Suprema Corte di Cassazione
sezione I
sentenza 29 ottobre 2014, n. 44998
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE PRIMA PENALE
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
Dott. CORTESE Arturo – Presidente
Dott. NOVIK Adet Ton – rel. Consigliere
Dott. DI TOMASSI Maria Stefani – Consigliere
Dott. BONITO Francesco Mar – Consigliere
Dott. SANDRINI Enrico Giusep – Consigliere
ha pronunciato la seguente:
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l’ordinanza n. 691/2013 TRIB. SORVEGLIANZA di ANCONA, del 10/07/2013;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. NOVIK ADET TONI;
lette le conclusioni del PG Dott. D’ANGELO Giovanni che ha chiesto il rigetto del ricorso.
2. Ricorre per Cassazione il difensore di (OMISSIS), deducendo con un primo motivo violazione di legge e violazione del giudicato derivante dalle sentenze emesse in sede civile e penale dalla corte di appello di Ancona. Ad avviso della parte, il giudice dell’esecuzione non aveva tenuto conto che il decreto penale non faceva stato ai fini del risarcimento del danno verso l’Inps e che nel dibattimento penale era emerso che l’imputato non aveva avuto un ruolo gestionale, avendo operato nella societa’ come mero dipendente.
Con un secondo motivo il ricorrente censura la decisione impugnata laddove ricollega l’obbligo risarcitorio alla qualita’ di socio responsabile di (OMISSIS), mutando quindi il titolo della responsabilita’.
Concludeva chiedendo l’annullamento del provvedimento.
3. Il Procuratore generale presso questa Corte, nella sua requisitoria scritta ha chiesto il rigetto del ricorso, rilevando che l’obbligo risarcitorio e’ una conseguenza diretta del reato.
Corretta quindi e’ stata la decisione del Tribunale di sorveglianza che, sull’assunto che l’istante non aveva adempiuto le obbligazioni civili derivanti da reato, ha rigettato la richiesta di riabilitazione.
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