Corte di Cassazione, sezione seconda penale, Sentenza 24 settembre 2019, n. 39138. Massima estrapolata: Quando l’azione minatoria o violenta si risolve nella costrizione della vittima attraverso l’annichilimento delle sue capacità volitive, la condotta – anche se finalisticamente orientata al soddisfacimento di un preteso diritto – integra il delitto di estorsione; al contrario, l’esercizio arbitrario delle proprie...
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La consumazione del reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni
Corte di Cassazione, sezione terza penale, Sentenza 28 gennaio 2019, n. 3966. La massima estrapolata: La consumazione del reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, non si richiede che il diritto che si e’ inteso tutelare (nella specie, il pieno diritto di dominio non limitato da una dedotta servitu’) sia insussistente in concreto, poiche’ la...
Il creditore che costringa, con minaccia, il proprio debitore a vendere l’immobile in cui abita per soddisfarsi sul ricavato della vendita del credito che vanta, commette il reato di estorsione e non di esercizio arbitrario delle proprie ragioni
Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 27 marzo 2018, n. 14160. Il creditore che costringa, con minaccia, il proprio debitore a vendere l’immobile in cui abita per soddisfarsi sul ricavato della vendita del credito che vanta, commette il reato di estorsione e non di esercizio arbitrario delle proprie ragioni in quanto non avrebbe potuto...
Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 18 dicembre 2017, n. 56398. In caso di interposizione fittizia di attività, l’interponente che pretenda la procura a vendere e la liquidazione della attività con l’integrale percezione del corrispettivo commette il reato di estorsione
In caso di interposizione fittizia di attività, l’interponente che pretenda la procura a vendere e la liquidazione della attività con l’integrale percezione del corrispettivo commette il reato di estorsione e non anche quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Sentenza 18 dicembre 2017, n. 56398 Data udienza 23 novembre 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 27 giugno 2017, n. 31598
Non sussiste il delitto di esercizio arbitrario delle proprie ragioni se l’agente usa violenza sulle cose per difendere il diritto di possesso in presenza di un atto di spoglio, a condizione che tale reazione venga posta in essere nell’immediatezza dell’azione lesiva del diritto e per difendersi da un pericolo grave e imminente alla propria o...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 30 gennaio 2017, n. 4464
Condannato per esercizio arbitrario delle proprie ragioni l’accomandatario di una Sas che sostituisce la serratura dell’ufficio per non far entrare l’accomandante Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 30 gennaio 2017, n. 4464 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 11 ottobre 2016, n. 42954
Nella giurisprudenza civile, in tema di servitu’ di passaggio, rientra nel diritto del proprietario del fondo servente l’esercizio della facolta’ di apportare modifiche al proprio fondo e di apporvi un cancello per impedire l’accesso ai non aventi diritto, pur se dall’esercizio di tale diritto possano derivare disagi minimi e trascurabili al proprietario del fondo dominante...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 22 settembre 2016, n. 39458
Applicabile il fatto di particolare tenuità nel caso della moglie che sostituisce la serratura di casa per non far entrare il marito dal quale si stava separando Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 22 settembre 2016, n. 39458 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE...
Corte di Cassazione, sezione II penale, sentenza 22 settembre 2016, n. 39331
Il reato di maltrattamenti in famiglia si configura anche a seguito della cessazione della convivenza e in presenza della separazione, qualora l’attività persecutoria si contestualizzi in ambito familiare. Ed invero, il vincolo coniugale non viene meno con la separazione legale, ma si attenua soltanto, posto che rimangono integri i doveri di reciproco rispetto, di assistenza...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 18 maggio 2016, n. 20696.
Può configurarsi il concorso tra il reato di atti persecutori e quello di esercizio arbitrario delle proprie ragioni, giacché quest’ultimo certamente contempla un bene giuridico diverso, in quanto finalizzato a tutelare l’interesse dello Stato ad impedire che la privata violenza si sostituisca all’esercizio della funzione giurisdizionale in occasione dell’insorgere di una controversia. Infatti, ciò che...