Suprema Corte di Cassazione S.U.P. sentenza 12 febbraio 2014, n. 6773 Ritenuto in fatto 1. Con ricorso del 21 febbraio 2012 il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Imperia ha chiesto l’annullamento dell’ordinanza del Tribunale di Imperia in data 27 luglio 2012, con la quale, sull’appello proposto dal medesimo Pubblico ministero ex art. 322-bis...
Categoria: Sentenze – Ordinanze
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 29 gennaio 2014, n. 1925. L’assoluzione del lavoratore nel giudizio penale perché il fatto non sussiste non impedisce di per sé che il giudice del lavoro possa procedere a svolgere attività istruttoria e a giungere a una diversa valutazione sul piano civilistico dello stesso fatto materiale contestato al lavoratore. (Nella specie, il giudice del lavoro ha ritenuto superate le considerazioni dubitative di carattere procedurale del giudice penale che avevano determinato il giudizio di assoluzione).
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 29 gennaio 2014, n. 1925 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. MAMMONE Giovanni – rel. Consigliere Dott. D’ANTONIO Enrica – Consigliere Dott. MANNA Antonio – Consigliere Dott. TRIA Lucia...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 febbraio 2014, n. 6370. Il soggetto responsabile per la mancata adozione di misure di sicurezza non può essere individuato, automaticamente, in colui o in coloro che occupano la posizione di vertice.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 febbraio 2014, n. 6370 Ritenuto in fatto 1. Vicenda processuale e provvedimento impugnato – Con la sentenza impugnata, gli odierni ricorrenti sono stati condannati, il L., alla pena di 1500 € e, l’E., a quella di 2000 €, di ammenda per avere, nella loro qualità di Dirigente...
Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 3 febbraio 2014, n. 2263. Si decade dall’agevolazione “prima casa” se l’abitazione acquistata con il beneficio fiscale venga trasferita, prima del decorso di un quinquennio dall’acquisto, in dipendenza di un procedimento di separazione coniugale
Corte di Cassazione sezione tributaria Sentenza 3 febbraio 2014, n. 2263 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MERONE Antonio – Presidente Dott. CHINDEMI Domenico – Consigliere Dott. SAMBITO Maria Giovanna C. – rel. Consigliere Dott. BRUSCHETTA Ernestino Luigi – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 10 febbraio 2014, n. 2948. L’accertamento del diritto all’assegno divorzile va effettuato verificando l’inadeguatezza dei mezzi del coniuge richiedente, raffrontati ad un tenore di vita analogo a quello avuto in costanza di matrimonio e che sarebbe presumibilmente proseguito in caso di continuazione dello stesso o quale poteva legittimamente e ragionevolmente configurarsi sulla base di aspettative maturate nel corso del rapporto. A tal fine, il tenore di vita precedente deve desumersi dalle potenzialità economiche dei coniugi, ossia dall’ammontare complessivo dei loro redditi e dalle loro disponibilità patrimoniali
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 10 febbraio 2014, n. 2948 Ritenuto in fatto 1. – Con sentenza depositata il 22 aprile 2009, la Corte d’appello di Roma accolse parzialmente il gravame proposto da M.T.B. nei confronti della sentenza del Tribunale di Roma che, dopo che con sentenza non definitiva era stata pronunciata la...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 3 febbraio 2014, n. 2357. La revisione delle rendite catastali deve essere fatta rendendo noto l’atto con il quale si è provveduto alla revisione dei «valori della microzona sulla base di significativi e concreti miglioramenti del contesto urbano». In caso contrario l’atto è nullo, perché non viene reso possibile al contribuente conoscere i presupposti del nuovo classamento.
