Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 27 maggio 2014, n. 11831 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MIANI CANEVARI Fabrizio – Presidente Dott. BANDINI Gianfranco – Consigliere Dott. BRONZINI Giuseppe – Consigliere Dott. TRIA Lucia – rel. Consigliere Dott. GHINOY Paola...
Categoria: Sentenze – Ordinanze
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 30 maggio 2014, n. 12291. I gravi motivi che consentono, indipendentemente dalle previsioni contrattuali, il recesso del conduttore dal contratto di locazione, ai sensi degli artt. 4 e 27 l. 27 luglio 1978 n. 392, devono essere determinati da fatti estranei alla sua volontà, imprevedibili e sopravvenuti alla costituzione del rapporto, tali da rendergli oltremodo gravosa la sua prosecuzione. (Nel caso di specie la dismissione della detenzione dell'immobile non era dipesa da arbitraria volontà del conduttore, ma da esigenze esterne, costituite dal continuo abbaiare del cane, che aveva arrecato pregiudizio alla salute della conduttrice, provato dalla testimonianza del coniuge e del suo medico curante)
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 30 maggio 2014, n. 12291 Svolgimento del processo S.E. ha proposto opposizione avverso il decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Bergamo con cui le era stato intimato di pagare la somma di € 3.285,35, oltre a interessi e spese, in favore della S.F. Srl, per canoni di locazione...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza del 3 giugno 2014, n. 22931. La decisione circa il pagamento rateale della multa o dell'ammenda rientra nella discrezionalità del giudice, secondo quanto previsto dall'art. 133 ter c.p., e tale facoltà può essere esercitata esclusivamente con la sentenza di condanna o con quella ad essa equiparata, ai sensi dell'art. 444 c.p.p. Ne consegue che, nella ipotesi di applicazione della pena su richiesta delle parti, la rateizzazione non può mai costituire oggetto del negozio pattizio, non rientrando nella disponibilità delle parti medesime. E', tuttavia, consentito al decidente, ove ne sussistano le condizioni, di esercitare il suo potere discrezionale, in quanto lo stesso non attiene alla determinazione della pena ma alla sua esecuzione. Sussiste, però, a carico del giudicante l'obbligo di motivazione in caso di specifica richiesta diretta ad ottenere il beneficio in questione
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza del 3 giugno 2014, n. 22931 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente – Dott. GRILLO Renato – Consigliere – Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere – Dott. DI NICOLA Vito...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 4 giugno 2014, n. 12572. Il diritto di condominio sulle parti comuni dell'edificio ha il suo fondamento nel fatto che tali parti siano necessaria per l'esistenza dell'edificio stesso, ovvero che siano permanentemente destinate all'uso o al godimento comune, sicché la presunzione di comproprietà posta dall'art. 1117 cod. civ., che contiene un'elencazione non tassativa ma meramente esemplificativa dei beni da considerare oggetto di comunione, può essere superata se la cosa, per obbiettive caratteristiche strutturali, serve in modo esclusivo all'uso o al godimento di una parte dell'immobile, venendo meno, in questi casi, il presupposto per il riconoscimento di una contitolarità necessaria, giacché la destinazione particolare del bene prevale sull'attribuzione legale, alla stessa stregua del titolo contrario
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 4 giugno 2014, n. 12572 Ritenuto in fatto 1. – Con atto di citazione del 9 dicembre 1987, S.V. , Se.Gi.Pi. , G.A. e O.L. , condomini assegnatari di alloggi facenti parte dell’edificio G/1 sito in (omissis) , convennero in giudizio dinanzi al Tribunale di Roma la Società...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 6 giugno 2014, n. 2880. Il Consiglio Superiore della Magistratura non ha alcun obbligo di prendere in concreta valutazione i candidati collocati fuori fascia e, conseguentemente, non deve rendere ragione di tale determinazione. Viceversa, ove ravvisi in uno dei candidati fuori fascia il requisito dello spiccato rilievo desunto da doti professionali eccezionali, tali da imporsi pressoché ictu oculi, dovrà adeguatamente motivare la sussistenza del requisito dello "spiccato rilievo" che giustifica l'inserimento del candidato fuori fascia nel lotto dei valutabili. Di talché, in vista del conferimento dell'incarico in suo favore, dovrà previamente compararlo analiticamente con tutti i candidati più anziani, motivando specificatamente le ragioni della scelta
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 6 giugno 2014, n. 2880 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 8166 del 2012, proposto da: Gi.Sa., rappresentato e difeso dall’avv. Gi.Pe. e presso lo studio di...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 3 aprile 2014, n. 15191. Ai fini della punibilità della coltivazione, non autorizzata di piante dalle quali sono estraibili sostanze stupefacenti, spetta al giudice verificare in concreto l'offensività della condotta ovvero l'idoneità della sostanza ricavata a produrre un effetto drogante rilevabile. (Nel caso di specie, la Corte d'Appello riteneva non dimostrata l'offensività della condotta, né l'idoneità della stessa a porre in pericolo il bene giuridico protetto dalla norma incriminatrice, in considerazione non solo del numero esiguo delle piantine di marijuana coltivate, ma anche del quantitativo minimo di sostanza dalle stesse estraibile.)
