Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 30 marzo 2015, n. 6395 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALME’ Giuseppe – Presidente Dott. VIVALDI Roberta – Consigliere Dott. AMBROSIO Annamaria – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – Consigliere Dott. RUBINO Lina...
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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 15 aprile 2015, n. 7638. Il difensore della parte è passivamente legittimato, a titolo personale, nell’azione per danni da espressioni offensive contenute negli atti di un processo, proposta davanti ad un giudice diverso da quello che ha definito quest’ultimo, ove sia prospettata una specifica responsabilità del difensore stesso o non sia più possibile agire ai sensi dell’art. 89 cod. proc. civ. per lo stadio processuale in cui la condotta offensiva ha avuto luogo
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 15 aprile 2015, n. 7638 Fatto e diritto Ritenuto quanto segue: p.1. L’Avvocato C.P.L. ha proposto ricorso per cassazione contro l’Avvocato V.L. avverso la sentenza del 18 giugno 2010, con la quale la Corte d’Appello di Milano ha, provvedendo in grado di appello e rigettando sia l’appello principale...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 2 aprile 2015, n. 14000. L’amministratore del condominio non risponde delle lesioni riportate dal condomino scivolato lungo la rampa d’accesso al garage per via della formazione di una «pozza d’acqua» in corrispondenza di una griglia di deflusso, se dimostrata di aver effettuato la manutenzione ordinaria
Suprema Corte di Cassazione sezione IV sentenza 2 aprile 2015, n. 14000 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUARTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIRENA Pietro A. – Presidente Dott. MASSAFRA Umberto – Consigliere Dott. VITELLI CASELLA Luca – rel. Consigliere Dott. ESPOSITO Lucia – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 16 aprile 2015, n. 15804. In tema di misuree cautelari reali in caso di bene conferito in un Trust
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 16 aprile 2015, n. 15804 Fatto 1. Con ordinanza del 18/11/2014, il Tribunale del Riesame di Roma confermava il decreto con il quale, in data 01/09/2014, il giudice per le indagini preliminari del tribunale della medesima città aveva ordinato il sequestro preventivo per equivalente dei beni appartenenti a...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 26 marzo 2015, n. 12946. In tema di attività di raccolta e trasporto di macerie derivanti da demolizioni edili senza iscrizione all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali. Nè l’errore di diritto, né l’errore sul fatto di cui all’art. 47, cod. pen., possono trovare alimento, per essere scusati, nella personale convinzione che l’imputato abbia dell’applicabilità nei suoi confronti di un obbligo la cui omissione è penalmente sanzionata, tanto meno se tale convinzione si fonda sul silenzio serbato sul punto dal consulente dell’impresa
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 26 marzo 2015, n. 12946 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. GRILLO Renato – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. ACETO Aldo – rel. Consigliere Dott. GENTILI...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 27 marzo 2015, n. 13012. La mancata valutazione della prospettazione difensiva determina il vizio di motivazione apparente. Il giudice del riesame è tenuto a valutare le confutazioni e gli elementi offerti dalla difesa dell’indagato, dovendo quindi esprimere un’attenta valutazione sulla ricorrenza del fumus delicti e circa la sussistenza delle esigenze cautelari, pena la mera apparenza della motivazione, che in quanto tale ha da essere annullata
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 27 marzo 2015, n. 13012 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio F. – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – rel. Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 16 aprile 2015, n. 15778. L’assistenza del difensore è necessaria anzitutto per costituire la parte nel processo, prima che per ragioni di conoscenza dei diritto ed esperienza del rito, e che perciò l’art. 96/1° co. riconosce all’imputato la facoltà di nominare sino a due difensori di fiducia. Ma se non la esercita o resta privo di difensore, il giudice o il pubblico ministero ha l’obbligo di nominargli un difensore di ufficio ai sensi dell’art. 97. E poiché l’imputato conserva il diritto di nomina, il difensore nominato d’ufficio è dei pari inteso suo mandatario per assenso implicito. In sintesi, il sistema afferma la “necessità” che l’imputato sia patrocinato da almeno un difensore nominato da lui o da