Il curatore fallimentare è legittimato ad agire contro gli amministratori per provare la loro responsabilità Suprema Corte di Cassazione sezione I civile entenza 26 agosto 2016, n. 17359 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. NAPPI Aniello – Presidente Dott. DIDONE...
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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 4 aprile 2016, n. 6430. In tema di liquidazione del compenso al curatore cessato dalla carica prima della conclusione della procedura fallimentare, ai sensi dell’art. 39 l.fall. (nel testo anteriore al d.lgs. 9 gennaio 2006, n. 5, vigente ratione temporis), il provvedimento adottabile in quella fase dal Tribunale può avere per oggetto solo acconti, ma non il compenso definitivo, poiché il contributo di ciascun curatore ai risultati della procedura può valutarsi solo con le operazioni di chiusura della stessa, allorché diviene possibile una disamina unitaria dei fatti rilevanti ai fini della liquidazione. Ne consegue l’improponibilità, rilevabile anche d’ufficio, della domanda di liquidazione del compenso formulata dal cessato curatore prima del termine della procedura
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 4 aprile 2016, n. 6430 Fatto e diritto È stata depositata in Cancelleria la seguente relazione, ai sensi dell’art. 380 bis cod. proc. civ.: “1. Con il decreto di cui in epigrafe, il Tribunale di Palermo ha rigettato le istanze di liquidazione dei compensi finali richiesti dagli avv....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 4 dicembre 2015, n. 24715. L’azione di responsabilità sociale, esperita dal curatore nei confronti dei sindaci e degli amministratori a norma dell’art. 146 L.F., racchiude in sé, le azioni ex artt. 2393 e 2394 c.c. ed è diretta alla reintegrazione del patrimonio della fallita. Essa è posta in essere nel momento in cui il patrimonio sociale non risulti sufficiente a soddisfare i creditori della società fallita e si manifesti, dunque, il decremento patrimoniale, sotto forma di danno emergente e lucro cessante, costituente il pregiudizio che la società non avrebbe subito in mancanza del comportamento illegittimo degli amministratori e dei sindaci. Pur avendo contenuto inscindibile, il curatore è libero di scegliere quale delle due azioni esperire ma diverso sarà il regime della decorrenza del termine di prescrizione, l’onere probatorio ed i criteri di determinazione dei danni risarcibili
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 4 dicembre 2015, n. 24715 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI PALMA Salvatore – Presidente Dott. GIANCOLA Maria Cristina – Consigliere Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria – Consigliere Dott. BISOGNI Giacinto –...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 25 novembre 2015, n. 24044. La sospensione feriale dei termini processuali prevista dall’art. 1 L. n.742/1969, non si applica alle opposizioni relative alla distribuzione della somma ricavata in sede di esecuzione forzata, proposte ai sensi dell’art. 512 c.p.c., avuto riguardo alla sostanziale identità, strutturale e funzionale, dell’incidente cognitivo in sede distributiva con l’opposizione all’esecuzione di cui all’art. 615 c.p.c. ed alla comune esigenza di non ritardare il soddisfacimento dei creditori, nonché all’inoperatività della sospensione in tema di reclamo avverso i decreti di riparto in materia fallimentare, ed alla coerenza indicata con il canone costituzionale della ragionevole durata del processo. La sospensione dei termini feriali è inapplicabile ai decreti emessi dal Tribunale fallimentare in sede di reclamo proposto ex art. 26 L.F.
