Consiglio di Stato sezione III sentenza 12 giugno 2015, n. 2900 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 6791 del 2014, proposto da: Ar.Ro., in proprio e quale titolare dell’omonima azienda agricola, rappresentato e difeso...
Categoria: Sezioni Diritto
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 4 giugno 2015, n. 11545. Non è ritualmente sollevata l’eccezione di prescrizione attraverso il deposito, insieme all’atto di costituzione in giudizio (muto sul punto) di documentazione medica in cui si parla di prescrizione del diritto azionato. L’eccezione processuale deve essere formulata in modo esplicito e chiaro sì da rendere possibile la replica della controparte
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 4 giugno 2015, n. 11545 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. VENUTI Pietro – Consigliere Dott. MAISANO Giulio – Consigliere Dott. BLASUTTO Daniela – Consigliere Dott. TRICOMI Irene –...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 29 maggio 2015, n. 11204. Il licenziamento per motivo oggettivo determinato da ragioni inerenti all’attività produttiva è scelta riservata all’imprenditore, quale responsabile della corretta gestione dell’azienda anche dal punto di vista economico ed organizzativo, sicché essa, quando sia effettiva e non simulata o pretestuosa, non è sindacabile dal giudice quanto ai profili della sua congruità ed opportunità
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 29 maggio 2015, n. 11204 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. MAMMONE Giovanni – Consigliere Dott. TRIA Lucia – Consigliere Dott. BERRINO Umberto – rel. Consigliere Dott. TRICOMI Irene...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 29 maggio 2015, n. 11192. L’articolo 2054 c.c. non può essere applicato, per esplicita previsione contenuta nella stessa norma, ai sinistri in cui sono coinvolti veicoli che viaggiano su rotaie. La sentenza in commento spiega quali siano, in questa particolare fattispecie, le norme applicabili e gli oneri probatori
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 29 maggio 2015, n. 11192 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BERRUTI Giuseppe Maria – Presidente Dott. CARLEO Giovanni – Consigliere Dott. SCARANO Luigi Alessandro – Consigliere Dott. CARLUCCIO Giuseppa – Consigliere Dott....
Consiglio di Stato, sezione III, sentenza 17 giugno 2015, n. 3077. Il trasferimento per incompatibilità ambientale degli agenti di polizia non rientra nell’ambito dei cosiddetti trasferimenti di autorità del personale militare, sottratti alla disciplina della legge n. 241 del 1990, ed è quindi soggetto agli obblighi imposti dalla normativa sul procedimento amministrativo, tra cui l’obbligo di motivazione di cui all’art. 3, comma 1, della medesima legge.
Consiglio di Stato sezione III sentenza 17 giugno 2015, n. 3077 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE TERZA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 856 del 2011, proposto da: -OMISSIS-, rappresentato e difeso dall’avv. La.Al., con domicilio eletto presso lo studio...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 29 maggio 2015, n. 11147. In materia di contratto d’opera intellettuale, ove risulti provato l’inadempimento del professionista alla propria obbligazione, per negligente svolgimento della prestazione, il danno derivante da eventuali sue omissioni deve ritenersi sussistente solo qualora, sulla scorta di criteri probabilistici, si accerti che, senza quella omissione, il risultato sarebbe stato conseguito
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 29 maggio 2015, n. 11147 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALME’ Giuseppe – Presidente Dott. VIVALDI Roberta – Consigliere Dott. SESTINI Danilo – Consigliere Dott. D’AMICO Paolo – rel. Consigliere Dott. BARRECA...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 18 giugno 2015, n. 25748. Ad integrare l’elemento psicologico dei delitto di lesioni personali non è necessario che la volontà dell’agente sia diretta alla produzione di determinate conseguenze lesive, ma è sufficiente la volontà consapevole di far subire all’altrui persona fisica una violenza
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 18 giugno 2015, n. 25748 Ritenuto in fatto Con sentenza in data 12.11.13 la Corte di Appello di Firenze pronunziava la parziale riforma della sentenza emessa dal Tribunale di Firenze in data 6.4.10 che aveva condannato B.P.P., quale responsabile del reato di lesioni colpose;- in accoglimento dell’appello proposto...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 18 giugno 2015, n. 25903. Ai fini della valutazione in punto di idoneità offensiva delle espressioni utilizzate nei confronti del pubblico ufficiale, non ci deve limitare a valutare il mero significato obiettivo delle parole, ma si deve tenere conto anche dei criteri etico sociali comunemente condivisi e, soprattutto, della evoluzione del linguaggio nella società. Il che peraltro non significa che l’obiettiva capacità offensiva delle parole possa ritenersi elisa dalla facilità con cui nella società contemporanea vengono abitualmente usate espressioni volgari o dal fatto che una data locuzione ricorra frequentemente nel linguaggio comune, potendo questa integrare il reato allorché sia inserita in un contesto che esprima, senza possibilità di equivoci, disprezzo e disistima per le funzioni del pubblico ufficiale
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 18 giugno 2015, n. 25903 Ritenuto in fatto 1. Con pronuncia del 24 giugno 2014, la Corte d’appello di Palermo ha confermato la sentenza del 13 dicembre 2011, con la quale il Tribunale di Marsala ha condannato D.G. alla pena di mesi uno di reclusione, in relazione ai...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 18 giugno 2015, n. 25848. Le garanzie previste dall’art. 103 cod. proc. pen., non sono volte alla tutela personale e privilegiata del soggetto esercente la professione legale, ma sono previste a favore di colui che riveste la qualità di difensore in forza di specifico mandato conferitogli nelle forme di legge, essendo essenzialmente apprestate in funzione di garanzia dei diritto di difesa dell’imputato; pertanto, esse non possono trovare applicazione qualora gli atti di cui all’art. 103 cod. proc. pen. ( ispezioni, perquisizioni, sequestri) debbano essere compiuti nei confronti di esercente la professione legale sottoposto ad indagine e non siano attinenti all’oggetto di alcuna difesa
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 18 giugno 2015, n. 25848 Ritenuto in fatto In data 3.6.2014 veniva data esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dai Giudice delle indagini preliminari dei Tribunale di Latina nei confronti di C.E., esercente la professione legale, indagato per i reati previsti da: art.12 d.lgs n.286 dei...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 18 giugno 2015, n. 25746. Ai fini dell’integrazione del reato di bancarotta documentale di cui all’art. 216, primo comma n. 2 seconda ipotesi, della legge fallimentare (che prevede la condotta di chi tiene i libri e le scritture contabili in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio o del movimento degli affari) è sufficiente il dolo generico, rappresentato dalla consapevolezza che la confusa e caotica tenuta della contabilità renderà o potrà rendere impossibile la ricostruzione delle vicende del patrimonio
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 18 giugno 2015, n. 25746 Ritenuto in fatto Con sentenza in data 17.7.12 la Corte di Appello di Ancona confermava a carico di C.P. la sentenza emessa dal Tribunale di Pesano, in data 2.2.2011 con la quale l’imputato era stato condannato quale responsabile del reato di cui agli...