In tema di attività sotto copertura, l’azione dell’agente provocatore, che pure non abbia agito nel rispetto delle condizioni di cui all’articolo 97 del dpr 9 ottobre 1990 n. 309, non è punibile se si limita a disvelare un’intenzione criminale esistente, ma allo stato latente, fornendo solo l’occasione per concretizzare la stessa, e, quindi, senza determinarla...
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Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 27 giugno 2016, n. 26638
A proposito “del tempo trascorso dalla commissione del reato” di cui all’articolo 292 del codice di rito, lettera c), nella formulazione allora vigente, che esso esprime la necessita’ di un impegno motivazionale crescente, per via dell’ordinario affievolimento delle esigenze cautelari che corrisponde alla maggiore distanza cronologica dai fatti – e’ stato quindi sostenuto che il...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 27 giugno 2016, n. 26631
Essendo l’elezione di domicilio atto personalissimo dell’indagato, che non ammette equipollenti, la stessa deve essere integrata da una consapevole ed esplicita manifestazione di volonta’ della persona che la effettua: volonta’, il cui primo e rilevante indice dimostrativo non puo’ che essere costituito dalla sottoscrizione del documento che tale volonta’ contiene ed esteriorizza. Precisato che la...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 27 giugno 2016, n.26623
Non è la destinazione all’uso personale della sostanza stupefacente che costituisce causa di non punibilità, ma, al contrario, è la destinazione della sostanza allo smercio elemento costitutivo del reato di illecita detenzione. Pertanto, non sta alla difesa dimostrare la destinazione all’uso personale della droga detenuta, ma è l’accusa che, secondo i principi generali, deve dimostrare...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 9 giugno 2016, n. 24053
La nomina del difensore di fiducia deve essere depositata innanzi all’Autorità Giudiziaria che procede nel momento in cui la nomina viene effettuata, atteso che la nomina fiduciaria del difensore, per la rilevanza giuridica che tale atto ha nell’ordinamento processuale, deve essere eseguita in forme tali da non consentire dubbi od incertezza alcuna sia sulla individuazione...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 6 maggio 2016, n. 19002
Commette corruzione e non truffa il pubblico ufficiale che, per un atto contrario ai doveri di ufficio, riceve denaro consegnatagli spontaneamente e non in conseguenza di artifici e raggiri Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 6 maggio 2016, n. 19002 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA...
È sufficiente che le espressioni offensive rivolte al pubblico ufficiale «possano essere udite dai presenti» perché scatti il reato di oltraggio. Infatti, il bene giuridico fondamentale tutelato dall'articolo 341-bis del codice penale è il buon andamento della pubblica amministrazione, per cui «già questa potenzialità costituisce un aggravio psicologico che può compromettere la sua prestazione, disturbandolo – mentre compie un atto del suo ufficio – perché gli fa avvertire condizioni avverse, per lui e per la pubblica amministrazione della quale fa parte, e ulteriori rispetto a quelle ordinarie». Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 13 aprile 2016, n. 15440.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 13 aprile 2016, n. 15440 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROTUNDO Vincenzo – Presidente Dott. GIANESINI Maurizio – Consigliere Dott. CITTERIO Carlo – Consigliere Dott. COSTANZO Angelo – rel. Consigliere Dott. RICCIARELLI...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 12 aprile 2016, n. 15113. La tematica della natura pubblica della gestione dell’infrastruttura e quantomeno di taluni dei servizi di trasporto ferroviario di interesse nazionale, o regionale e locale, non risulta affatto assorbita, o dissolta, dal regime concorrenziale che deve caratterizzare l’individuazione di gestore e operatori.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 12 aprile 2016, n. 15113 Ritenuto in fatto 1. Avverso la sentenza del 08.03-20.05.13 con cui la Corte d’appello di Perugia ha confermato la condanna di D.T. (solo in motivazione riqualificando il reato ascritto ex art. 336 cod. pen. ai sensi dell’art. 337), ricorre l’imputato a mezzo del...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 17 marzo 2016, n. 11441. Ferme restando le sanzioni amministrative di cui al d.l. n. 49/2003, conv. con modif. dalla l. n. 119/2003, non precluse dal principio di specialità di cui alla l. n. 689/1981, risponde di truffa aggravata chi costituisce una cooperativa priva di strutture e beni, facendola apparire come intermediario tra “soci-produttori” ed “acquirenti finali trasformatori” e non versa all’Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (AGEA) quanto dovuto per l’eccesso di produzione di latte rispetto ai contingenti di quote assegnati
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 17 marzo 2016, n. 11441 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROTUNDO Vincenzo – Presidente Dott. MOGINI Stefano – Consigliere Dott. VILLONI Orlando – Consigliere Dott. CALVANESE Ersilia – Consigliere Dott. SCALIA Laura...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 2 marzo 2016, n. 8618. Per lo stesso fatto, non può procedersi a norma dell’art. 649 cod. proc. pen., la misura custodiale risulterebbe adottata in assenza di una delle condizioni di applicabilità previste dall’art. 273, secondo comma, cod. proc. pen., là dove stabilisce che nessuna misura può essere applicata se risulta che il fatto è stato compiuto in presenza di “una causa di non punibilità”, locuzione quest’ultima idonea a ricomprendere anche le cause di improcedibilità dell’azione penale, come è dato argomentare anche da quanto previsto dall’art. 129, primo comma, cod. proc. pen., che, nello stabilire l’obbligo della immediata declaratoria di determinate “cause di non punibilità”, ha riguardo anche alla mancanza di una condizione di procedibilità
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 2 marzo 2016, n. 8618 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROTUNDO Vincenzo – Presidente Dott. TRONCI Andrea – Consigliere Dott. DI SALVO Emanuele – Consigliere Dott. DE AMICIS Gaetano – rel. Consigliere...