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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 14 ottobre 2015, n. 41284 . Sussiste l’aggravante di cui all’art. 585/2 n. 2 c.p. anche nel caso in cui le lesioni siano procurate con l’uso di uno strumento atto ad offendere, quale una stampella di deambulazione

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE V SENTENZA 14 ottobre 2015, n. 41284 Ritenuto in fatto Con sentenza emessa in data 26.3.2014 il Giudice Unico dei Tribunale di Bergamo dichiarava non doversi procedere nei confronti A.A. in ordine al reato di lesioni ascrittole- esclusa l’aggravante di art. 585 c.p.- essendo il medesimo estinto per remissione di...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 23 giugno 2015, n. 26481. E’ abnorme il provvedimento con cui il giudice della cognizione dispone la confisca in un momento successivo a quello della pronuncia della sentenza, perche’ alle eventuali omissioni di questa e’ possibile porre rimedio solo con l’impugnazione, o, in caso di formazione del giudicato, con lo strumento previsto dall’articolo 676 c.p.p., specificamente dettato per l’ipotesi di beni oggetto di ablazione obbligatoria

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 23 giugno 2015, n. 26481 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VESSICHELLI Maria – Presidente Dott. MICHELI Paolo – Consigliere Dott. PISTORELLI Luca – Consigliere Dott. CAPUTO Angelo – Consigliere Dott. DEMARCHI ALBENGO...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 6 agosto 2015, n. 34348. L’attenuante dell’art. 62, n. 5, cod. pen. (l’essere concorso a determinare l’evento, insieme con l’azione o l’omissione dei colpevole, il fatto doloso della persona offesa) presuppone una condotta dolosa della persona offesa, che sia in relazione causale con l’evento (dato, nella specie, dalla lesione dell’integrità fisica)

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza  6 agosto 2015, n. 34348 Ritenuto in fatto 1. La Corte di appello di Milano, con la sentenza impugnata, ha confermato quella emessa dal Tribunale di Busto Arsizio, che aveva condannato Z.H. per lesioni gravi in danno di M.P., avendogli asportato, con un morso, una parte consistente del...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 6 agosto 2015, n. 34406. L’accertamento della responsabilità per il reato di diffamazione commesso a mezzo web può desumersi dall’individuazione, tramite l’indirizzo IP, del dispositivo utilizzato dal soggetto agente per postare l’annuncio denigratorio in rete

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 6 agosto 2015, n. 34406 Ritenuto in fatto 1. II Tribunale di Chieti, con sentenza confermata dalla Corte d’appello di L’Aquila, all’esito di giudizio abbreviato, ha ritenuto N.G. colpevole dei reati di diffamazione (artt. 81, 110, 595 cod. pen. e 13 della legge sulla stampa) e trattamento illecito...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 25 marzo 2015, n. 12703. In tema di impedimento a comparire dell’imputato, il giudice, nel disattendere un certificato medico ai fini della dichiarazione di contumacia, deve attenersi alla natura dell’infermita’ e valutarne il carattere impeditivo, potendo pervenire ad un giudizio negativo circa l’assoluta impossibilita’ a comparire solo disattendendo, con adeguata valutazione del referto, la rilevanza della patologia da cui si afferma colpito l’imputato

Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 25 marzo 2015, n. 12703 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VESSICHELLI Maria – Presidente Dott. MICCOLI Grazia – rel. Consigliere Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere Dott. POSITANO Gabriele – Consigliere Dott. LIGNOLA...