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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 5 settembre 2014, n. 18757. Rimane estranea all'area della emendabilità della dichiarazione tributaria la fattispecie in cui il contribuente viene ad esercitare una facoltà di opzione riconosciutagli dalla norma tributaria

Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 5 settembre 2014, n. 18757 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PICCININNI Carlo – Presidente Dott. CIRILLO Ettore – Consigliere Dott. VALITUTTI Antonio – Consigliere Dott. SCODITTI Enrico – Consigliere Dott. MARULLI Marco –...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 4 settembre 2014, n. 36859. sotto i 103.000 euro niente omesso versamento IVA. La Corte di Cassazione, uniformandosi alla recente decisione n. 80/2014 della Corte Costituzionale, ha annullato senza rinvio la sentenza impugnata con la formula "perché il fatto non sussiste", osservando come tale formula esclude ogni possibile rilevanza anche in sede diversa da quella penale, dovendosi la stessa adottare quando difetti un elemento costitutivo del reato, come nel caso in esame.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 4 settembre 2014, n. 36859 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. GENTILI Andrea – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio...

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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 5 settembre 2014, n. 18767. Qualora l'Amministrazione contesti al contribuente – come nel caso di specie – l'indebita detrazione di fatture, in quanto relative ad operazioni inesistenti, e fornisca attendibili riscontri indiziari sull'inesistenza delle operazioni fatturate, ricade sul contribuente medesimo l'onere di dimostrare la fonte legittima della detrazione, altrimenti non operabile. Il cessionario, in particolare, ha l'onere di dimostrare almeno, anche in via alternativa, di non essersi trovato nella situazione giuridica oggettiva di conoscibilità delle operazioni pregresse intercorse tra il cedente ed il fatturante in ordine al bene ceduto, oppure, nonostante il possesso della capacità cognitiva adeguata all'attività professionale svolta in occasione dell'operazione contestata, di non essere stato in grado di abbandonare lo stato di ignoranza sul carattere fraudolento delle operazioni degli altri soggetti coinvolti nell'evasione

Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 5 settembre 2014, n. 18767 Svolgimento del processo 1. A seguito di processo verbale di constatazione della Guardia di Finanza, veniva notificato alla Diotronic Europe s.r.l., un avviso di accertamento, con il quale l’Ufficio recuperava a tassazione l’IVA indebitamente detratta, per l’anno di imposta 2002, su fatture ritenute...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 3 luglio 2014, n. 15191. Per contestare i fatti espressi nel p.v.c. della G.d.F. il contribuente deve proporre querela di falso In tema di accertamenti tributari, il processo verbale di constatazione, redatto dalla Guardia di finanza o dagli altri organi di controllo fiscale, è assistito da fede privilegiata

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 3 luglio 2014, n. 15191 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CICALA Mario – Presidente Dott. BOGNANNI Salvatore – Consigliere Dott. IACOBELLIS Marcello – rel. Consigliere Dott. DI BLASI Antonino –...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 9 giugno 2014, n. 12995. La disciplina di cui al Decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, articolo 21, comma 7 – a norma del quale "se viene emessa fattura per operazioni inesistenti, ovvero se nella fattura i corrispettivi delle operazioni o le imposte relativi sono indicate in misura superiore a quella reale, l'imposta e' dovuta per l'intero ammontare indicato o corrispondente alle indicazioni della fattura" – costituisce attuazione dell'articolo 21, paragrafo 1, lettera c), della sesta direttiva 77/388/CEE, come modificata dalla direttiva 91/680/CEE del Consiglio, del 16 dicembre 1991 – al quale e' subentrato l'articolo 203 della direttiva CE 2006/112 -, a cui tenore chiunque indichi l'IVA in una fattura o in ogni altro documento che ne fa le veci e' debitore di tale imposta. In particolare, tale soggetto e' debitore dell'IVA indicata in una fattura indipendentemente da qualsiasi obbligo di versarla in ragione di un'operazione soggetta ad IVA

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 9 giugno 2014, n. 12995 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. IACOBELLIS Marcello – Presidente Dott. CARACCIOLO Giuseppe – Consigliere Dott. COSENTINO Antonello – Consigliere Dott. PERRINO Angelina Maria – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza del 3 giugno 2014, n. 22899. La cessione di materiali e prodotti dell'industria lapidea non risulta inclusa tra quelle per le quali, nell'ambito delle tabelle del D.P.R. n. 633 del 1972, sono previste aliquote Iva diverse da quella ordinaria: il richiamato n. 80 della parte 2^ della tabella A del D.P.R. n. 633 del 1972, non risulta, infatti, vigente.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza del 3 giugno 2014, n. 22899 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio F. – Presidente – Dott. SAVINO Mariapia Gaeta – Consigliere – Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere – Dott....

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Corte Costituzionale, sentenza n. 80 del 7 aprile 2014. Dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 10-ter del decreto legislativo 10 marzo 2000, n. 74 (Nuova disciplina dei reati in materia di imposte sui redditi e sul valore aggiunto, a norma dell’articolo 9 della legge 25 giugno 1999, n. 205), nella parte in cui, con riferimento ai fatti commessi sino al 17 settembre 2011, punisce l’omesso versamento dell’imposta sul valore aggiunto, dovuta in base alla relativa dichiarazione annuale, per importi non superiori, per ciascun periodo di imposta, ad euro 103.291,38

Sentenza  80/2014 Giudizio Presidente SILVESTRI – Redattore FRIGO Camera di Consiglio del 12/03/2014    Decisione  del 07/04/2014 Deposito del 08/04/2014   Pubblicazione in G. U. Norme impugnate: Art. 10 ter del decreto legislativo 10/03/2000, n. 74. Massime: Atti decisi: ordd. 211 e 274/2013 SENTENZA N. 80 ANNO 2014 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE COSTITUZIONALE...

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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 12 febbraio 2014, n. 3142. In tema di imposte indirette ed accertamento IVA

Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 12 febbraio 2014, n. 3142 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VALITUTTI Antonio – Presidente Dott. MELONI Marina – Consigliere Dott. OLIVIERI Stefano – rel. Consigliere Dott. PERRINO Angelina Maria – Consigliere Dott. CONTI...