del primo comma dell'art. 82 c.p. – e non già plurilesiva ai sensi del secondo comma della norma (ipotesi che si verifica invece quando entrambi i soggetti, vittima designata e terzo, siano stati materialmente offesi dalla condotta unitaria dell'agente) – con conseguente realizzazione di un unico reato doloso di cui il colpevole deve rispondere come se lo avesse commesso in danno della persona che voleva offendere.
Suprema CORTE DI CASSAZIONE sezione I SENTENZA 1 luglio 2014, n. 28222 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza in data 30.10.2012 la Corte d’Appello di Bari, in parziale riforma della sentenza pronunciata il 27.06.2011 dal Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Trani all’esito di giudizio abbreviato, appellata da C.G. , ha...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza del 23 luglio 2014, n. 16759. Quando sia accertata in concreto la colpa di uno dei conducenti, mentre nulla sia possibile stabilire in merito alla correttezza della condotta tenuta dall'altro, il giudice di legittimità ammette che la colpa accertata in concreto da uno dei conducenti possa concorrere con la colpa presunta dell'altro ai sensi dello art. 2054 secondo comma del codice civile
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 23 luglio 2014, n. 16759 Svolgimento del processo 1. Con citazione dinanzi al giudice di pace di ROMA DEL 9 GIUGNO 2003, D.S. , quale proprietario del ciclomotore condotto da D.R. , conveniva la conducente dell’auto Nissan Micra, S.M.S. e la assicuratrice FONDIARIA Sai,...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 7 luglio 2014, n. 15452. Il locatore che chiede in giudizio lo sfratto per morosità non può poi avvalersi della clausola compromissoria contenuta nel contratto che deferisce agli arbitri le controversie insorte
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 7 luglio 2014, n. 15452 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALME’ Giuseppe – Presidente Dott. PICCININNI Carlo – Consigliere Dott. CAMPANILE Pietro – rel. Consigliere Dott. MERCOLINO Guido – Consigliere Dott. LAMORGESE...