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 3 febbraio 2014, n. 2357 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE T Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CICALA Mario – Presidente Dott. BOGNANNI Salvatore – Consigliere Dott. IACOBELLIS Marcello – Consigliere Dott. DI BLASI Antonio – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 febbraio 2014, n. 3010. Condanna al risarcimento dei danni arrecati da un incendio ad un edificio. Gli attori imputavano alla convenuta, incaricata di installare nell’appartamento abitato dagli attori una lampada alogena a stelo di 300 watt di potenza – di avere lasciato la lampada accesa e priva del vetro di protezione vicino ad una finestra con tenda in stoffa, dopo avere concluso il lavoro e abbandonato l’appartamento. Da quel punto si era sviluppato l’incendio, che aveva danneggiato l’intero edificio ed i suoi arredi
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 febbraio 2014, n. 3010 Svolgimento del processo Con atto di citazione notificato il 26 marzo 1996 R.B., F.P. e la s.r.l. P. Impiantistica, hanno convenuto davanti al Tribunale di Mantova la s.n.c. M. di M.V. e G., chiedendone la condanna al risarcimento dei danni arrecati da un...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 10 febbraio 2014, n. 6118. Ai fini della configurabilità dell’eccesso colposo di legittima difesa, infatti occorre preliminarmente accertare l’eventuale inadeguatezza della reazione difensiva, per eccesso nell’uso dei mezzi a disposizione dell’aggredito nel particolare contesto spaziale e temporale nel quale si svolsero i fatti, e successivamente procedere all’ulteriore differenziazione tra eccesso dovuto ad errore di valutazione ed eccesso consapevole e volontario, poiché soltanto il primo rientra nello schema dell’eccesso colposo, mentre il secondo costituisce scelta volontaria, estranea alla predetta scriminante. (Fattispecie nella quale si è ritenuto che la volontà dell’imputato fosse scientemente rivolta a sopprimere la vittima, in difetto di necessità difensive)
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 10 febbraio 2014, n. 6118 La Corte, ritenuto in fatto e considerato in diritto 1. Con sentenza del 4 novembre 2011 il GIP del Tribunale di Nocera Inferiore, all’esito del giudizio abbreviato e per quanto di interesse nel presente giudizio di legittimità, condannava alla pena di anni dodici...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 11 febbraio 2014, n. 6400. Colpevole del reato di cui all’ art. 567, 2° comma, c.p., addebitatogli per avere, in concorso con la moglie alterato lo stato civile di una neonata, dichiarandola all’ufficiale di stato civile come figlia sua e di sua moglie, appunto, la complice, nonostante l’imputato non fosse né marito della complice né padre naturale della neonata
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 11 febbraio 2014, n. 6400 Osserva 1. Con sentenza 13 giugno 2012 la Corte di appello di Milano confermava, in punto di responsabilità, la decisione 15 ottobre 2007 del locale Tribunale che aveva ritenuto R.S. colpevole del reato di cui all’ art. 567, 2° comma, c.p., addebitatogli per...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 11 febbraio 2014, n. 3089. Ai fini della legittimità del recesso ex art. 1385 cod. civ., come della risoluzione, non è sufficiente l’inadempimento, ma occorre anche la verifica circa la non scarsa importanza ai sensi dell’art. 1455 cod. civ., dovendo il giudice tenere conto della effettiva incidenza dell’inadempimento sul sinallagma contrattuale e verificare se, in considerazione della mancata o ritardata esecuzione della prestazione, sia da escludere per la controparte l’utilità del contratto alla stregua dell’economia complessiva dello stesso. Per altro, la mancata indicazione di un termine essenziale non vale ad escludere che i ritardi nella stipula del definitivo possano costituire di per sé un inadempimento di non scarsa importanza, ove concretamente i ritardi nell’adempimento superino ogni ragionevole limite di tolleranza da apprezzarsi discrezionalmente dal giudice di merito in relazione all’oggetto del contratto e alla natura del medesimo
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 11 febbraio 2014, n. 3089 Ritenuto in fatto Il Tribunale di Chiavari con sentenza n. 283 del 2004 rigettava la domanda proposta da L.A. (promissario acquirente di un fabbricato abitativo sito in (omissis) località (omissis) , per la risoluzione del contratto preliminare per inadempimento del promittente venditore P.M....