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Corte di Cassazione, S.U.P., sentenza 12 febbraio 2014, n. 6773. Se ai fini dell’applicazione della circostanza aggravante di cui all’art. 640, comma secondo, n. 1, cod. pen., debba riconoscersi natura pubblica o privata ad una società per azioni partecipata da un ente pubblico e concessionaria di opera pubblica

Suprema Corte di Cassazione S.U.P. sentenza 12 febbraio 2014, n. 6773 Ritenuto in fatto 1. Con ricorso del 21 febbraio 2012 il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Imperia ha chiesto l’annullamento dell’ordinanza del Tribunale di Imperia in data 27 luglio 2012, con la quale, sull’appello proposto dal medesimo Pubblico ministero ex art. 322-bis...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 febbraio 2014, n. 6370. Il soggetto responsabile per la mancata adozione di misure di sicurezza non può essere individuato, automaticamente, in colui o in coloro che occupano la posizione di vertice.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 febbraio 2014, n. 6370 Ritenuto in fatto 1. Vicenda processuale e provvedimento impugnato – Con la sentenza impugnata, gli odierni ricorrenti sono stati condannati, il L., alla pena di 1500 € e, l’E., a quella di 2000 €, di ammenda per avere, nella loro qualità di Dirigente...

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Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 3 febbraio 2014, n. 2263. Si decade dall’agevolazione “prima casa” se l’abitazione acquistata con il beneficio fiscale venga trasferita, prima del decorso di un quinquennio dall’acquisto, in dipendenza di un procedimento di separazione coniugale

Corte di Cassazione sezione tributaria Sentenza 3 febbraio 2014, n. 2263 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MERONE Antonio – Presidente Dott. CHINDEMI Domenico – Consigliere Dott. SAMBITO Maria Giovanna C. – rel. Consigliere Dott. BRUSCHETTA Ernestino Luigi – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 3 febbraio 2014, n. 2357. La revisione delle rendite catastali deve essere fatta rendendo noto l’atto con il quale si è provveduto alla revisione dei «valori della microzona sulla base di significativi e concreti miglioramenti del contesto urbano». In caso contrario l’atto è nullo, perché non viene reso possibile al contribuente conoscere i presupposti del nuovo classamento.

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 3 febbraio 2014, n. 2357 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CICALA Mario – Presidente Dott. BOGNANNI Salvatore – Consigliere Dott. IACOBELLIS Marcello – Consigliere Dott. DI BLASI Antonio – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 11 febbraio 2014, n. 6400. Colpevole del reato di cui all’ art. 567, 2° comma, c.p., addebitatogli per avere, in concorso con la moglie alterato lo stato civile di una neonata, dichiarandola all’ufficiale di stato civile come figlia sua e di sua moglie, appunto, la complice, nonostante l’imputato non fosse né marito della complice né padre naturale della neonata

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 11 febbraio 2014, n. 6400 Osserva 1. Con sentenza 13 giugno 2012 la Corte di appello di Milano confermava, in punto di responsabilità, la decisione 15 ottobre 2007 del locale Tribunale che aveva ritenuto R.S. colpevole del reato di cui all’ art. 567, 2° comma, c.p., addebitatogli per...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 11 febbraio 2014, n. 3089. Ai fini della legittimità del recesso ex art. 1385 cod. civ., come della risoluzione, non è sufficiente l’inadempimento, ma occorre anche la verifica circa la non scarsa importanza ai sensi dell’art. 1455 cod. civ., dovendo il giudice tenere conto della effettiva incidenza dell’inadempimento sul sinallagma contrattuale e verificare se, in considerazione della mancata o ritardata esecuzione della prestazione, sia da escludere per la controparte l’utilità del contratto alla stregua dell’economia complessiva dello stesso. Per altro, la mancata indicazione di un termine essenziale non vale ad escludere che i ritardi nella stipula del definitivo possano costituire di per sé un inadempimento di non scarsa importanza, ove concretamente i ritardi nell’adempimento superino ogni ragionevole limite di tolleranza da apprezzarsi discrezionalmente dal giudice di merito in relazione all’oggetto del contratto e alla natura del medesimo

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 11 febbraio 2014, n. 3089 Ritenuto in fatto Il Tribunale di Chiavari con sentenza n. 283 del 2004 rigettava la domanda proposta da L.A. (promissario acquirente di un fabbricato abitativo sito in (omissis) località (omissis) , per la risoluzione del contratto preliminare per inadempimento del promittente venditore P.M....