Corte di Cassazione, sezione prima penale, Sentenza 12 giugno 2018, n. 26893. La massima estrapolata: La scarsa entita’ (o anche l’inesistenza) delle lesioni provocate alla persona offesa non sono circostanze idonee ad escludere di per se’ l’intenzione omicida, in quanto possono essere rapportabili anche a fattori indipendenti dalla volonta’ dell’agente, come un imprevisto movimento della...
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In tema di omicidio doloso, le eventuali omissioni dei sanitari nelle successive terapie mediche non elidono il nesso di causalita’ tra la condotta lesiva posta in essere dall’agente e l’evento morte.
Corte di Cassazione, sezione prima penale, Sentenza 16 maggio 2018, n. 21715. La massima estrapolata: In tema di omicidio doloso, le eventuali omissioni dei sanitari nelle successive terapie mediche non elidono il nesso di causalita’ tra la condotta lesiva posta in essere dall’agente e l’evento morte. Sulla base del principio richiamato, è stato affermato, con...
Poiche’ l’omicidio preterintenzionale si differenzia da quello volontario essenzialmente sotto il profilo dell’elemento soggettivo, facendo difetto, nel primo, la volonta’ omicida non solo sotto la forma del dolo diretto, ma anche sotto quella del dolo indiretto, eventuale o alternativo
Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 13 aprile 2018, n. 16529. Poiche’ l’omicidio preterintenzionale si differenzia da quello volontario essenzialmente sotto il profilo dell’elemento soggettivo, facendo difetto, nel primo, la volonta’ omicida non solo sotto la forma del dolo diretto, ma anche sotto quella del dolo indiretto, eventuale o alternativo, ne consegue che va...
Corte di Cassazione, sezione prima penale, sentenza 23 ottobre 2017, n. 48590. Quand’è configurabile il concorso di persone nel reato di omicidio nella forma del concorso morale
E’ configurabile il concorso di persone nel reato di omicidio nella forma del concorso morale quando il capo di un’organizzazione di stampo mafioso conferisca ai sodali il mandato generico per la soppressione di tutti i componenti di un clan rivale, o comunque di un gruppo di soggetti impegnati in attività criminose concorrenziali, poiché tale incarico...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 7 luglio 2017, n. 33250
E’ ravvisabile l’aggravante dei motivi abietti e futili nella condotta di chi colpisce ripetutamente con un coltello una donna per vendicarsi del rifiuto di quest’ultima di assecondarne le richieste di soddisfare le proprie pulsioni sessuali. Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza 7 luglio 2017, n. 33250 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 8 febbraio 2017, n. 5961
L’impossibilità di trovare un movente non salva dalla condanna per omicidio aggravato gli infermieri di una casa di risposo che avevano dato ai pazienti farmaci non previsti in dosi massicce Suprema Corte di Cassazione sezione I penale sentenza 8 febbraio 2017, n. 5961 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 29 settembre 2016, n. 40516
Il dolo d’impeto, designando un dato meramente cronologico, non e’ incompatibile con la circostanza aggravante della crudelta’ di cui all’articolo 61 c.p., comma 1, n. 4. Del tutto distinto e’ il tema afferente ai tratti impulsivi della condotta, che frequentemente caratterizzano vicende del genere di quella in esame; e piu’ in generale la condizione psichica...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 12 settembre 2016, n. 37829
Nel caso in cui il giudice di appello rilevi l’inattendibilità di un teste dell’accusa non può confermare la sentenza di primo grado senza procedere a una rivalutazione del compendio probatorio e soprattutto senza verificare le ipotesi alternative prospettate dalla difesa dell’imputato Suprema Corte di Cassazione sezione I penale sentenza 12 settembre 2016, n. 37829 REPUBBLICA...
Corte di Cassazione, sezione I penale, sentenza 12 settembre 2016, n. 37815
La circostanza aggravante dei futili motivi sussiste soltanto se la determinazione alla commissione del crimine è stata generata da uno stimolo talmente lieve, banale e sproporzionato rispetto alla gravità del reato, tanto da apparire alla luce del sentire comune, più che una causa, un mero pretesto SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I PENALE SENTENZA 12...
Quando la condotta dell’agente sia consapevolmente diretta ad uccidere, ma l’evento non si verifichi per tale condotta ma per altra, successiva, consumata dallo stesso agente nella convinzione che l’evento morte si sia invece già verificato, l’errore in itinere del dolo comporta che l’omicidio non può essere imputato a tale titolo ma di colpa e la condotta precedente, quella per la quale l’agente ebbe ad erroneamente ritenere di aver raggiunto lo scopo voluto della morte della vittima, a titolo di tentato omicidio in concorso reale con l’ipotesi colposa. Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 15 aprile 2016, n.15774.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I SENTENZA 15 aprile 2016, n.15774 Ritenuto in fatto e considerato in diritto Nel corso della mattinata del 6 luglio 2010 all’interno del bagagliaio di una BMW distrutta dalle fiamme veniva rinvenuto il cadavere carbonizzato di una donna identificata in seguito in D.D.R. . Le indagini consentivano di acquisire indizi...