In tema di esecuzione mobiliare presso terzi, l’ordinanza con la quale il giudice dell’esecuzione assegna in pagamento al creditore procedente la somma di cui il terzo pignorato si è dichiarato debitore nei confronti del debitore espropriato costituisce titolo esecutivo nei confronti del terzo e a favore dell’assegnatario, ma acquista tale efficacia solo dal momento in...
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Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 16 giugno 2016, n. 12407
Il comportamento del contribuente che chieda di essere ammesso ai benefici previsti dalla legge per la definizione dei carichi pregressi integra rinuncia tacita alla prescrizione già maturatasi, ex art. 2937 c.c Suprema Corte di Cassazione sezione III civile sentenza 16 giugno 2016, n. 12407 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA...
Corte di Cassazione, sezione VI civile, sentenza 15 giugno 2016, n. 12351
La notificazione della cartella di pagamento, anche ove emessa per la riscossione di sanzioni amministrative, è disciplinata dall’art. 26 del d.P.R. 29 settembre 1973 n. 602 e può essere eseguita direttamente da parte dell’esattore mediante raccomandata con avviso di ricevimento Suprema Corte di Cassazione sezione VI civile sentenza 15 giugno 2016, n. 12351 REPUBBLICA...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 24 febbraio 2016, n. 3680. L’inesistenza della notificazione dell’atto introduttivo del giudizio di opposizione non è idonea ad integrare il dolo di una parte processuale, poiché tale omissione non appare idonea ad impedire il diritto di difesa del ricorrente
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI ORDINANZA 24 febbraio 2016, n. 3680 Premesso in fatto È stata depositata in cancelleria la seguente relazione: “1.- con la prime delle due sentenze impugnate, depositata il 22 ottobre 2013, il Giudice di Pace ha rigettato la domanda di revocazione (proposta dalla Ferragina S. & C, ai sensi dell’art....
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 8 febbraio 2016, n. 2490. In tema di espropriazione presso terzi, il rimedio dell’opposizione agli atti esecutivi è l’unico esperibile contro l’ordinanza di assegnazione del credito ex art. 553 cod. proc. civ., non solo quando si contestino vizi formali suoi, o degli atti che l’hanno preceduta, ma pure quando si intenda confutare l’interpretazione che il giudice dell’esecuzione ha dato alla dichiarazione del terzo, anche quanto alla entità ed alla esigibilità del credito, nonché quando si contesti la misura del credito assegnato, assumendosi che l’ordinanza sia stata emessa per un importo inferiore al dovuto. E’ stato disatteso l’assunto del resistente secondo cui l’opposizione proposta contro l’ordinanza di assegnazione dovesse essere qualificata come opposizione all’esecuzione. Si è trattato invece, nel caso di specie, di opposizione agli atti esecutivi, così qualificabile alla stregua del principio di cui sopra.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 8 febbraio 2016, n. 2490 Svolgimento del processo l. – Con la sentenza impugnata il Tribunale di Milano ha accolto parzialmente l’opposizione proposta dalla A. S.r.l., ai sensi dell’art. 617 cod. proc. civ., avverso l’ordinanza di assegnazione pronunciata del giudice dell’esecuzione nel processo di espropriazione presso terzi promosso...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 10 dicembre 2015, n. 24920. Avverso la sentenza sull’opposizione dispiegata ex artt. artt. 615 o 619 cod. proc. civ. pubblicata fra il 1.3.06 ed il 4.7.09, qualunque sia l’epoca di instaurazione del processo, non è più ammissibile il rimedio dell’appello in forza dell’ultimo periodo dell’ari_ 616 cod. proc. civ., come introdotto dalla L. n. 52 del 2006 (senza alcuna disciplina transitoria), ma solo quello del ricorso straordinario per cassazione ex art. 111 Cost., comma 7
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 10 dicembre 2015, n. 24920 Fatto e diritto 1.- Con la decisione ora impugnata la Corte d’Appello di Palermo ha dichiarato inammissibile l’appello proposto da P. C. avverso la sentenza del Tribunale di Agrigento pubblicata in data 21 maggio 2008, poiché, essendo stata pronunciata in un giudizio di...
Corte di cassazione, sezione III, sentenza 27 agosto 2015, n. 17194. Al fine di verificare se un contratto di mutuo possa essere utilizzato quale titolo esecutivo, ai sensi dell’art. 474 c.p.c., occorre verificare, attraverso l’interpretazione di esso integrata con quanto previsto nell’atto di erogazione o di quietanza a saldo ove esistente, se esso contenga pattuizioni volta a trasmettere con immediatezza la disponibilità giuridica della somma mutuata, e che entrambi gli atti, di mutuo ed erogazione, rispettino i requisiti di forma imposti dalla legge
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 27 agosto 2015, n. 17194 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALME’ Giuseppe – Presidente Dott. CHIARINI Maria Margherita – Consigliere Dott. DE STEFANO Franco – Consigliere Dott. RUBINO Lina – rel. Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 27 agosto 2015, n. 17191. Persiste la materia del contendere e l’interesse alla decisione sul merito in capo all’esecutato opponente in un’opposizione ad espropriazione presso terzi per ragioni attinenti all’esistenza e/o all’opponibilità del titolo esecutivo quando, successivamente all’opposizione e nonostante il suo dispiegamento, sia stata pronunziata ordinanza di assegnazione ai sensi dell’art. 553 cod. proc. civ. Il secondo motivo di ricorso va perciò rigettato
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 27 agosto 2015, n. 17191 Svolgimento del processo 1.- Con sentenza n. 27073/03 il Tribunale di Roma rigettò l’opposizione all’esecuzione proposta da C. S.p.A., in qualità di gestore pro-tempore del F.G.V.S., avverso l’esecuzione per pignoramento presso terzi intrapresa nei suoi confronti da S. Z., L. C., L. Z.,...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 3 marzo 2015, n. 4228. In tema di procedimento esecutivo, qualora il credito, di natura esclusivamente patrimoniale, sia di entità economica oggettivamente minima, difetta, ex art. 100 cod. proc. civ., l’interesse a promuovere l’espropriazione forzata, dovendosi escludere che ne derivi la violazione dell’art. 24 Cost. in quanto la tutela del diritto di azione va contemperata, per esplicita od anche implicita disposizione di legge, con le regole di correttezza e buona fede, nonché con i principi del giusto processo e della durata ragionevole dei giudizi ex art. 111 Cost. e 6 CEDU.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 3 marzo 2015, n. 4228 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALME’ Giuseppe – rel. Presidente Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott. DE STEFANO Franco – Consigliere Dott. SCARANO Luigi Alessandro – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 30 marzo 2015, n. 6395. In tema di mutuo di scopo è nullo il contratto se, alla data della stipula, lo scopo era già realizzato. Il mutuo di scopo è lecito fintanto che la realizzazione dello scopo da esso prevista è possibile al momento della conclusione del contratto
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 30 marzo 2015, n. 6395 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALME’ Giuseppe – Presidente Dott. VIVALDI Roberta – Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – Consigliere Dott. RUBINO Lina...