Corte di Cassazione, sezione seconda penale, Sentenza 25 settembre 2020, n. 26769. Il reato di circonvenzione di incapace è un reato di pericolo e si realizza non appena il colpevole, attraverso i mezzi e i presupposti previsti dalla norma incriminatrice di cui all’ articolo 643 del codice penale, abbia ottenuto da parte del soggetto passivo il...
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Reato di circonvenzione di persone incapaci è un reato di pericolo
Corte di Cassazione, sezione seconda penale, Sentenza 5 marzo 2019, n. 9656. La massima estrapolata: Il reato di circonvenzione di persone incapaci è un reato di pericolo previsto a tutela del bene giuridico del patrimonio della persona offesa, con la conseguenza che il momento di consumazione dello stesso deve essere individuato nel momento della sua...
Ai fini dell’integrazione dell’elemento materiale del delitto di circonvenzione di incapace
Corte di Cassazione, sezione seconda penale, Sentenza 7 maggio 2018, n. 19739 La massima estrapolata Ai fini dell’integrazione dell’elemento materiale del delitto di circonvenzione di incapace devono concorrere la minorata condizione di autodeterminazione del soggetto passivo (minore, infermo psichico e deficiente psichico) in ordine ai suoi interessi patrimoniali; l’induzione a compiere un atto che comporti,...
In tema di delitto di circonvenzione di persone incapaci il terzo eventualmente danneggiato in conseguenza degli atti dispositivi compiuti dall’incapace medesimo non assume la veste di persona offesa, che spetta soltanto all’incapace circonvenuto
Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 12 marzo 2018, n. 11004. In tema di delitto di circonvenzione di persone incapaci il terzo eventualmente danneggiato in conseguenza degli atti dispositivi compiuti dall’incapace medesimo non assume la veste di persona offesa, che spetta soltanto all’incapace circonvenuto e, pertanto, non ha diritto di avere avviso della proposizione...
Corte di Cassazione, sezione seconda penale, sentenza 26 marzo 2018, n.13968. Ai fini della configurabilità del reato di cui all’art. 643 cod. pen., deve sussistere un rapporto “squilibrato” fra vittima ed agente
Ai fini della configurabilità del reato di cui all’art. 643 cod. pen., deve sussistere un rapporto “squilibrato” fra vittima ed agente, in cui quest’ultimo abbia la possibilità di manipolare la volontà della vittima, che, in ragione di specifiche situazioni concrete, sia incapace di opporre resistenza per l’assenza o la diminuzione della capacità critica, nonché l’induzione...
Corte di Cassazione, sezione II civile, sentenza 20 marzo 2017, n. 7081
Il contratto stipulato per effetto diretto della consumazione di un reato, come nella fattispecie di circonvenzione d’incapace ex art. 643 c.p., deve essere dichiarato nullo ai sensi dell’articolo 1418 c.c., per contrasto con norma imperativa, giacche’ va ravvisata una violazione di disposizioni di ordine pubblico in ragione delle esigenze di interesse collettivo sottese alla tutela...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 19 maggio 2016, n. 10329
Il rigetto dell’azione volta ad ottenere l’annullamento di un contratto di compravendita «per incapacità di intendere e di volere» dell’alienante non esclude la successiva azione, mirante questa volta alla nullità dell’atto, per «circonvenzione» del venditore. Per un maggior approfondimento sulla compravendita cliccare sulla seguente immagine Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 19 maggio 2016,...
Il contratto posto in essere sulla base di una condotta integrante la fattispecie penalmente rilevante della circonvenzione di incapace è nullo per violazione di una norma imperativa di ordine pubblico. Nel delitto di circonvenzione, la legge penale tutela, infatti, un interesse di orine pubblico ossia la libertà di autodeterminazione dell’incapace in ordine agli interessi patrimoniali, l’interesse alla libertà negoziale dei soggetti deboli e svantaggiati. Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 aprile 2016, n. 7785.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 20 aprile 2016, n.7785 Ritenuto in fatto Il tribunale di Genova, con sentenza in data 28.3.2008, dichiarò la nullità della compravendita immobiliare con cui O.C.G. , quale procuratore generale di G.T. , aveva alienato la nuda proprietà di quattro immobili alla società Immobiliare Palon s.p.a., la cui compagine...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 19 gennaio 2016, n. 1923. In caso di contestazione del delitto di circonvenzione di incapaci, una volta che l’accusa abbia provato l’abuso, da parte dell’agente, dello stato di infermità o deficienza psichica e l’induzione al compimento di atti dannosi diventa del tutto irrilevante il comportamento tenuto dal circuito quando era compos sui, proprio perché, stante la sua condizione patologica, diventa impossibile stabilire se – ove fosse stato compos sui – avrebbe tenuto o continuato a tenere quel determinato comportamento, con la conseguenza che quegli stessi atti che prima dello stato di incapacità erano normali e incensurabili diventano anomali e punibili penalmente se compiuti in uno stato di incapacità
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 19 gennaio 2016, n. 1923 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PRESTIPINO Antonio – Presidente Dott. DIOTALLEVI Giovanni – Consigliere Dott. RAGO Geppino – rel. Consigliere Dott. IMPERIALI Luciano – Consigliere Dott. ALMA...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 19 gennaio 2016, n. 1923. L’induzione può essere desunta in via presuntiva potendo consistere anche in un qualsiasi comportamento o attività da parte dell’agente (come ad es. una semplice richiesta) alla quale la vittima, per le sue minorate condizioni, non sia capace di opporsi e la porti, quindi, a compiere, su indicazione dell’agente, atti che, privi di alcuna causale, in condizioni normali non avrebbe compiuto e che siano a sé pregiudizievoli e a lui favorevoli, atteso che l’attività di induzione dev’essere diversamente valutata e graduata a seconda dello stato psichico in cui versi la vittima
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE Sezione II Sentenza 19 gennaio 2016, n. 1923 Ritenuto in fatto 1. Con sentenza del 06/06/2014, la Corte di Appello di Torino confermava la sentenza con la quale, in data 03/10/2011, il giudice monocratico dei Tribunale di Cuneo aveva ritenuto P.D. colpevole dei reato di cui all’art. 643 cod. pen. a...
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