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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 18 dicembre 2013, n. 28229. Il provvedimento giudiziale di assegnazione della casa familiare al coniuge affidatario, avendo per definizione data certa, è opponibile, ancorché non trascritto, al terzo acquirente in data successiva per nove anni dalla data dell’assegnazione, ovvero – ma solo ove il titolo sia stato in precedenza trascritto – anche oltre i nove anni.

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza  18 dicembre 2013, n. 28229 Ritenuto in fatto e in diritto 1.- Il 3 aprile 2000 O.G. ha acquistato da Santini Silvio – coniuge separato di F.M. – la quota di un mezzo di un immobile assegnato, nel corso del giudizio di separazione, alla predetta F.M. , comproprietaria...

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Disegno di legge di delega al governo recante disposizioni per l’efficienza del processo civile, la riduzione dell’arretrato, il riordino delle garanzie mobiliari, nonche’ altre disposizioni per la semplificazione e l’accelerazione del processo di esecuzione forzatadisegno di legge di delega al governo recante disposizioni per l’efficienza del processo civile, la riduzione dell’arretrato, il riordino delle garanzie mobiliari, nonche’ altre disposizioni per la semplificazione e l’accelerazione del processo di esecuzione forzata

Schema di disegno di legge di delega al governo recante disposizioni per l’efficienza del processo civile, la riduzione dell’arretrato, il riordino delle garanzie mobiliari, nonche’ altre disposizioni per la semplificazione e l’accelerazione del processo di esecuzione forzata (COLLEGATO ALLA LEGGE DI STABILITA’ 2014) Capo I DELEGA AL GOVERNO PER L’EFFICIENZA DEL PROCESSO CIVILE Art. 1...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 6 dicembre 2013, n. 27402. La competenza del capo dell’ufficio giudiziario adito per il processo” sancita dagli artt. 28 e 29 della legge 13 giugno 1942 n. 794 per la liquidazione delle spese e dei compensi dell’avvocato o procuratore nei confronti del proprio cliente ha natura funzionale e inderogabile con riferimento non solo all’ufficio, ma anche alla persona del titolare di questo (presidente del collegio, se l’organo è collegiale, magistrato a capo dell’ufficio, se questo è costituito come tale), senza che assuma rilievo, in contrario, la eventuale divisione dell’ufficio (nella specie, di pretura) in sezioni, in quanto siffatta suddivisione, anche per le sezioni del lavoro istituite presso le preture dopo la riforma introdotta con la legge 11 agosto 1973 n. 533, risponde ad esigenze meramente organizzative, con la conseguenza che, ove la suindicata liquidazione inerisca ad una causa di lavoro, la competenza ex artt. 28 e 29 citati spetta, non al singolo pretore (ovvero al dirigente della sezione lavoro), ma al pretore dirigente

Suprema Corte di Cassazione sezione II Sentenza 6 dicembre 2013, n. 27402 Svolgimento del processo L’avv. M.G. con ricorso dell’11 giugno 2009 chiedeva al tribunale di Reggio Calabria ai sensi dell’art. 28 legge n. 794 del 1942 che provvedesse alla liquidazione delle spettanze maturate per la prestazione professionale svolta nell’interesse di C.V. nel giudizio promosso...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 16 dicembre 2013, n. 28052. In tema di connessione, quando una domanda si sarebbe dovuta decidere secondo diritto e l’altra secondo equità, comporta che l’intero giudizio debba essere deciso secondo diritto, con la conseguenza che per entrambi il mezzo di impugnazione è l’appello

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 16 dicembre 2013, n. 28052 Svolgimento del processo 1.- Nel 2003 (atto di citazione notificato in data 11.9.2003) P.G. convenne in giudizio il Comune di Tortoli innanzi al locale Giudice di pace, domandandone la condanna al risarcimento dei danni (Euro 738,00) riportati dalla propria autovettura, che in una...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza n. 27812 del 12 dicembre 2013. Requisito reddituale per la pensione di inabilità

Suprema Corte di Cassazione  sezione VI sentenza n. 27812  del 12 dicembre 2013 Fatto e diritti 1- Con la sentenza impugnata la Corte d’appello di Messina, riformando la sentenza del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, ha accolto la domanda proposta da N.M. nei confronti dell’Inps ed ha riconosciuto il diritto dell’invalida a percepire la...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 5 dicembre 2013, n. 27302. Deve considerarsi ammissibile una pertinenza in comunione al servizio di piu’ immobili appartenenti in proprieta’ esclusiva ai condomini della pertinenza stessa, dal momento che l’asservimento reciproco del bene comune (accessorio) consente di ritenere implicitamente sussistente la volonta’ dei comproprietari di vincolare i beni accessori comuni a favore delle rispettive proprieta’ esclusive (beni principali)

Suprema Corte di Cassazione sezione II Sentenza 5 dicembre 2013, n. 27302 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TRIOLA Roberto Michele – Presidente Dott. PICCIALLI Luigi – Consigliere Dott. MIGLIUCCI Emilio – Consigliere Dott. D’ASCOLA Pasquale – Consigliere Dott. CARRATO...