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 25 novembre 2015, n. 24044 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CECCHERINI Aldo – Presidente Dott. DIDONE Antonio – rel. Consigliere Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria – Consigliere Dott. DE CHIARA Carlo –...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 15 ottobre 2015, n. 20878. Il consulente di parte svolge, nell’ambito del processo, attività di natura squisitamente difensiva, ancorché di carattere tecnico, mirando a sottoporre al giudicante rilievi a sostegno della tesi difensiva della parte assistita; pertanto, il suo espletamento è riconducibile al contratto d’opera professionale; ne consegue che il relativo compenso deve essere determinato sulla base delle relative tariffe professionali, mentre non è possibile ricorrere ai criteri seguiti per la determinazione delle spettanze del consulente tecnico d’ufficio, la cui attività non si ricollega ad un rapporto contrattuale
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 15 ottobre 2015, n. 20878 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CECCHERINI Aldo – Presidente Dott. NAPPI Aniello – Consigliere Dott. DIDONE Antonio – Consigliere Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 15 luglio 2015, n. 30484. Il sequestro preventivo e la confisca per equivalente ben possono colpire i beni della società fallita o ammessa ad altra procedura concorsuale, avendo tali provvedimenti ablativi indubbia rilevanza pubblica e mirando a spossessare il fallito o la società fallita dei beni che costituiscono la garanzia patrimoniale dei creditori, quindi, ad evitare un ulteriore depauperamento del patrimonio societario, anche a garanzia della par condicio creditorum. I provvedimenti ablativi, tuttavia, non possono danneggiare i diritti acquisiti in buona fede dai terzi
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 15 luglio 2015, n. 30484 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FRANCO Amedeo – Presidente Dott. RAMACCI Luca – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – rel. Consigliere Dott. ANDREAZZA...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 22 giugno 2015, n. 12872. L’assicurazione per la responsabilità civile del commercialista copre anche l’attività da questo svolta come curatore fallimentare, salvo che il rischio sia espressamente escluso dal contratto. Infatti, l’espletamento di tale incarico, per il quale continua a restare un professionista privato in relazione al quale svolge pubblici poteri, rientra tra le possibili attività professionali specificamente previste per i commercialisti dalla legge. Pertanto, in caso di risarcimento di danni cagionati nell’espletamento dell’attività di ausiliare di giustizia, l’assicuratore è tenuto a tenere indenne il professionista. Questo è quanto detto dalla Cassazione che, nella specie, cassando la decisione della Corte territoriale, ha riaffermato un principio di rilievo applicabile anche nel caso in cui il curatore fallimentare sia un avvocato
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 22 giugno 2015, n. 12872 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RUSSO Libertino Alberto – Presidente Dott. PETTI Giovanni Battista – Consigliere Dott. TRAVAGLINO Giacomo – Consigliere Dott. DE STEFANO Franco – Consigliere...
DECRETO-LEGGE 27 giugno 2015, n. 83. Misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria
DECRETO-LEGGE 27 giugno 2015, n. 83 Misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell’amministrazione giudiziaria (GU n.147 del 27-6-2015) Vigente al: 27-6-2015 Capo I Facilitazione della finanza nella crisi IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione; Ritenuta la straordinaria necessita’ e urgenza di...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 6 maggio 2015, n. 9100. Nell’azione di responsabilità promossa dal curatore del fallimento di una società di capitali nei confronti dell’amministratore della stessa, l’individuazione e la liquidazione del danno risarcibile dev’essere operata avendo riguardo agli specifici inadempimenti dell’amministratore, che l’attore ha l’onere di allegare, onde possa essere verificata l’esistenza di un rapporto di causalità tra tali inadempimenti ed il danno di cui si pretende il risarcimento. Nell’azione di responsabilità promossa dal curatore del fallimento di una società di capitali nei confronti dell’amministratore della stessa, la mancanza di scritture contabili della società, pur se addebitabile all’amministratore convenuto, di per sé sola non giustifica che il danno da risarcire sta individuato e liquidato in misura corrispondente alla differenza tra il passivo e l’attivo accertati in ambito fallimentare, potendo tale criterio essere utilizzato soltanto al fine della liquidazione equitativa del danno, ove ricorrano le condizioni perché si proceda ad una liquidazione siffatta, purché siano indicate le ragioni che non hanno permesso l’accertamento degli specifici effetti dannosi concretamente riconducibili alla condotta dell’amministratore e purché il ricorso a detto criterio si presenti logicamente plausibile in rapporto alle circostanze del caso concreto
CORTE DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE SENTENZA 6 maggio 2015, n. 9100 Ragioni della decisione Prima di affrontare la questione di diritto sulla quale le sezioni unite sono state chiamate a pronunciarsi, è necessario soffermarsi sull’eccezione d’inammissibilità del ricorso, proposta dalla difesa della curatela controricorrente. L’eccezione non appare fondata. 1.1. Va premesso che il motivo di...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 17 marzo 2015, n. 11170. Il curatore fallimentare non è legittimato a proporre impugnazione contro il provvedimento di sequestro adottato ai sensi dell’art. 19 del D.lgs. 231/2001. La verifica delle ragioni dei terzi al fine di accertarne la buona fede spetta al giudice penale e non al giudice fallimentare.
Suprema Corte di Cassazione S.U.P. sentenza 17 marzo 2015, n. 11170 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE PENALI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DE ROBERTO Giovanni – Presidente Dott. MARASCA Gennaro – rel. Consigliere Dott. ROMIS Vincenzo – Consigliere Dott. CONTI Giovanni – Consigliere Dott. ROTUNDO...