Per il reato continuato a carico del legale rappresentante e dell’amministratore che costituiscono società fittizia per sottrarsi al pagamento delle imposte non è necessario che abbiano voluto dall’inizio dell’atto fraudolento conseguire un risultato economico Suprema Corte di Cassazione sezione III penale sentenza 28 settembre 2016, n. 40319 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA...
Tag: reati tributari
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 27 marzo 2015, n. 13012. La mancata valutazione della prospettazione difensiva determina il vizio di motivazione apparente. Il giudice del riesame è tenuto a valutare le confutazioni e gli elementi offerti dalla difesa dell’indagato, dovendo quindi esprimere un’attenta valutazione sulla ricorrenza del fumus delicti e circa la sussistenza delle esigenze cautelari, pena la mera apparenza della motivazione, che in quanto tale ha da essere annullata
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 27 marzo 2015, n. 13012 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio F. – Presidente Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – rel. Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 19 dicembre 2014, n. 52752. Tutti i comportamenti tenuti dall'agente prima della presentazione della dichiarazione annuale sono irrilevanti ai fini penali e non possono dare luogo nemmeno ad una forma di tentativo punibile ex art. 3 d.lgs. 10.3.2000, n. 74, in quanto per la configurabilità del reato è indispensabile la presentazione della dichiarazione e l'effettivo inserimento nella stessa degli elementi fittizi. Secondo la sentenza n. 52752/2014, l'imputato nel processo penale può essere condannato al risarcimento del danno consistente nel tributo evaso soltanto quando l'amministrazione, costituitasi parte civile, fornisca la concreta, puntuale e specifica prova che tale danno si sia concretamente verificato, ossia che in conseguenza del reato l'amministrazione stessa non abbia più la possibilità di recuperare, nemmeno coattivamente, il credito erariale del contribuente
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 19 dicembre 2014, n. 52752 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. FRANCO Amedeo – rel. Consigliere Dott. DI NICOLA Vito – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 3 dicembre 2014, n. 50628. E’ escluso che una fattura priva dei requisiti indicati dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 633 del 1972, articolo 21, comma 2, possa qualificarsi come tale ne' come documento in tutto e per tutto parificabile, per via normativa, ex articolo 1, alle fatture propriamente dette
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 3 dicembre 2014, n. 50628 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. GENTILI Andrea – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 dicembre 2014, n. 51436. Il mero verificarsi di una situazione di crisi finanziaria non comporta automaticamente la sussistenza di una condizione riconducibile a quella contemplata dall'art. 45 cod. pen., assumendo rilevanza le cause e la tempistica di una tale evenienza, nonché le scelte in concreto operate dal soggetto agente
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 dicembre 2014, n. 51436 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio F. – Presidente Dott. SAVINO Mariapia Gaeta – Consigliere Dott. RAMACCI Luca – rel. Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 4 novembre 2014, n. 45460. Per il reato di omesso versamento delle ritenute previdenziali ed assistenziali l'attenuazione della pena non trova, per tale reato, alcun fondamento razionale in considerazione dell'entità più o meno lieve del danno che si pretenderebbe arrecato all'Istituto previdenziale.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 4 novembre 2014, n. 45460 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. ANDREAZZA Gastone – Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott. SCARCELLA Alessio...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 3 novembre 2014, n. 45225. Quando il datore di lavoro dichiara falsamente di avere corrisposto ad un lavoratore dipendente un'indennità di disoccupazione, di maternità, assegni familiari o altra indennità a carico dell'ente previdenziale, così conseguendo l'ingiusto profitto di conguagliare il relativo importo con i contributi dovuti all'INPS, realizza il reato di truffa
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 3 novembre 2014, n. 45225 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SQUASSONI Claudia – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – Consigliere Dott. DI NICOLA Vito – rel. Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 29 ottobre 2014, n. 44998. In tema di riabilitazione l'adempimento dell'obbligo non e' condizionato alla proposizione della richiesta della persona danneggiata spettando all'interessato l'iniziativa della consultazione con quest'ultima per l'individuazione di una adeguata offerta riparatoria. Ne', si e' aggiunto, rileva l'intervenuta prescrizione del reato dal momento che la ratio che informa l'istituto della riabilitazione attribuisce rilievo all'adempimento delle obbligazioni derivanti dal reato "in funzione del suo valore dimostrativo della emenda voluta dalla legge, in relazione alla condotta successiva successiva alla condanna che sia stata tenuta dal condannato". L'obbligo di adempiere le obbligazioni civili derivanti da reato trova ragione d'essere nella intervenuta condanna con decreto penale esecutivo, la cui efficacia non puo' venir meno per effetto delle sentenze indicate dal ricorrente. A nulla rileva infatti che in altro processo penale egli sia stato assolto non avendo esercitato attivita' gestorie o che sia stata revocata la sentenza di fallimento. Il contrasto di giudicati trova la sua composizione nell'istituto della revisione.
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 29 ottobre 2014, n. 44998 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CORTESE Arturo – Presidente Dott. NOVIK Adet Ton – rel. Consigliere Dott. DI TOMASSI Maria Stefani – Consigliere Dott. BONITO Francesco Mar...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 ottobre 2014, n. 43552. Sono utilizzabili le dichiarazioni rese da un contribuente al Funzionario dell'Agenzia delle Entrate senza l'assistenza del difensore prima dell'inizio della verifica fiscale
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 20 ottobre 2014, n. 43552 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio F. – Presidente Dott. AMORESANO Silvio – Consigliere Dott. ORILIA Lorenzo – rel. Consigliere Dott. ACETO Aldo – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione III, ordinanza 14 ottobre 2014, n. 42884. L'obbligo di traduzione in una lingua comprensibile allo straniero alloglotta, che sia raggiunto da un'ordinanza applicativa di una misura cautelare personale, sorge, dunque, nel momento in cui si ha la prova che non e' in grado di comprenderne il contenuto, perche' la traduzione non inerisce al profilo della perfezione e della validita' dell'atto, ma solo a quello della sua efficacia. Ne consegue che il termine per l'esercizio dei diritti di difesa coincide con il momento in cui la traduzione raggiunge il suo scopo, consentendo al destinatario la piena conoscenza del provvedimento
Suprema Corte di Cassazione sezione III ordinanza 14 ottobre 2014, n. 42884 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. TERESI Alfredo – Presidente Dott. SAVINO Mariapia Gaetan – Consigliere Dott. GAZZARA Santi – Consigliere Dott. PEZZELLA Vincenzo – rel. Consigliere Dott....