chi procede. Ad ulteriore garanzia il sistema aggiunge alla necessità la “continuità” dell’incarico di difesa, seppure d’ufficio, sino a che l’imputato non nomini nuovo difensore o ne sia nominato altro d’ufficio, per rinuncia (che non ha effetto prima della comunicazione all’imputato), revoca o abbandono della difesa. La continuità autorizza il difensore a designare un sostituto. Ma, se la presenza del difensore è necessaria ed il difensore già nominato non è reperito o non compaia o abbandoni la difesa, il giudice o il pubblico ministero provvede ai sensi dell’art. 97/4° co. a nominare un sostituto d’ufficio che, al pari dei sostituto di fiducia, non ha diritto a termine difensivo perché assiste l’imputato quale vicario del difensore, di cui assume ai sensi dell’art. 102 c.p.p diritti ed oneri. E al difensore, spiega l’art. 99/ 1° co., competono le facoltà ed i diritti che la legge riconosce all’imputato, a meno che essi siano riservati personalmente a quest’ultimo
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 16 aprile 2015, n. 15778 Ritenuto in fatto Il Sostituto Procuratore Generale della Repubblica di Firenze propone ricorso per Cassazione avverso la sentenza della Corte di appello di Firenze depositata in data 11.10.2013, nei confronti di C. E.L., imputato del reato di cui all’art.646 c.p. con cui si...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 10 aprile 2015, n. 7339. Il privato non è obbligato alla tenuta delle scritture contabili e, pertanto, non si può gravare allo stesso di fornire l correlazione tra il tenore di vita e la disponibilità di risorse prive di rilevanza fiscale
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 10 aprile 2015, n. 7339 Svolgimento del processo 1. Gli atti del giudizio di legittimità. La CTR di Milano ha respinto l’appello dall’Agenzia proposto contro la sentenza n. 167/46/2010 della CTP di Milano che aveva accolto il ricorso di G.G. contro avviso di accertamento per IRPEF 2005, avviso...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 1 aprile 2015, n. 1723. L’art. 86, c. 3-bis del Dlg 163/2006 giustifica interpretazioni per cui v’è una preclusione invincibile all’omessa indicazione dei predetti costi, tale comunque da attivare tal meccanismo. Invero, la norma prevede “… nella predisposizione delle gare di appalto e nella valutazione dell’anomalia delle offerte nelle procedure di affidamento di appalti di…servizi …, gli enti aggiudicatori sono tenuti a valutare che il valore economico sia adeguato e sufficiente rispetto al… costo relativo alla sicurezza, il quale deve essere specificamente indicato e risultare congruo rispetto all’entità e alle caratteristiche dei lavori, dei servizi o delle forniture…”. La norma si rivolge alle stazioni appaltanti, imponendo loro, “… nella predisposizione delle gare di appalto e nella valutazione dell’anomalia delle offerte…”, d’effettuare una specifica valutazione della congruità dei costi del lavoro e della sicurezza indicati dalle imprese concorrenti. Essa invero prevede che i costi in questione debbono essere specificamente indicati, ma tal indicazione è in sé ed oggettivamente funzionale alla verifica di congruità. Sicché la mancanza di essa, anche per le imprese partecipanti a gare per appalti di servizi, non giustifica l’automatica esclusione delle stesse imprese dalla procedura comparativa, se la stazione appaltante non ha preliminarmente proceduto ad una verifica sulla serietà e sostenibilità dell’offerta economica nel suo insieme
Consiglio di Stato sezione III sentenza 1 aprile 2015, n. 1723 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso n. 3266/2014 RG, integrato da motivi aggiunti, proposto dalla Po. s.r.l., corrente in Atripalda (BN), in persona del legale rappresentante pro...
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 1 aprile 2015, n. 1731. Porto d’armi; il nostro ordinamento è ispirato a regole limitative della diffusione e possesso dei mezzi di offesa, tant’ è che i provvedimenti che ne consentono la detenzione ed utilizzo vengono ad assumere – su un piano di eccezionalità – connotazioni concessorie di una prerogativa che esula dall’ ordinaria sfera soggettiva delle persone. Ciò determina che, nel bilanciamento degli interessi coinvolti, assume carattere prevalente, nella scelta selettiva dell’ Amministrazione, quello di rilievo pubblico, inerente alla sicurezza e all’ incolumità delle persone, rispetto a quello del privato, tanto più nei casi di impiego dell’arma per attività di diporto o sportiva
Consiglio di Stato sezione III sentenza 1 aprile 2015, n. 1731 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 9051 del 2014, proposto da Ma.Pe., rappresentato e difeso dall’avv. An.Ca., con domicilio eletto presso l’avv. Ad.Gi....