Corte di Cassazione, sezione VI civile, sentenza 15 giugno 2016, n. 12351
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Corte di Cassazione, sezione VI civile, sentenza 15 giugno 2016, n. 12351

La notificazione della cartella di pagamento, anche ove emessa per la riscossione di sanzioni amministrative, è disciplinata dall’art. 26 del d.P.R. 29 settembre 1973 n. 602 e può essere eseguita direttamente da parte dell’esattore mediante raccomandata con avviso di ricevimento   Suprema Corte di Cassazione sezione VI civile sentenza 15 giugno 2016, n. 12351 REPUBBLICA...

Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 14 giugno 2016, n. 12242
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Corte di Cassazione, sezione VI civile, ordinanza 14 giugno 2016, n. 12242

Chi in pendenza di un processo esecutivo esegua lavori sull’immobile pignorato non può poi esercitare contro l’aggiudicatario un’azione di indebito arricchimento per richiedere gli importi spesi per la ristrutturazione Suprema Corte di Cassazione sezione VI civile ordinanza 14 giugno 2016, n. 12242 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE...

Corte di Cassazione, sezione VI civile, sentenza 14 giugno 2016, n. 12174
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Corte di Cassazione, sezione VI civile, sentenza 14 giugno 2016, n. 12174

La concreta possibilita’ per l’utente danneggiato di percepire o prevedere con l’ordinaria diligenza l’anomalia, vale altresi’ ad escludere la configurabilita’ dell’insidia e della conseguente responsabilita’ della P.A. per difetto di manutenzione della strada pubblica   Suprema Corte di Cassazione sezione VI civile sentenza 14 giugno 2016, n. 12174 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO...

Corte di Cassazione, sezione VI civile, sentenza 14 giugno 2016, n. 12177
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Corte di Cassazione, sezione VI civile, sentenza 14 giugno 2016, n. 12177

1) La notifica a mezzo del servizio postale – anche se con la consegna dell’atto all’ufficiale giudiziario si hanno per verificati, a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 477 del 2002, gli effetti interruttivi ad essa connessi per il notificante – non si esaurisce con la spedizione dell’atto, ma si perfeziona con la consegna...

Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 15 giugno 2016, n. 12281
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Corte di Cassazione, sezione III civile, sentenza 15 giugno 2016, n. 12281

Escluso che la copertura assicurativa possa essere operare, in relazione ai danni subiti dai terzi trasportati, se il trasporto non è effettuato in conformità alle disposizioni vigenti o alle indicazioni della carta di circolazione.  In ordine alla conformità alle prescrizioni della carta di circolazione, vale l’accertamento in fatto compiuto dal giudice di merito. Quanto, invece, al...

Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 10 maggio 2016, n. 9386
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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 10 maggio 2016, n. 9386

È pienamente valido il recesso dell’assicurato da una polizza di durata pluriennale sulla base del decreto Bersani del 2007. Recesso effettuato prima dell’entrata in vigore della legge di conversione e relative modifiche.   Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 10 maggio 2016, n. 9386 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA...

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La liquidazione del danno patrimoniale da incapacita' lavorativa, patito in conseguenza d'un sinistro stradale da un soggetto percettore di reddito da lavoro, deve avvenire ponendo a base del calcolo il reddito effettivamente perduto dalla vittima, e non il triplo della pensione sociale. Il ricorso a tale ultimo criterio, ai sensi dell'articolo 137 cod. ass., puo' essere consentito solo quando il giudice di merito accerti, con valutazione di fatto non sindacabile in sede di legittimita', che la vittima al momento dell'infortunio godeva si un reddito, ma questo era talmente modesto o sporadico da rendere la vittima sostanzialmente equiparabile ad un disoccupato. Nella liquidazione del danno patrimoniale futuro da incapacita' di lavoro il reddito della vittima da porre a base del calcolo deve essere equitativamente aumentato rispetto a quello concretamente percepito, quando sia ragionevole ritenere che esso negli anni a venire sarebbe verosimilmente cresciuto. La relativa valutazione deve essere compiuta dal giudice di merito in base ad elementi oggettivi che e' onere del danneggiato dedurre, ed in mancanza dei quali non e' consentita la liquidazione del danno in base al triplo della pensione sociale, a nulla rilevando che il reddito della vittima fosse di per se' di modesta entita'. Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 4 maggio 2016, n. 8896.

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 4 maggio 2016, n. 8896 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA CIVILE SOTTOSEZIONE 3 Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ARMANO Uliana – Presidente Dott. SESTINI Danilo – Consigliere Dott. SCRIMA Antonietta – Consigliere Dott. CIRILLO Francesco Maria – Consigliere...