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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 19 dicembre 2013, n. 28419. In tema di compravendita, vizi redibitori e mancanza di qualità (le cui relative azioni sono soggette ai termini di decadenza e di prescrizione ex articolo 1495 c.c.) si distinguono dall’ipotesi della consegna di aliud pro allo – che dà luogo ad un’ordinaria azione di risoluzione contrattuale svincolata dai termini e dalle condizioni di cui al citato articolo 1495 c.c. – , la quale ricorre quando la diversità tra la cosa venduta e quella consegnata incide sulla natura e, quindi, sull’individualità, consistenza e destinazione di quest’ultima sì da potersi ritenere che essa appartenga ad un genere del tutto diverso da quello posto a base della decisione dell’acquirente di effettuare l’acquisto, o che presenti difetti che le impediscono di assolvere alla sua funzione naturale o a quella concreta assunta come essenziali dalle parti (cd. inidoneità ad assolvere la funzione economico-sociale), facendola degradare in una sottospecie del tutto diversa da quella dedotta in contratto

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 19 dicembre 2013, n. 28419 Rilevato in fatto 1. – Con due distinti atti di citazione del 18 aprile e del 19 giugno 1990, con il primo dei quali, che, a differenza del secondo, non risulta notificato, V.P. premetteva di aver notificato alla convenuta, in data 5 marzo...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 17 dicembre 2013, n. 28194. La questione delle conseguenze della alienazione di immobili (in tema di preliminare) affetti da irregolarità urbanistiche non sanate o non sanabili

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 17 dicembre 2013, n. 28194 Svolgimento del processo 1. – Con atto di citazione notificato il 18 dicembre 2002, M.U. , quale procuratore speciale di W.L.M. e di O. , convenne in giudizio innanzi alla Corte d’Appello di Firenze T.A. , proponendo gravame avverso la sentenza con la...

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Corte di Cassazione, sezione V, sentenza 9 dicembre 2013, n. 49483. In tema di diffmazione a mezzo stampa E’ irrilevante, ai fini della responsabilita’ penale, l’eventuale delega conferita a redattori per lo svolgimento di tale attivita’ di controllo

Suprema Corte di Cassazione sezione V Sentenza 9 dicembre 2013, n. 49483 IN NOME DEL POPOLO ITALIANOLA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONESEZIONE QUINTA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MARASCA Gennaro – Presidente Dott. ZAZA Carlo – Consigliere Dott. SETTEMBRE Antonio – Consigliere Dott. DE MARZO Giusepp – Consigliere Dott. DEMARCHI ALBENGO P. – rel....

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 18 dicembre 2013, n. 51136. Ricorrono gli estremi della truffa contrattuale tutte le volte che uno dei contraenti ponga in essere artifizi o raggiri diretti a tacere o a dissimulare fatti o circostanze tali che, ove conosciuti, avrebbero indotto l’altro contraente ad astenersi dal concludere il contratto

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 18 dicembre 2013, n. 51136 Ritenuto in fatto Con sentenza del 12.11.2009, il Tribunale di Genova dichiarò B.R. e Z.G. responsabili del reato di truffa aggravata commessa il (omissis) e – concesse le attenuanti generiche equivalenti all’aggravante – condannò ciascuno alla pena di mesi 6 di reclusione ed...

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Corte di Cassazione, sezione VI, sentenza 18 dicembre 2013, n. 51027. Lo stato di disoccupazione non scrimina l’obbligato che è tenuto a inviare il mantenimento

Suprema Corte di Cassazione sezione VI sentenza 18 dicembre 2013, n. 51027 Ritenuto in fatto e considerato in diritto Sull’appello proposte per i soli interesse civili da D.G.M.C. , nella qualità di parte civile nel procedimenti penale a carice di G.R. , imputato del reato di cui all’art. 570 co.2 n.2 cp. per aver fatto...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 9 dicembre 2013, n. 49461. Trattandosi di sanzione obbligatoria conseguente al reato di cui all’articolo 186 C.d.S., la sua applicazione e’ un atto dovuto e prescinde dall’accordo della parti in sede di patteggiamento

Suprema Corte di Cassazione sezione II Sentenza 9 dicembre 2013, n. 49461 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CASUCCI Giuliano – Presidente Dott. GALLO Domenico – rel. Consigliere Dott. TADDEI Margherita – Consigliere Dott. CERVADORO Mirella – Consigliere Dott. VERGA...

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Corte di Cassazione, sezione lavoro, sentenza 19 dicembre 2013, n. 28448. Nei casi di mobbing è il lavoratore che deve provare la condotta persecutoria e ciò non può avvenire con una ctu, che non è mezzo di prova

Suprema Corte di Cassazione sezione lavoro sentenza 19 dicembre 2013, n. 28448 Svolgimento del processo La Cassa di Risparmio di Chieti impugnava – con distinti ri­corsi – la sentenza non definitiva n. 806/2006 del Tribunale di Chieti, che aveva dichiarato l’illegittimità del licenzia­mento intimato da tale società al dipendente S.U. con lettera del 5.02.2002 per...