SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 30 ottobre 2014, n. 26618 Svolgimento del processo F.V. con citazione del 2 dicembre 2002 conveniva in giudizio davanti al Tribunale di Catania, To.Ag. , T.A. e P.D. esponendo: che con scrittura privata del 27 dicembre 2001 T.N. gli aveva promesso in vendita due appartamenti siti in (omissis) l’uno...
Anno: 2014
Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 9 dicembre 2014, n. 25863. Ai fini dell'ammissione al passivo fallimentare di crediti tributari, l'agente della riscossione è tenuto a produrre unicamente il ruolo e non anche a notificare preventivamente al debitore o al curatore la cartella esattoriale
Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 9 dicembre 2014, n. 25863 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 1 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. DI PALMA Salvatore – Presidente Dott. BERNABAI Renato – Consigliere Dott. RAGONESI Vittorio – Consigliere Dott. CRISTIANO Magda – rel....
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 9 dicembre 2014, n. 25923. In una compravendita immobiliare il contratto è concluso anche con la semplice comunicazione dell'agenzia all'acquirente dell'avvenuta accettazione della proposta irrevocabile. E' sufficiente la comunicazione con cui il nuncius informa il proponente di essere in possesso della accettazione scritta, senza dover dunque anche trasmettere tale accettazione
Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 9 dicembre 2014, n. 25923 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TRIOLA Roberto Michele – rel. Presidente Dott. BUCCIANTE Ettore – Consigliere Dott. MAZZACANE Vincenzo – Consigliere Dott. PETITTI Stefano – Consigliere Dott....
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 24 novembre 2014, n. 5792. In tema di abusi edilizi, la repressione degli stessi può essere disposta in qualsiasi momento, sia perché si tratta di misure a carattere reale piuttosto che di vere e proprie sanzioni, sia perché si tratta comunque di illeciti permanenti cui si associano misure oggettive, in rapporto alle quali non può nemmeno essere utilmente invocato il principio di estraneità degli attuali proprietari alla relativa effettuazione (fatte salve l’inopponibilità dell’acquisizione gratuita del bene e dell’area di sedime, ove gli stessi proprietari collaborino alla rimozione dell’abuso, nonché ogni possibile azione di rivalsa, nei confronti dei responsabili, ove diversi dagli attuali titolari del bene).
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 24 novembre 2014, n. 5792 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA ex artt. 38 e 60 Cod. proc. amm. sul ricorso numero di registro generale 6341 del 2014, proposto da Bo.Lo., rappresentato e difeso...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 24 novembre 2014, n. 5805. È inammissibile il ricorso all'istituto dell'avvalimento per le attestazioni di idoneità o delle iscrizioni ad albi professionali, poiché trattasi di requisiti personali che non possono divenire oggetto di circolazione in favore di soggetti privi della necessaria abilitazione
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 24 novembre 2014, n. 5805 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso in appello nr. 4838 del 2014, proposto da J. S.p.a., in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dagli...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 4 dicembre 2014, n. 51010. In tema di insussistenza dei gravi indizi a carico dall'indagato per il reato associativo, sono fondate esclusivamente sull'unicita' del reato contro la pubblica amministrazione specificamente ipotizzato come posto in essere dall'indagato. Tale assunto trova sostegno su una circostanza irrilevante ai fini della ravvisabilita' della partecipazione ad un'associazione criminosa. Partecipazione che ben puo' essere ravvisata in base al concorso in uno solo dei reati-fine dell'associazione, ove le modalita' della condotta siano tali da evidenziare la sussistenza del vincolo
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 4 dicembre 2014, n. 51010 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SAVANI Piero – Presidente Dott. PALLA Stefano – Consigliere Dott. ZAZA Carlo – rel. Consigliere Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere Dott. MICHELI...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 4 dicembre 2014, n. 51018. Il provvedimento di archiviazione de plano e' consentito in caso di opposizione alla stregua della ratio dell'articolo 410 c.p.p. (ravvisabile nell'esigenza di evitare opposizioni all'archiviazione meramente defatigatorie e il conseguente inutile protrarsi del procedimento), non solo quando manchi l'indicazione dell'oggetto dell'investigazione suppletiva e dei relativi elementi di prova, ma anche quando, pur essendo presente tale indicazione, l'investigazione suppletiva sia non pertinente, cioe' non inerente alla notitia criminis, o irrilevante, cioe' non concretamente incidente sugli esiti delle indagini preliminari . Il giudice non deve quindi effettuare una prognosi sfavorevole all'ipotesi accusatoria, ma valutare se il settore d'indagine indicato sia pertinente al thema probandum, e se sia rilevante, nonche' la concretezza e specificita' dei mezzi di prova offerti
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 4 dicembre 2014, n. 51018 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. LOMBARDI Alfredo Maria – Presidente Dott. OLDI Paolo – Consigliere Dott. LAPALORCIA Grazia – rel. Consigliere Dott. ZAZA Carlo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 26 novembre 2014, n. 49226. Ricade nel reato di corruzione propria non solo l'accordo illecito che prevede lo scambio tra il denaro o altra utilita' e un determinato o ben determinabile atto contrario ai doveri di ufficio, ma anche l'accordo avente per oggetto una pluralita' di atti, non preventivamente fissati, ma pur sempre "determinabili per genus mediante il riferimento alla sfera di competenza o all'ambito di intervento del pubblico ufficiale" o – piu' schiettamente e senza perifrasi – i pagamenti eseguiti "in ragione delle funzioni esercitate dal pubblico ufficiale, per retribuirne i favori", cosi' da ricomprendervi l'ipotesi del c.d. asservimento della funzione pubblica agli interessi privati
Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 26 novembre 2014, n. 49226 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. AGRO’ Antonio S. – Presidente Dott. GARRIBBA Tito – Consigliere Dott. LANZA Luigi – Consigliere Dott. FIDELBO Giorgio – Consigliere Dott. VILLONI...
Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 4 dicembre 2014, n. 50975. Il pagamento di tutti i debiti, o la condotta restitutoria da parte dell'imprenditore che abbia distratto risorse aziendali, fa cadere il reato di bancarotta fraudolenta unicamente se avvenuti prima della dichiarazione di fallimento
Suprema Corte di Cassazione sezione V sentenza 4 dicembre 2014, n. 50975 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VESSICHELLI Maria – Presidente Dott. SABEONE G. – rel. Consigliere Dott. PEZZULLO Rosa – Consigliere Dott. CAPUTO Angelo – Consigliere Dott. DEMARCHI...
Corte di Cassazione, sezione IV, sentenza 28 novembre 2014, n. 49707. In materia della causalità omissiva nell’attività medico-chirurgica vale la regola di giudizio della ragionevole, umana certezza e tale apprezzamento va compiuto tenendo conto, da un lato, delle informazioni di carattere generalizzante afferenti al coefficiente probabilistico che assiste il carattere salvifico delle misure doverose appropriate, e, dall'altro, delle contingenze del caso concreto. Ne consegue che non può rispondere di omicidio colposo il medico che non ha proceduto ad un tempestivo intervento chirurgico se non vi è assoluta certezza che con le condotte terapeutiche omesse l’evento non si sarebbe verificato
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE IV SENTENZA 28 novembre 2014, n. 49707 Motivi della decisione Confermando la prima sentenza, la Corte d’appello di Milano ha affermato la responsabilità dell’imputata in epigrafe in ordine al reato di omicidio colposo in danno di F.A. ; e la ha altresì condannata al risarcimento del danno nei confronti delle...