Il decreto di revoca dell’amministratore adottato dalla Corte d’appello
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Il decreto di revoca dell’amministratore adottato dalla Corte d’appello

Corte di Cassazione, civile, Sentenza|16 gennaio 2024| n. 1569.

In tema di condominio negli edifici, anche dopo le modifiche introdotte dalla l. n. 220 del 2012, il decreto di revoca dell'amministratore adottato dalla Corte d'appello, su reclamo dell'interessato, non è ricorribile per cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost., in quanto privo del carattere decisorio e definitivo, non rilevando, in senso contrario, il divieto per l'assemblea di nominare l'amministratore revocato; divieto che è temporaneo e che rileva soltanto per la designazione assembleare immediatamente successiva al decreto di rimozione.

Il condomino regolarmente convocato non può impugnare la delibera per difetto di convocazione di altro condomino
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Il condomino regolarmente convocato non può impugnare la delibera per difetto di convocazione di altro condomino

Corte di Cassazione, civile, Sentenza|13 dicembre 2023| n. 34843.

Il condomino regolarmente convocato non può impugnare la delibera per difetto di convocazione di altro condomino, trattandosi di vizio che inerisce all'altrui sfera giuridica, come conferma l'interpretazione evolutiva fondata sull'articolo 66, comma 3, disp. att. cod. civ. come modificato dalla legge 11 dicembre 2012, n. 220.

In caso di azione di responsabilità per danni da infiltrazioni prodotte dal lastrico solare o dal terrazzo di proprietà o di uso esclusivo
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In caso di azione di responsabilità per danni da infiltrazioni prodotte dal lastrico solare o dal terrazzo di proprietà o di uso esclusivo

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|14 dicembre 2023| n. 35027.

In tema di condominio negli edifici, in caso di azione di responsabilità per danni da infiltrazioni prodotte dal lastrico solare o dal terrazzo di proprietà o di uso esclusivo, il paradigma è quello dell'art. 2051 cod. civ. avuto riguardo alla posizione del soggetto proprietario o avente l'uso esclusivo, in ragione del rapporto diretto che esso ha con il bene potenzialmente dannoso. È, inoltre, configurabile una concorrente responsabilità del Condominio, che, in forza degli artt. 1130 cod. civ., comma 1, n. 4 e 1135, comma 1, n. 4, cod. civ. è tenuto a compiere gli atti conservativi e le opere di manutenzione straordinaria relativi alle parti comuni dell'edificio, avuto riguardo alla posizione del soggetto che del lastrico o della terrazza abbia l'uso esclusivo. In particolare, tale concorrente responsabilità del Condominio è configurabile nel caso in cui l'amministratore ometta di attivare gli obblighi conservativi delle cose comuni ovvero nel caso in cui l'assemblea non adotti le determinazioni di sua competenza in materia di opere di manutenzione straordinaria. Il concorso di tali responsabilità inoltre va di norma risolto, salva la rigorosa prova contraria della specifica imputabilità soggettiva del danno, secondo i criteri di cui all'art. 1126 cod. civ., che pone le spese di riparazione o di ricostruzione per un terzo a carico del proprietario o dell'usuario esclusivo del lastrico (o della terrazza) e per i restanti due terzi a carico del Condominio

Nel caso di frazionamento della proprietà di un immobile la parte acquirente entra a far parte del condominio ipso jure et facto
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Nel caso di frazionamento della proprietà di un immobile la parte acquirente entra a far parte del condominio ipso jure et facto

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|27 novembre 2023| n. 32857.

Nel caso di frazionamento della proprietà di un immobile che dia luogo alla formazione di un condominio, la parte acquirente di una parte di esso, salvo che il titolo non disponga diversamente, entra a far parte del condominio ipso jure et facto relativamente alle parti comuni ex art. 1117 c.c. esistenti al momento dell'alienazione e per addizione, man mano che si realizzano, di quelle ulteriori parti necessarie o destinate, per caratteristiche strutturali e funzionali, all'uso comune, nonché di quelle che i contraenti, nell'esercizio dell'autonomia privata, dispongano comunque espressamente di assoggettare al regime di condominialità.

Quando è automaticamente configurabile la fattispecie del condominio parziale “ex lege”
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Quando è automaticamente configurabile la fattispecie del condominio parziale “ex lege”

Corte di Cassazione, civile, Sentenza|22 novembre 2023| n. 32475.

In tema di condominio negli edifici, è automaticamente configurabile la fattispecie del condominio parziale "ex lege" tutte le volte in cui un bene risulti, per le sue obiettive caratteristiche strutturali e funzionali, destinato al servizio e/o al godimento in modo esclusivo (dunque, non solo prevalente) di una parte soltanto dell'edificio in condominio, che rimane oggetto di un autonomo diritto di proprietà, venendo in tal caso meno il presupposto per il riconoscimento di una contitolarità necessaria di tutti i condomini su quella parte ex art. 1117 cod. civ. Il fondamento normativo che limita in tal senso la proprietà di cose, servizi ed impianti dell'edificio si rinviene nell'art. 1123, comma 3, cod. civ. e verificare se una parte di fabbricato rientri o meno tra quelle necessarie all'uso comune agli effetti dell'art. 1117 cod. civ., ovvero appartenga ad un unico condominio complesso costituito da più fabbricati che, seppur indipendenti, hanno in comune alcune parti, suppone valutazioni in fatto sottratte al giudizio di legittimità

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Fondo cassa per le spese di ordinaria conservazione e manutenzione dei beni comuni

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|2 settembre 2022| n. 25900. Fondo cassa per le spese di ordinaria conservazione e manutenzione dei beni comuni La costituzione di un fondo cassa per le spese di ordinaria conservazione e manutenzione dei beni comuni appartiene al potere discrezionale dell’assemblea e non pregiudica, né l’interesse dei condomini alla corretta gestione del condominio,...

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La mancata nomina del nuovo amministratore

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|24 giugno 2021| n. 18185. In tema di condominio negli edifici, la mancata nomina del nuovo amministratore dopo la cessazione dell’incarico da parte dell’amministratore uscente non legittima uno “ius retinendi” da parte di quest’ultimo con riguardo alla documentazione, né un esonero dall’obbligo di rendiconto, intercorrendo il rapporto di amministrazione pur sempre con...

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Impugnazione delle delibere condominiali

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|24 giugno 2021| n. 18186. In tema di impugnazione delle delibere condominiali, la sostituzione della delibera impugnata con altra adottata dall’assemblea in conformità della legge, facendo venir meno la specifica situazione di contrasto fra le parti, determina la cessazione della materia del contendere, analogamente a quanto disposto dall’art. 2377, comma 8, cod....

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Omessa manutenzione di una corte comune

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|24 giugno 2021| n. 18187. Omessa manutenzione di una corte comune. Il condomino, che subisca nella propria unità immobiliare un danno derivante dall’omessa manutenzione delle parti comuni dell’edificio ai sensi degli articoli 1123, 1124, 1125 e 1126 del Cc, assume, quale danneggiato, la posizione di terzo avente diritto al risarcimento nei confronti...

Il termine di cinque giorni fissato per l’adunanza in prima convocazione
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Il termine di cinque giorni fissato per l’adunanza in prima convocazione

Corte di Cassazione, civile, Ordinanza|30 giugno 2021| n. 18635. Il termine di cinque giorni fissato per l’adunanza in prima convocazione. Il termine di almeno cinque giorni stabilito dall’articolo 66 delle disposizioni attuative del Codice civile va calcolato, a partire dal primo giorno immediatamente precedente la data fissata per l’adunanza in prima convocazione quindi è relativo ai...