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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 1 dicembre 2014, n. 50004. Con riferimento alla disciplina dettata all'art. 165 cod. pen., la locuzione "secondo le modalità indicate dal giudice nella sentenza di condanna" non si riferisce all'obbligo di eliminare le conseguenze dannose e pericolose del reato, potendosi riferire solamente – per ragioni di ordine sistematico e logico – alla seconda delle due forme di subordinazione (cioè quella della prestazione di attività non retribuita a favore della collettività) in quanto solo per quest'ultima è utilizzabile una indicazione dei criteri e delle regole per rendere la prestazione dell'attività idonea al reinserimento del condannato alla fruizione di benefici nel trattamento sanzionatorio, laddove l'eliminazione delle conseguenze dannose e pericolose del reato non necessita di particolari specificazioni da parte del giudice, essendo inequivoco ed insuscettibile di indicazioni delle modalità il fatto di eliminare le conseguenze dannose.

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 1 dicembre 2014, n. 50004 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FIALE Aldo – Presidente Dott. GRILLO Renato – rel. Consigliere Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. GAZZARA...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 16 dicembre 2014, n. 52121. Il criterio differenziale fra il delitto di truffa aggravato dall'ingenerato timore di un pericolo immaginario e quello di estorsione, risiede solo ed esclusivamente nell'elemento oggettivo: si ha truffa aggravata quando il danno immaginario viene indotto nella persona offesa tramite raggiri o artifizi; si ha estorsione, invece, quando il danno è certo e sicuro ad opera del reo o di altri ove la vittima non ceda alla richiesta minatoria. La vantazione circa la sussistenza del danno immaginario (e, quindi, del reato di truffa aggravata) o del danno reale (e, quindi, del reato di estorsione) va effettuata ex post e non ex ante essendo irrilevante ogni valutazione in ordine alla provenienza del danno prospettato ovvero allo stato soggettivo della persona offesa. Pertanto, risponde del reato di truffa aggravata e non di estorsione, chi, al fine di procurarsi un ingiusto profitto, spacciandosi alla parte offesa come un agente di polizia in borghese ed esibendo un falso distintivo, dopo averla inseguita e fermata con la minaccia di elevare verbale di contravvenzione per un importo di 1.300,00 Euro, lo induce a consegnargli la minor somma di Euro 500,00

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 16 dicembre 2014, n. 52121 Fatto 1. Con sentenza del 05/12/2014, la Corte di Appello di Milano confermava la sentenza pronunciata in data 06/02/2013 dal giudice dell’udienza preliminare del tribunale della medesima città nella parte in cui aveva ritenuto D.C.D. (in concorso con G.C. non ricorrente) colpevole dei...

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Corte di Cassazione, sezione tributario, sentenza 3 dicembre 2014, n. 25561. Trascorso oltre un anno dalla notifica delle cartelle esattoriali, è nulla l'iscrizione ipotecaria non preceduta dalla notifica al contribuente di una specifica intimazione ad adempiere l'obbligo di pagamento entro cinque giorni

Suprema Corte di Cassazione sezione tributaria sentenza 3 dicembre 2014, n. 25561 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TRIBUTARIA Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MERONE Antonio – Presidente Dott. CHINDEMI Domenico – rel. Consigliere Dott. BOTTA Raffaele – Consigliere Dott. MELONI Marina – Consigliere Dott. NAPOLITANO Lucio...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 3 dicembre 2014, n. 25608. Non costituisce giusta causa o giustificato motivo di licenziamento una mera svista commessa dal lavoratore nell'espletamento delle proprie mansioni e priva di conseguenze dannose per il datore di lavoro e/o per terzi

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 3 dicembre 2014, n. 25608 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE LAVORO Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROSELLI Federico – Presidente Dott. AMOROSO Giovanni – Consigliere Dott. MANNA Antonio – rel. Consigliere Dott. AMENDOLA Fabrizio – Consigliere Dott. BUFFA Francesco...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 4 dicembre 2014, n. 25662. La comunicazione telematica di cancelleria non è equipollente alla notificazione d'ufficio

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 4 dicembre 2014, n. 25662   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. GIANCOLA Maria Cristina – Consigliere Dott. GENOVESE Francesco Antonio – rel. Consigliere Dott. ACIERNO Maria –...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 1 dicembre 2014, n. 50149. Il ricorso a un organo collegiale quale il Tribunale di Sorveglianza per la revoca della misura appare preferibile anche in un'ottica garantista, maggiormente necessaria laddove si mette a rischio la conservazione di un beneficio in precedenza acquisito

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 1 dicembre 2014, n. 50149 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SIOTTO Maria Cristin – Presidente Dott. DI TOMASSI Maria Stefani – Consigliere Dott. LA POSTA Lucia – Consigliere Dott. CASA Filippo –...