Articolo

Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 23 dicembre 2014, n. 53674. Il termine di dieci giorni per la decisione sulla richiesta di riesame delle misure cautelari reali decorre dal giorno della ricezione degli atti processuali, ed è perentorio e non prorogabile, con conseguente inefficacia della misura ove detto termine non sia osservato

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 23 dicembre 2014, n. 53674 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ESPOSITO Antonio – Presidente Dott. CASUCCI Giuliano – Consigliere Dott. RAGO Geppino – rel. Consigliere Dott. ALMA Marco Maria – Consigliere Dott. BELTRANI...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 23 dicembre 2014, n. 52675. In tema di associazione di tipo mafioso, la condotta di partecipazione è riferibile a colui che si trovi in rapporto di stabile e organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare, più che uno "status" di appartenenza, un ruolo dinamico e funzionale, in esplicazione del quale l'interessato "prende parte" al fenomeno associativo, rimanendo a disposizione dell'ente per il perseguimento dei comuni fini criminosi. Ne consegue che va considerato intraneus e non semplice concorrente esterno il soggetto che, consapevolmente, accetti i voti dell'associazione mafiosa, e che, una volta eletto a cariche pubbliche, diventi il punto di riferimento della cosca mettendosi a disposizione, in modo stabile e continuativo, di tutti gli affiliati, e degli interessi della consorteria alla quale rende il conto del proprio operato, dovendo considerarsi tale comportamento prova sia dell'affectio societatis sia di un efficiente contributo causale al rafforzamento del proposito criminoso e all'accrescimento delle potenzialità operative e della complessiva capacità di intimidazione ed infiltrazione nel tessuto sociale dell'associazione criminale

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 23 dicembre 2014, n. 52675 Fatto 1. Con ordinanza del 25/06/2014, il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria – pronunciandosi in sede di rinvio a seguito dell’annullamento dell’ordinanza 19/04/2013 del medesimo Tribunale del Riesame disposto dalla sesta sezione della Corte di Cassazione con sentenza n° 16958 del 08/01/2014...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 23 dicembre 2014, n. 27363. Precariato pubblico di oltre trentasei mesi costituirebbe "abuso" di contratti a termine per contrasto con la direttiva 1999/70/CE del 28 giugno 1999: per questo caso sono necessarie sanzioni effettivamente idonee ad evitare che si continui come prima, con possibilità di trasformazione a tempo indeterminato (in ruolo)

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 23 dicembre 2014, n. 27363 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LAMORGESE Antonio – Presidente Dott. MAMMONE Giovanni – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – rel. Consigliere Dott. AMENDOLA Fabrizio – Consigliere Dott. BUFFA Francesco...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 23 dicembre 2014, n. 27348. Legittima la multa se il giallo non è inferiore a tre secondi

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 23 dicembre 2014, n. 27348   REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ODDO Massimo – Presidente Dott. BIANCHINI Bruno – Consigliere Dott. PROTO Cesare Antonio – rel. Consigliere Dott. PETITTI Stefano – Consigliere Dott....

Articolo

Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 13 gennaio 2015, n. 296. Al comodatario compete l'obbligo di custodia di cui agli artt. 1804 e 2051 c.c. e che il custode ha l'obbligo di avvertire il proprietario di ogni danno al bene di cui ha la custodia

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 13 gennaio 2015, n. 296 Svolgimento del processo Con ricorso del 2006 C.B. , premesso di aver concesso in comodato gratuito a P.D. , con contratto datato 14 luglio 1993, una casa con terreno, sita in Trieste ed avente accesso dal mare, rappresentava che il comodatario aveva realizzato...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione tributaria, sentenza 22 dicembre 2014, n. 27196. In tema di IVA, il diritto alla detrazione va negato non solo al soggetto passivo che sapeva, ma anche a quello che avrebbe dovuto solo sapere di partecipare, con il proprio acquisto, ad una operazione inscriventesi in una frode all'imposta. Il principio è stato espresso dal giudice di legittimità con sentenza del 22 dicembre 2014, n. 27196

Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 22 dicembre 2014, n. 27196 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BIELLI Stefano – Presidente Dott. CIRILLO Ettore – Consigliere Dott. VALITUTTI Antonio – Consigliere Dott. OLIVIERI Stefano – Consigliere Dott. SCODITTI Enrico –...

Articolo

Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 5 gennaio 2015, n. 6. La nozione di "occasione di lavoro" sia assunta in una accezione piu' lata di quella di "causa di lavoro" afferendo ad ogni fatto comunque ricollegabile al rischio specifico connesso all'attivita' lavorativa cui il soggetto e' preposto, di modo che, ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica n. 1124 del 1965, articolo 2, l'infortunio sul lavoro non puo' essere circoscritto nei limiti dell'evento di esclusiva derivazione eziologica materiale dalla lavorazione specifica espletata dall'assicurato, ma va riferito ad ogni accadimento infortunistico che all'occasione di lavoro sia ascrivibile in concreto, pur se astrattamente possibile in danno di ogni comune soggetto, in quanto configurabile anche al di fuori dell'attivita' lavorativa tutelata ed afferente ai normali rischi della vita quotidiana privata; pertanto l'evento infortunistico verificatosi in occasione di lavoro non va considerato sotto il profilo della mera oggetti vita materiale dello stesso, ma deve essere esaminato in relazione a tutte le circostanze di tempo e di luogo connesse all'attivita' lavorativa espletata potendo in siffatto contesto particolare assumere connotati peculiari tali da qualificarlo diversamente dagli accadimenti comuni e farlo rientrare nell'ambito della previsione della normativa di tutela, con l'unico limite della sua ricollegabilita' a mere esigenze personali del tutto esulanti dall'ambiente e dalla prestazione di lavoro, c.d. rischio elettivo

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 5 gennaio 2015, n. 6   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. STILE Paolo – Presidente Dott. VENUTI Pietro – Consigliere Dott. BERRINO Umberto – Consigliere Dott. LORITO Matilde – Consigliere Dott. DE MARINIS...