Nessun risarcimento per la lesione della immagine dell’avvocato segnalato alla centrale rischi come cattivo pagatore per un errore della finanziaria, se non c’è prova del danno effettivo
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Nessun risarcimento per la lesione della immagine dell’avvocato segnalato alla centrale rischi come cattivo pagatore per un errore della finanziaria, se non c’è prova del danno effettivo

Corte di Cassazione, sezione terza civile, Ordinanza 19 luglio 2018, n. 19137 Ordinanza 19 luglio 2018, n. 19137 Data udienza 10 gennaio 2018 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ARMANO Uliana – Presidente Dott. CIGNA Mario – Consigliere Dott. SCRIMA...

Corte di Cassazione, sezione prima civile, ordinanza 26 ottobre 2017, n. 25512. Errata segnalazione alla centrale rischi
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Corte di Cassazione, sezione prima civile, ordinanza 26 ottobre 2017, n. 25512. Errata segnalazione alla centrale rischi

Condannato l’istituto di credito per segnalazioni alla centrale rischi non supportate da elementi validi Ordinanza 26 ottobre 2017, n. 25512 Data udienza 11 aprile 2017 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. GIANCOLA Maria Cristina – Presidente Dott. ACIERNO Maria –...

Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 6 luglio 2017, n. 16659
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Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 6 luglio 2017, n. 16659

Il danno alla reputazione sociale che deriva all’azienda da un’errata segnalazione alla centrale rischi della Banca d’Italia può essere provato anche per presunzioni. Suprema Corte di Cassazione sezione III civile sentenza 6 luglio 2017, n. 16659 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 15 febbraio 2016, n. 2913. Legittima la segnalazione alla centrale rischi di una società che, dopo un’intimazione di risoluzione del contratto per inadempimento, paga le rate arretrate del leasing ma non rilascia il rid per quelle future

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 15 febbraio 2016, n. 2913 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria – Consigliere Dott. ACIERNO Maria – Consigliere Dott. TERRUSI Francesco – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 30 settembre 2015, n. 19552. In tema di credito al consumo, nella vigenza della disciplina degli articoli 121 e seguenti d.lgs. n. 385/1993, l’art. 124, comma 3, deve interpretarsi come previsione di un collegamento negoziale di fonte legale tra i contratti di credito al consumo – il cui oggetto sia l’acquisto di beni o servizi determinati – contenenti i requisiti ivi indicati, ed i contratti di acquisto degli stessi beni o servizi, a prescindere dalla sussistenza di un accordo che attribuisca al finanziatore l’esclusiva per la concessione di credito ai clienti dei fornitori. In caso di inadempimento del fornitore di beni e servizi, l’azione diretta del consumatore contro il finanziatore, disciplinata dall’art. 125, comma 4, si aggiunge alle azioni che il consumatore può esercitare in base alle disposizioni applicabili ad ogni rapporto contrattuale

SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE III SENTENZA 30 settembre 2015, n. 19552 Ritenuto in fatto S.P. citò in giudizio dinanzi al Tribunale di Trieste la SANTANDER CONSUMER BANK S.p.A., già BANCA FINCONSUMO S.p.A., chiedendo accertarsi nulla essere da lui dovuto alla convenuta in forza ed in conseguenza del contratto in data 20 dicembre 2003, nonché...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 29 gennaio 2015, n. 1725. Fra le categorie di rischio creditizio censite e rispetto alle quali sussiste l’obbligo di segnalazione alla Centrale Rischi, rientra quella di “sofferenza” cui va ricondotta l’intera esposizione per cassa nei confronti di soggetti in stato di insolvenza – anche non accertato giudizialmente o in situazioni sostanzialmente equiparabili -, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalle aziende (cfr. art. 5, comma I, sez. II delle Istruzioni). L’appostazione a sofferenza implica una valutazione da parte dell’Istituto segnalante della complessiva situazione finanziaria del cliente e non può scaturire automaticamente da un mero ritardo di quest’ultimo nel pagamento del debito (art. 5 cit., comma II). Resta estraneo alla nozione di “sofferenza” l’inadempimento correlato ad una situazione di illiquidità contingente e non strutturale, non accompagnato, cioè, da un oggettivo stato di difficoltà a far fronte alle proprie obbligazioni

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 29 gennaio 2015, n. 1725 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. RORDORF Renato – Presidente Dott. DI AMATO Sergio – Consigliere Dott. DIDONE Antonio – Consigliere Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria – Consigliere Dott....

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 30 luglio 2014, n. 17288. La lesione dell'immagine del soggetto per effetto dell'illegittima levata di un protesto determina un danno, la cui liquidazione può essere effettuata dal giudice anche in via equitativa

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 30 luglio 2014, n. 17288 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. VITRONE Ugo – Presidente Dott. DIDONE Antonio – rel. Consigliere Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria – Consigliere Dott. BISOGNI Giacinto – Consigliere...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 9 luglio 2014, n. 15609. È illegittima la segnalazione alla Centrale Rischi allorché non vi siano oggettive e ragionevoli opinioni di ritenere che il credito non verrà soddisfatto entro tempi congrui, sulla base di un sospetto qualificato dalla presenza di elementi sintomatici dell’inadempimento, con conseguente configurazione del diritto al risarcimento del danno.

Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 9 luglio 2014, n. 15609 Svolgimento del processo Con sentenza del 24 maggio 2007, la Corte d’appello di Roma, in parziale riforma della sentenza definitiva del 25 novembre 2004 del Tribunale della stessa città, ha condannato la Banca Monte dei Paschi di Siena s.p.a. al risarcimento del danno...