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II Sentenza 3 aprile 2014, n. 15191 Svolgimento del processo Con sentenza del 21 novembre 2003, il Gip del Tribunale di Vallo della Lucania dichiarò B.C. responsabile del reato previsto dall’art. 73 dpr 309/90 e lo condannò alla pena di mesi sei di reclusione ed € 4000,00 di multa. Avverso...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 30 maggio 2014, n. 12220. Costituisce nuova costruzione qualsiasi modifica della volumetria del fabbricato, derivante sia dall'aumento della sagoma di ingombro sia da qualsiasi sopraelevazione, ancorché di dimensioni ridotte. In entrambi i casi, la normativa da rispettare ai fini delle distanze è quella vigente al momento della modifica suddetta, anche se sopravvenuta rispetto alla costruzione originaria, né rileva la prevenzione, essendo ugualmente obbligati al rispetto della nuova distanza sia il preveniente sia il prevenuto. La regola che vincola il proprietario che ha costruito per primo sul confine, secondo il principio della prevenzione, alla scelta compiuta, imponendogli, nel caso di sopraelevazione, di rispettare il filo della precedente fabbrica, non è applicabile nel caso in cui lo strumento urbanistico locale, successivamente intervenuto, abbia sancito l'obbligo inderogabile di osservare una determinata distanza dal confine ovvero tra le costruzioni perché tale nuova disciplina, integrativa di quella codicistica, vincola anche il preveniente, che è così tenuto, se vuole sopraelevare, alla osservanza della diversa distanza stabilita senza alcuna facoltà di allineamento (in verticale) alla originaria preesistente costruzione, a meno che la normativa regolamentare non preveda un'espressa eccezione in proposito
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 30 maggio 2014, n. 12220 Svolgimento del processo Con atto di citazione notificato il 23 maggio 1996 il CONDOMINIO (omissis) evocava, dinanzi al Tribunale di Bergamo, L.F. esponendo che questi, con concessione edilizia rilasciata dal Comune, n. 22 del 1995, aveva demolito un vecchio corpo di fabbrica...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 27 maggio 2014, n. 21606. In tema di falsità in atto pubblico
suprema CORTE DI CASSAZIONE sezione VI SENTENZA 27 maggio 2014, n. 21606 Ritenuto in fatto 1. A conclusione di articolate indagini preliminari C.G. , già direttore della casa circondariale di Genova (omissis) , è stato attinto da richiesta di rinvio a giudizio in ordine ai reati di violenza sessuale aggravata, concussione, calunnia e falsità ideologica...
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 3 giugno 2014, n. 12346. In tema di separazione consensuale il Tribunale ordinario interviene per le questioni relative al contributo di mantenimento da erogare a favore dell’altro coniuge e dei figli. In particolare, il contributo economico deve essere erogato a favore del coniuge posto in condizioni economiche sfavorevoli e, nel caso in cui tali condizioni peggiorino, può essere fatta domanda di modifica del contributo stesso
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 3 giugno 2014, n. 12346 Rilevato che è stata depositata la seguente relazione ex artt. 377, 380 bis cod. proc. civ., in ordine al procedimento civile iscritto al R.G. 11905 del 2011: “Rilevato che la Corte d’Appello di Ancona, confermando la pronuncia del Tribunale adito da N.C. ai...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 26 maggio 2014, n. 21309. Nell'ipotesi di furto in abitazione, il nascondere nelle tasche una parte della refurtiva, nella specie alcuni gioielli, integra il reato consumato, e non gia' tentato. Ed infatti, l'agente, con l'occultamento dei preziosi sulla propria persona, realizza l'impossessamento degli stessi in quanto, celandoli all'altrui vista, li sottrae al controllo diretto ed alla disponibilita' dell'avente diritto e li pone di fatto sotto il proprio dominio esclusivo. Ne' rileva la circostanza che il soggetto sia stato sorpreso all'interno del luogo ove ha agito e, quindi, non abbia portato fuori gli oggetti, in quanto il recupero di questi avrebbe comunque richiesto l'effettuazione di una perquisizione personale, che sola avrebbe consentito al legittimo proprietario di riacquistarne la disponibilita
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 26 maggio 2014, n. 21309 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LOMBARDI Alfredo M. – Presidente Dott. OLDI Paolo – Consigliere Dott. VESSICHELLI Maria – Consigliere Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere Dott. MICHELI...