Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 10 febbraio 2016, n. 2675 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PETTI Giovanni B. – Presidente Dott. TRAVAGLINO Giacomo – Consigliere Dott. FRASCA Raffaele – rel. Consigliere Dott. CIRILLO Francesco Maria – Consigliere...
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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 9 febbraio 2016, n. 2540. In caso di fallimento del terzo datore di garanzia reale, il creditore non può essere ammesso allo stato passivo in quanto non ne è creditore diretto e perché, in ogni caso, si dovrebbe introdurre un anomalo contraddittorio con una ulteriore parte, quella corrispondente al debitore garantito proprio dall’ipoteca data dal terzo
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 9 febbraio 2016, n. 2540 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. NAPPI Aniello – Presidente Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria – Consigliere Dott. CRISTIANO Magda – Consigliere Dott. GENOVESE Francesco Antonio – rel....
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 9 febbraio 2016, n. 2519. Pur in presenza di un patto che esclude la facoltà anticipata di recesso, se non in determinate ipotesi espressamente previste, resta salvo il diritto delle parti medesime di recedere immediatamente da un rapporto di collaborazione professionale continuativa in presenza di una giusta causa, ossia di un rilevante inadempimento alle obbligazioni contrattuali di una parte, tale da escludere l’interesse dall’altra alla conservazione del rapporto
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 9 febbraio 2016, n. 2519 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VENUTI Pietro – Presidente Dott. TRIA Lucia – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. BERRINO Umberto – rel. Consigliere Dott. GHINOY Paola...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 9 febbraio 2016, n. 2506. Il coniuge affidatario della prole minorenne, o maggiorenne non autosufficiente, assegnatario della casa familiare, può opporre al comodante, che chieda il rilascio dell’immobile, l’esistenza di un provvedimento di assegnazione, pronunciato in un giudizio di separazione o divorzio, solo se tra il comodante ed almeno uno dei coniugi il contratto in precedenza insorto abbia contemplato la destinazione del bene a casa familiare
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 9 febbraio 2016, n. 2506 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. BERRUTI Giuseppe Maria – Presidente Dott. PETTI Giovanni Battista – Consigliere Dott. ARMANO Uliana – Consigliere Dott. VINCENTI Enzo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 8 febbraio 2016, n. 2438. La consegna del certificato di abitabilita’ dell’immobile oggetto del contratto, ove questo sia un appartamento da adibire ad abitazione, pur non costituendo di per se’ condizione di validita’ della compravendita, integra un’obbligazione incombente sul venditore ai sensi dell’articolo 1477 c.c., attenendo ad un requisito essenziale della cosa venduta, in quanto incide sulla possibilita’ di adibire legittimamente la stessa all’uso contrattualmente previsto. Il venditore-costruttore ha dunque l’obbligo di consegnare all’acquirente dell’immobile il certificato, curandone la richiesta e sostenendo le spese necessarie al rilascio, e l’inadempimento di questa obbligazione e’ ex se foriero di danno emergente, perche’ costringe l’acquirente a provvedere in proprio, ovvero a ritenere l’immobile tal quale, cioe’ con un valore di scambio inferiore a quello che esso diversamente avrebbe, a prescindere dalla circostanza che il bene sia alienato o comunque destinato all’alienazione a terzi
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 8 febbraio 2016, n. 2438 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. PICCIALLI Luigi – Presidente Dott. MATERA Lina – Consigliere Dott. LOMBARDO Luigi Giovanni – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. PICARONI...
Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 febbraio 2016, n. 2113. Difetti di informativa della comunicazione di avvio della procedura ex art. 4 legge 223 del 1991 possono rilevare solo quando sia allegata e provata la loro effettiva incidenza sul potere di controllo delle organizzazioni sindacali con concreto pregiudizio per i lavoratori; cosi anche il mancato rispetto dei criteri di scelta impone allegazione e prova di una non corretta valutazione di elementi che avrebbero determinato risultati differenti ai fini della graduatoria dei licenziandi. La stessa denuncia di discriminazione di genere impone innanzitutto allegazione e prova di fatti precisi concordanti e connotati da serietà che consentano di far ritenere probabile la discriminazione
Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 3 febbraio 2016, n. 2113 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VENUTI Pietro – Presidente Dott. TRIA Lucia – Consigliere Dott. BALESTRIERI Federico – Consigliere Dott. BERRINO Umberto – Consigliere Dott. GHINOY Paola –...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 4 febbraio 2016, n. 2196. Sebbene sia consentito inviare informazioni commerciali nei confronti di chi non abbia esercitato il diritto di opposizione mediante iscrizione della propria numerazione nel registro pubblico delle opposizioni (cd. opt-out), non è consentito nelle telefonate senza operatore (cd. telefonate con contatto abbattuto o “mute”), né in quello in cui l’utenza chiamata non risulti inserita in uno degli elenchi cartacei o elettronici a disposizione del pubblico (telefonia mobile)
Supera Corte di Cassazione Sezione I Sentenza 4 febbraio 2016, n. 2196 SENTENZA sul ricorso 6411-2014 proposto da: REITEK S.P.A., in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliata in ROMA, VIA CLEMENTE IX 10, presso l’avvocato LUCIA FELICIOTTI, rappresentata e difesa dagli avvocati ALESSANDRO GAETANI, GABRIELLA GAETANI, giusta procura a margine del ricorso;...
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 21 settembre 2015, n. 38281. In tema di favoreggiamento ascritto ad un soggetto esercente la professione sanitaria, la situazione di illegalità in cui versa il soggetto che necessita di cure non può costituire in nessun caso ostacolo alla tutela della salute. Ne consegue che la condotta del sanitario chiamato ad esercitare il dovere professionale di tutela della salute del cittadino integra gli estremi del favoreggiamento solo nel caso in cui esorbiti il limite della diagnosi e della terapia, ponendo in essere condotte “aggiuntive” di altra natura che travalichino tale limite e siano finalizzate soggettivamente e oggettivamente a far eludere la persona assistita alle investigazioni dell’Autorità o a sottrarla alle ricerche di quest’ultima
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE VI SENTENZA 21 settembre 2015, n. 38281 RITENUTO IN FATTO A.L. e T.M. sono stati condannati dal Tribunale di Torre Annunziata alla pena di giustizia perchè ritenuti colpevoli del reato di cui all’art. 378 c.p. loro ascritto. Interposto appello, la Corte di Appello di Napoli ha confermato la decisione assunta...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 22 febbraio 2016, n. 6880. L’ausiliario del traffico, nell’atto dell’accertamento e contestazione delle violazioni attinenti al divieto di sosta nella aree oggetto di concessione – e cioè nell’ambito dell’esercizio dei compiti che gli sono espressamente attribuiti ai sensi dell’art. 17 comma 132 I. n. 127/1997 come interpretato dall’art. 68 I. n. 488/1999 – riveste la qualifica di incaricato di pubblico servizio
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 22 febbraio 2016, n. 6880 Ritenuto in fatto 1.Con la sentenza impugnata la Corte d’appello di Milano ha confermato la condanna di G.J.G.M. per i reati di oltraggio a pubblico ufficiale e violenza privata commessi ai danni di un ausiliario del traffico che aveva proceduto a contravvenzionare la...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 19 febbraio 2016, n. 3257. La nozione di circolazione stradale, ex art. 2054 c.c., contempla anche le ipotesi in cui il veicolo sia in posizione di arresto, sia in relazione all’ingombro operato dalla vettura sugli spazi adibiti alla circolazione, sia con riferimento alle operazioni propedeutiche alla partenza o collegate alla fermata, oppure ancora a tutte le attività che il veicolo è destinato a compiere e per le quali può circolare
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 19 febbraio 2016, n. 3257 Ritenuto in fatto 1. – A.L. decedette il (omissis) a seguito delle lesioni riportate nel sinistro occorsogli il precedente (omissis) presso l’officina di riparazioni di infissi meccanici di cui era titolare il fratello. In tale occasione, l’A. fu colpito al volto dalla rampa...