Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 26 marzo 2015, n. 6129 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. DOGLIOTTI Massimo – Consigliere Dott. DE CHIARA Carlo – Consigliere Dott. ACIERNO Maria – rel. Consigliere Dott....
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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 26 marzo 2015, n. 6132. Le decisioni riguardanti i figli minori, compresa la scelta della sua residenza, non devono tenere conto degli interessi dei genitori, ma esclusivamente dell’interesse del minore stesso, anche nei casi in cui questo possa eventualmente coincidere, in via di fatto, con quello di uno dei genitori affidatari che non abbia rispettato il metodo di accordo in tema di indirizzo della vita familiare fissato dall’art. 144 cod. civ., applicabile anche per la scelta della residenza del figlio affidato ad entrambi i genitori in modo condiviso dopo la separazione tra i coniugi o l’interruzione della convivenza tra i genitori non coniugati
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 26 marzo 2015, n. 6132 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. BISOGNI Giacinto – Consigliere Dott. DE CHIARA Carlo – Consigliere Dott. MERCOLINO Guido – Consigliere Dott. LAMORGESE...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 25 marzo 2015, n. 6019. Il soggetto incaricato di effettuare una Ctu va retribuito sulla base di quanto richiesto dal giudice. Nessuna maggiorazione va riconosciuta pertanto in caso di indagini più precise e complesse che tuttavia non occorrano al magistrato
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 25 marzo 2015, n. 6019 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria – Consigliere Dott. BISOGNI Giacinto – rel. Consigliere Dott. ACIERNO Maria – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 25 marzo 2015, n. 6021. In tema di giudizio per cassazione, l’onere del ricorrente, di cui all’art. 369, secondo comma, n. 4, cod. proc. civ., così come modificato dall’art. 7 del d.lgs. 2 febbraio 2006, n. 40, di produrre, a pena di improcedibilità del ricorso, “gli atti processuali, i documenti, i contratti o accordi collettivi sui quali il ricorso si fonda” è soddisfatto, sulla base del principio di strumentalità delle forme processuali, quanto agli atti e ai documenti contenuti nel fascicolo di parte, anche mediante la produzione del fascicolo nel quale essi siano contenuti e, quanto agli atti e ai documenti contenuti nel fascicolo d’ufficio, mediante il deposito della richiesta di trasmissione di detto fascicolo presentata alla cancelleria del giudice che ha pronunciato la sentenza impugnata e restituita al richiedente munita di visto ai sensi dell’art. 369, terzo comma, cod. proc. civ., ferma, in ogni caso, l’esigenza di specifica indicazione, a pena di inammissibilità ex art. 366, n. 6, cod. proc. civ., degli atti, dei documenti e dei dati necessari al reperimento degli stessi. Premessa, pertanto, l’osservanza del requisito dell’autosufficienza non può non rilevarsi che in ordine a tale incremento patrimoniale (ai fini della determinazione dell’assegno di mantenimento, consistente nell’incasso dell’importo della vendita dell’immobile adibito a casa coniugale) la Corte d’Appello ha omesso di esaminarne a priori l’incidenza sulla complessiva condizione economica del ricorrente, senza alcuna giustificazione plausibile, nonostante il puntuale assolvimento dell’onus probandi a carico della ricorrente al riguardo
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 25 marzo 2015, n. 6021 Svolgimento del processo La Corte d’Appello di Roma in parziale riforma della sentenza di primo grado, stabiliva nel giudizio di separazione personale tra i coniugi M.M.P. e M. B. T. l’esclusione dell’addebitabilità per entrambe le parti e la riduzione del contributo al mantenimento...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 9 aprile 2015, n. 7132. La pronuncia di addebito non può fondarsi soltanto sulla violazione dei doveri coniugali ma nella specie la violazione del dovere di lealtà (d’interruzione del progetto procreativo all’insaputa della moglie) ha caratterizzato la condotta continuativa e le scelte unilaterali e non condivise del coniuge, così da minare il nucleo imprescindibile di fiducia reciproca che deve caratterizzare il vincolo coniugale
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 9 aprile 2015, n. 7132 Svolgimento del processo Con la sentenza impugnata, la Corte d’Appello di Firenze, in riforma della sentenza di primo grado, escludeva l’addebitabilità della separazione personale tra i coniugi F.G. e L.M.P. al marito, riconosciuta in primo grado. A sostegno della decisione, per quel che...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 2 aprile 2015, n. 6673. Il giudicato sostanziale conseguente alla mancata opposizione di un decreto ingiuntivo copre non soltanto l’esistenza del credito azionato, del rapporto di cui esso è oggetto e del titolo su cui il credito ed il rapporto stessi si fondano, ma anche l’inesistenza di fatti impeditivi, estintivi e modificativi del rapporto e del credito precedenti al ricorso per ingiunzione e non dedotti con l’opposizione, mentre non si estende ai fatti successivi al giudicato ed a quelli che comportino un mutamento del “petitum” ovvero della “causa petendi” in seno alla domanda rispetto al ricorso esaminato dal decreto esecutivo
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE I SENTENZA 2 aprile 2015, n. 6673 Rilevato che: Con citazione del 18 dicembre 1998 A.B. ha chiesto la condanna della ditta BS di B.S. & C. snc all’eliminazione dei vizi nell’esecuzione dei lavori di rifacimento della pavimentazione del suo terrazzo eseguiti nel contesto dei lavori commissionati dal condominio dello...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 13 marzo 2015, n. 5105. Il negozio rappresentativo, compiuto dal rappresentante senza poteri non e’ invalido ne’ inefficace, ma semplicemente in itinere o in stato di pendenza
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 13 marzo 2015, n. 5105 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. DIDONE Antonio – rel. Consigliere Dott. DE CHIARA Carlo – Consigliere Dott. ACIERNO Maria – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 25 febbraio 2015, n. 3810. Rischia una sanzione pecuniaria il genitore che ostacoli il diritto dell'altro coniuge di far visita ai figli
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 25 febbraio 2015, n. 3810 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. DOGLIOTTI Massimo – Consigliere Dott. GIANCOLA Maria Cristina – rel. Consigliere Dott. CAMPANILE Pietro – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 17 febbraio 2015, n. 3118. Non costituisce contraffazione del marchio l'utilizzo di un logo simile ma ritenuto dai giudici distinguibile rispetto all'originale
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 17 febbraio 2015, n. 3118 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. DI AMATO Sergio – Consigliere Dott. BERNABAI Renato – Consigliere Dott. GIANCOLA Maria Cristina – Consigliere Dott....
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 9 febbraio 2015, n. 2401. L'interdetto, al pari dell'interdicendo al quale sia stato nominato un tutore provvisorio, ha sempre il diritto di difendere, senza l'assistenza del tutore, il ripristino integrale della propria capacità di agire e, quindi, di intervenire nel giudizio (promosso da altri o da esso interdetto) per conseguire ai sensi dell'articolo 429 del Cpc la revoca della interdizione. L'interdicendo e l'inabilitando possono stare in giudizio da soli anche nelle impugnazioni anche se è stato nominato il tutore. Infatti, ai fini della difesa del proprio status, la capacità di agire e contraddire è conservata. E tale regola non può non valere anche in tema di revoca delle medesime misure. Inoltre, la mancata notifica ai parenti non determina alcuna nullità
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 9 febbraio 2015, n. 2401 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. FORTE Fabrizio – Presidente Dott. GIANCOLA Maria Cristina – Consigliere Dott. GENOVESE Francesco Antonio – Consigliere Dott. ACIERNO Maria – rel. Consigliere...