Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 7 febbraio 2014, n. 2827 Svolgimento del processo Con sentenza n.4 del 2003, il Giudice di pace di Cicciano rigettava la domanda di risarcimento danni da sinistro stradale proposta da P.P. nei confronti di F.B. e delle Generali Assicurazioni s.p.a., quale impresa designata dal F.G.V.S., ritenendo il difetto...
Categoria: Diritto Civile e Procedura Civile
Corte di Cassazione, sezione 6 febbraio 2014, n. 2725. In tema di prova della simulazione di contratti di compravendita di immobili, che esigono la forma scritta ad substantiam, l’interrogatorio formale, in quanto diretto a provocare la confessione del soggetto cui è deferito, è ammissibile anche tra le parti solo se sia rivolto a dimostrare la simulazione assoluta del contratto, perché in tal caso oggetto del mezzo di prova è l’inesistenza della compravendita immobiliare, e non anche se il mezzo probatorio tenda a dimostrare la simulazione relativa del contratto stesso.
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 6 febbraio 2014, n. 2725 Ritenuto in fatto Con atto di citazione notificato il 3 novembre 1999 P.A. e A.A. evocavano, dinanzi al Tribunale di Lucca, la NEW ETRUSCON PROPERTIES COMPANY Limited esponendo di avere costituito il 17.12.1982 la Calzaturificio FAB s.r.l. e che a causa della crisi...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 10 febbraio 2014, n. 2952. Confermata la revoca dell’assegnazione dell’immobile adibito a casa coniugale alla luce delle complessive emergenze istruttorie, era emerso che la revoca dell’assegnazione della casa familiare era stata determinata dall’avvenuto trasferimento della moglie unitamente ai figli presso un immobile sito in località vicino al mare. La casa familiare, sita in città, veniva utilizzata solo saltuariamente qualche fine settimana per consentire al figlio minore una maggiore libertà di movimento nel week end o per fare incontrare i due fratelli
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 10 febbraio 2014, n. 2952 Svolgimento del processo Con la sentenza impugnata, la Corte d’Appello di Messina, in parziale riforma della sentenza di primo grado, in sede di giudizio relativo alle statuizioni consequenziali alla declaratoria di cessazione degli effetti civili del matrimonio contratto da M.V.B. e G.T.,...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 29 gennaio 2014, n. 1947. La presunzione legale di condominialita’ stabilita per i beni elencati nell’articolo 1117 cod. civ., la cui elencazione non e’ tassativa, deriva sia dall’attitudine oggettiva del bene al godimento comune sia dalla concreta destinazione di esso al servizio comune, con la conseguenza che, per vincere tale presunzione, il proprietario che ne rivendichi la proprieta’ esclusiva ha l’onere di dare la prova di tale diritto. A tal fine, e’ necessario un titolo d’acquisto dal quale si desumano elementi tali da escludere in maniera inequivocabile la comunione del bene, mentre non sono utilizzabili i dati catastali, utili solo come concorrenti elementi indiziari di valutazione a fornire la prova richiesta
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 29 gennaio 2014, n. 1947 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TRIOLA Roberto Michele – Presidente Dott. PICCIALLI Luigi – Consigliere Dott. MIGLIUCCI Emilio – Consigliere Dott. D’ASCOLA Pasquale – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 7 febbraio 2014, n. 2795. L’Amministrazione nell’ipotesi di documentazione incompleta od erronea, ha l’obbligo di precisare quali documenti siano eventualmente carenti e di invitare l’interessato ad integrare quelli mancanti, non potendo limitarsi a respingere la richiesta, a distanza di anni, rappresentando genericamente che la documentazione era incompleta. L’art. 21, comma 3, del d. lgs. n. 76 del 1990, nel prevedere che l’Amministrazione accerta la regolarità della documentazione amministrativo-contabile a corredo della pratica per la liquidazione del contributo in esame, pone un obbligo a suo carico, avente ad oggetto lo svolgimento di un’attività di verifica, di cui essa è tenuta a rendere conto, nell’ambito del procedimento amministrativo nel contraddittorio con il privato
