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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 28 novembre 2013, n. 26638. In tema di responsabilità del subappaltatore

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 28 novembre 2013, n. 26638 Svolgimento del processo Con sentenza 27.12.2002 il Tribunale di Genova, in composizione monocratica, dichiarava l’inadempimento della convenuta s.a.s. Edilminetti per la difettosa esecuzione dei lavori di pitturazione della facciata dell’edificio condominiale, commissionati, con contratto d’appalto del 15.10.1982, dal Condominio in (omissis) ; condannava...

Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 28 novembre 2013, n. 26693. Il preventivo non può avere valore di prova quando: è effettuato da soggetto estraneo alla controversia, quando il medesimo preventivo non è corroborato da altri elementi quali il listino prezzi relativo ai pezzi di ricambio e soprattutto dalle fotografie dello stesso, che avrebbero consentito sia di fissare lo stato del mezzo nei giorni immediatamente seguenti al sinistro, sia di verificare la compatibilità dei danni occorsi con la dinamica dell’incidente descritta nel CID, ivi compresa l’eventuale esistenza di altri danni preesistenti al sinistro stesso
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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 29 novembre n. 26849. L’amministratore del condominio è legittimato, senza necessità di una specifica deliberazione assembleare, ad instaurare un giudizio per la rimozione di aperture abusive eseguite, sulla facciata dello stabile condominiale, da taluni condomini

Il testo integrale[1]   L’amministratore del condominio è legittimato, senza necessità di una specifica deliberazione assembleare, ad instaurare un giudizio per la rimozione di aperture abusive eseguite, sulla facciata dello stabile condominiale, da taluni condomini, in quanto tale atto, essendo diretto a conservare il decoro architettonico dell’edificio contro ogni alterazione dell’estetica dello stesso, è finalizzato...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 29 novembre 2013, n. 26807. Nessun risarcimento danni se l’utente è nell’elenco telefonico, ma non nei servizi informativi. Dalla richiesta di inseri­mento nell’elenco cartaceo alla base del contratto di utenza con­cluso non discende in automatico la estensione all’inserimento nell’archivio informatico, e nemmeno l’inserimento nelle banche dati aperte anche delle appendici de­scrittive della propria ragione sociale.

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza  29 novembre 2013, n. 26807 Svolgimento del processo La soc. a .r.l. Jolly Oro con citazione del 25.7.2002, quale titolare dì u­tenza telefonica per contratto da anni stipulato con Telecom Italia con riferimento al proprio esercizio commerciale di gioielleria-orologeria in Torino, sull’assunto di aver concordato con la soc....

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Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 29 novembre 2013 n. 26778. Illegittima l’espropriazione per pubblica utilità se manca il riferimento al termine dei lavori, che non può neppure essere desunto da un atto “de relato”

Il testo integrale [1]   E’ incontestata la circostanza secondo la quale il provvedimento amministrativo contenente la dichiarazione di pubblica utilità priva dei termini per il compimento dell’espropriazione e dell’opera è radicalmente nullo ed inefficace, così come è analogamente incontestata la legittimità di una loro indicazione ‘de relato’, vale a dire facendo specifico riferimento ad...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 26 novembre 2013, n. 26365. L’eccezione d’inadempimento è istituto di applicazione generale in materia di contratti a prestazioni corrispettive, che mira a conservare, in caso d’inadempimento di una delle parti, l’equilibrio sostanziale e funzionale del negozio, e perciò richiede quel giudizio sulla ragionevolezza del rifiuto di adempiere, espresso dal secondo comma dell’art. 1460 c.c., con la formula della non contrarietà alla buona fede. Il rimedio dell’eccezione d’inadempimento è applicabile al contratto di appalto nell’ipotesi di rifiuto del committente di pagare il corrispettivo all’appaltatore inadempiente all’obbligo di eliminare i vizi e le difformità dell’opera, nonché nell’ipotesi in cui l’appaltatore non consegni l’opera perché il committente, adducendo vizi e difformità inesistenti, rifiuta il pagamento del corrispettivo

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 26 novembre 2013, n. 26365 Fatto e diritto Rilevato che il consigliere designato ha depositato, in data 12 marzo 2013, la seguente proposta di definizione, ai sensi dell’art. 380-bis c.p.c.: “Con atto di citazione in data 29 dicembre 2004 la sig.ra V.R. proponeva opposizione avverso il decreto ingiuntivo...