In caso di procedimento per bancarotta l’imputato non può mettere in discussione l’avvenuta dichiarazione di fallimento sostenendo di essere un piccolo imprenditore Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza 10 ottobre 2016, n. 42753 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:...
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 5 settembre 2016, n. 36816
La presenza in contemporanea delle ipotesi di bancarotta per distrazione e documentale, se il danno è modesto, non basta a escludere l’attenuante della particolare tenuità del fatto. Suprema Corte di Cassazione sezione V penale sentenza 5 settembre 2016, n. 36816 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE...
Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 27 maggio 2016, n. 22474
Sussiste il delitto di false comunicazioni sociali, con riguardo alla esposizione o alla omissione di fatti oggetto di valutazione, se, in presenza di criteri di valutazione normativamente fissati o dicriteri tecnici generalmente accettati, l’agente da tali criteri si discosti consapevolmente esenza darne adeguata informazione giustificativa, in modo concretamente idoneo ad indurre in errore i destinatari...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 27 novembre 2015, n. 47197. La bancarotta documentale postfallimentare si perfeziona indipendentemente dall’impossibilità di ricostruire la contabilità dell’impresa, in quanto l’evento della non ricostruibilità non è riferito a dette ipotesi (sottrazione, distruzione o falsificazione), ma soltanto alla quarta, che concerne l’omessa o irregolare tenuta dei libri contabili
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 27 novembre 2015, n. 47197 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. NAPPI Aniello – Presidente Dott. BRUNO Paolo Antonio – Consigliere Dott. CATENA Rossella – Consigliere Dott. GUARDIANO Alfredo – Consigliere Dott. MICHELI...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 22 settembre, n. 38447. Ai fini della configurabilità del reato di bancarotta fraudolenta documentale, è sufficiente provare il dolo generico, consistente nella consapevolezza dell’agente che la confusa tenuta delle scritture contabili potrà rendere impossibile la ricostruzione del patrimonio, non essendo invece necessario dimostrare il dolo specifico, ossia la specifica volontà di impedire tale ricostruzione
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 22 settembre, n. 38447 Ritenuto in fatto 1.Con sentenza del 3.12.2013 la Corte di Appello di Salerno confermava la sentenza emessa dal locale Tribunale in data 15.5.2012, con la quale C.C. era stato condannato alla pena di anni due di reclusione per il delitto di bancarotta fraudolenta documentale,...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 5 giugno 2015, n. 24295. Relativamente alla cessione dell’avviamento, non può costituire oggetto di distrazione l’avviamento commerciale di un’azienda ove questo venga identificato come prospettiva di costituire rapporti giuridici solo teoricamente immaginabili e dunque con specifico riferimento allo sviamento di clientela; l’avviamento commerciale dell’azienda e’ invece suscettibile di distrazione quando, contestualmente, e’ stata oggetto di disposizione anche l’azienda medesima o quanto meno i fattori aziendali in grado di generare l’avviamento.
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 5 giugno 2015, n. 24295 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FUMO Maurizio – Presidente Dott. VESSICHELLI Mar – rel. Consigliere Dott. MICCOLI Grazia – Consigliere Dott. CAPUTO Angelo – Consigliere Dott. DEMARCHI...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 18 giugno 2015, n. 25746. Ai fini dell’integrazione del reato di bancarotta documentale di cui all’art. 216, primo comma n. 2 seconda ipotesi, della legge fallimentare (che prevede la condotta di chi tiene i libri e le scritture contabili in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio o del movimento degli affari) è sufficiente il dolo generico, rappresentato dalla consapevolezza che la confusa e caotica tenuta della contabilità renderà o potrà rendere impossibile la ricostruzione delle vicende del patrimonio
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 18 giugno 2015, n. 25746 Ritenuto in fatto Con sentenza in data 17.7.12 la Corte di Appello di Ancona confermava a carico di C.P. la sentenza emessa dal Tribunale di Pesano, in data 2.2.2011 con la quale l’imputato era stato condannato quale responsabile del reato di cui agli...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 18 maggio 2015, n. 20440. Non si ha la violazione del principio di correlazione tra reato contestato e reato considerato nella pronuncia di condanna, quando non si verifica “una vera e propria trasformazione, sostituzione o variazione dei contenuti essenziali dell’addebito nei confronti dell’imputato, posto cosi’, a sorpresa, di fronte ad un fatto del tutto nuovo senza avere avuto nessuna possibilita’ di effettiva difesa”
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 18 maggio 2015, n. 20440 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIOTTO Maria Cristina – Presidente Dott. VECCHIO Massimo – Consigliere Dott. CASA Filippo – Consigliere Dott. BONI Monica – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 27 marzo 2015, n. 13027. Rapporto fra aggiotaggio e reati fallimentari; se il rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio ha l’effetto di far affluire maggiori risorse nelle casse della società, piuttosto che svuotarle, tale reato, di per se solo, non può determinare una responsabilità per il concorrente reato di bancarotta, salvo che non si dimostri che la sua commissione si inserisce, anche sotto il profilo soggettivo del suo autore, nel più ampio disegno di condotte illecite (distrazioni, falsità documentali, etc.) culminate con il fallimento della società
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 27 marzo 2015, n. 13027 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CORTESE Arturo – Presidente Dott. CAIAZZO Luigi – rel. Consigliere Dott. LOCATELLI Giuseppe – Consigliere Dott. ROCCHI Giacomo – Consigliere Dott. BONI...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 4 dicembre 2014, n. 50975. Il pagamento di tutti i debiti, o la condotta restitutoria da parte dell'imprenditore che abbia distratto risorse aziendali, fa cadere il reato di bancarotta fraudolenta unicamente se avvenuti prima della dichiarazione di fallimento
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 4 dicembre 2014, n. 50975 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VESSICHELLI Maria – Presidente Dott. SABEONE G. – rel. Consigliere Dott. PEZZULLO Rosa – Consigliere Dott. CAPUTO Angelo – Consigliere Dott. DEMARCHI...