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 7 febbraio 2014, n. 2795 Svolgimento del processo Con decreto in data 7 novembre 1996 il Tribunale di Napoli ingiunse al Comune di Napoli di pagare al sig. F.R. , nella qualità di rappresentante del condominio sito in (omissis) , ed erede del sig. F.A. , la somma...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 4 febbraio 2014, n. 2441. In merito alla violazione del decoro architettonico previsto dal regolamento condominiale
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 4 febbraio 2014, n. 2441 Svolgimento del processo R.P., proprietario di un appartamento in un fabbricato sito in Pistoia, via Ernesto Rossi nn 3, 5, 7 e 9, citò, nel settembre 1999, innanzi al locale Tribunale, A.C., più altri condomini, chiedendo che fossero tutti condannati ad eliminare diverse...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 5 febbraio 2014, n. 2610. Il termine ventennale di efficacia dell’ipoteca, di cui all’articolo 2847 c.c., disciplina soltanto gli effetti dell’opponibilita’ erga omnes dell’ipoteca
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 5 febbraio 2014, n. 2610 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MASSERA Maurizio – Presidente Dott. AMBROSIO Annamaria – Consigliere Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – Consigliere Dott. ROSSETTI Marco...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 6 febbraio 2014, n. 2723. In tema di servitù anche se la sbarra impediva il solo passaggio carrabile, il rifiuto di consegnare le chiavi di tale sbarra aveva comportato la limitazione del diritto del proprietario al solo accesso pedonale all’arca di sua proprietà. L’apposizione della sbarra, tenuto conto della situazione ambientale, poteva rientrare tra adminicula servitutis (il diritto di servitù comprende tutto ciò che è necessario per usarne – art. 1064 cod. civ.), ma il diniego di consegna delle chiavi ricadeva nel divieto del proprietario del fondo dominante di aggravare l’esercizio della servitù – art. 1067 cod. civ.)
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 6 febbraio 2014, n. 2723 Svolgimento del processo 1. La “A.I. s.r.l.”, proprietaria di un immobile sito in Napoli alla F. Crispi n. 2, tramite il suo liquidatore, conveniva in giudizio innanzi al Tribunale di Napoli, la “G.E.D.I. s.p.a.” proprietaria di un immobile attiguo. La società attrice esponeva...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 6 febbraio 2014, n. 2692. Ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito. A tanto, peraltro, fa pur sempre riscontro un dovere di cautela da parte di chi entri in contatto con la cosa: quando il comportamento di tale secondo soggetto sia apprezzabile come incauto, lo stabilire se il danno sia stato cagionato dalla cosa o dal comportamento della stessa vittima o se vi sia concorso causale tra i due fattori costituisce valutazione squisitamente di merito, che va bensì compiuta sul piano del nesso eziologico ma che comunque sottende un bilanciamento fra i detti doveri di precauzione e cautela. Quando la conclusione sia nel senso che, anche in relazione alla mancanza di intrinseca pericolosità della cosa, la situazione di possibile pericolo comunque ingeneratasi sarebbe stata superabile mediante l’adozione di un comportamento ordinariamente cauto da parte dello stesso danneggiato, potrà allora escludersi che il danno sia stato cagionato dalla cosa, ridotta al rango di mera occasione dell’evento, e ritenersi integrato il caso fortuito
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 6 febbraio 2014, n. 2692 Svolgimento del processo I. È stata depositata in cancelleria la seguente relazione, ai sensi dell’art. 380-bis cod. proc. civ. e datata 30.10.12, regolarmente comunicata al pubblico ministero e notificata ai difensori delle parti, sul ricorso avverso la sentenza della corte di appello di...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 30 gennaio 2014, n. 2086. In tema di addebito della separazione, errata la valutazione della Corte di Appello in merito a dei comportamenti dispotici e violenti del marito.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 30 gennaio 2014, n. 2086 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI PALMA Salvatore – Presidente Dott. MACIOCE Luigi – Consigliere Dott. BISOGNI Giacinto – rel. Consigliere Dott. DE CHIARA Carlo...