Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 17 settembre 2014, n. 19533 Svolgimento del processo La Corte d’Appello di Salerno, con sentenza del 21.7.2009, ha dichiarato inammissibile l’appello proposto con atto notificato il 9.4.2002 dai procuratori di B.C., deceduto l’11.8.95, contro la sentenza del tribunale che aveva respinto l’opposizione del C. al decreto ingiuntivo con...
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Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 4 luglio 2014, n. 15295. L'incidenza sul processo degli eventi previsti dall'art. 299 c.p.c. (morte o perdita di capacità della parte) è disciplinata, in ipotesi di costituzione in giudizio a mezzo di difensore, dalla regola dell'ultrattività del mandato alla lite
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 4 luglio 2014, n. 15295 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONI UNITE CIVILI Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ROVELLI Luigi Antonio – Primo Presidente f.f. Dott. ADAMO Mario – Presidente Sezione Dott. RORDORF Renato – Presidente Sezione Dott. CECCHERINI...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 3 giugno 2014, n. 12376. La volontaria cancellazione dall'albo professionale del procuratore costituito non da luogo all'applicazione dell'art. 301 c.p.c., comma 1, e non determina quindi l'interruzione del processo, in quanto, mentre le ipotesi ivi previste sono accomunate dal fatto di essere indipendenti (almeno in via diretta) dalla volontà del professionista o del cliente, la volontaria cancellazione è assimilabile alle ipotesi indicate nel terzo comma del medesimo articolo (revoca della procura o rinuncia ad essa). Infatti, la cancellazione volontaria dall'albo del difensore non può assolutamente essere equiparata alla morte o radiazione o sospensione del medesimo, essendo all'evidenza quest'ultimi eventi, a differenza del primo, indipendenti dalla volontà dell'interessato, che non può affatto interferire sulla loro realizzazione neppure sotto il profilo temporale.
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza 3 giugno 2014, n. 12376 Svolgimento del processo Con citazione notificata il 26 febbraio 1988 il fallimento della società Club Roman Fashion conveniva in giudizio davanti al Tribunale di Roma la Banca Nazionale del Lavoro chiedendo che, ai sensi dell’art. 67 comma 2 LF, fossero revocati e dichiarati...
Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 5 maggio 2014, n. 9623. La morte dell'unico difensore della parte costituita, che intervenga nel corso del giudizio di secondo grado tra l'udienza di precisazione delle conclusioni e l'udienza collegiale, determina automaticamente l'interruzione del processo, anche se il giudice e le altre parti non ne abbiano avuto conoscenza, e preclude ogni ulteriore attività processuale, con la conseguente nullità degli atti successivi e della sentenza di appello eventualmente pronunciata; l'irrituale prosecuzione del processo, nonostante il verificarsi dell'evento interruttivo, può essere dedotta e provata in sede di legittimità, ai sensi dell'art. 372 c.p.c., mediante la produzione dei documenti all'uopo necessari, ma solo dalla parte colpita dal predetto evento, a tutela della quale sono poste le norme che disciplinano l'interruzione, non potendo quest'ultima essere rilevata d'ufficio dal giudice, né eccepita dalla controparte come motivo di nullità della sentenza
SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE SEZIONE II SENTENZA 5 maggio 2014, n. 9623 Ritenuto in fatto Con atto regolarmente notificato in data 3.05.94 C.L. evocava in giudizio avanti al Tribunale di Latina, V.A. deducendo di essere proprietaria di un villino – sito nel comune di (omissis) – che aveva acquistato con rogito notaio D’Agostino del 19.10.90,...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 11 dicembre 2013, n. 27749. L’atto di impugnazione della sentenza, nel caso di morte della parte vittoriosa (o parzialmente vittoriosa), deve essere rivolto agli eredi, indipendentemente sia dal momento in cui il decesso è avvenuto sia dall’eventuale ignoranza – anche se incolpevole – dell’evento da parte del soccombente, altresì precisando che detta notifica (che può sempre essere effettuata personalmente ai singoli eredi) può anche essere rivolta agli eredi in forma collettiva ed impersonale, purché entro l’anno dalla pubblicazione ( comprensivo dell’eventuale periodo di sospensione feriale ), nell’ultimo domicilio della parte defunta ovvero, nel solo caso di notifica della sentenza ad opera della parte deceduta dopo l’avvenuta notificazione, nei luoghi di cui all’art. 330, 1 co., c.p.c.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 11 dicembre 2013, n. 27749 Svolgimento del processo Con sentenza del 30/9/2006 la Corte d’Appello di Ancona dichiarava inammissibile il gravame principale del sig. B.G. e inefficace quello incidentale del sig. S.L. , interposti nei confronti della pronunzia Trib. Ancona 12/10/2004 di rigetto della domanda dal primo proposta...
Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 4 ottobre 2013, n. 22750. La disciplina dettata dall’art. 300, comma 1 e 2, c.p.c., che attribuisce al procuratore la possibilità di continuare a rappresentare in giudizio la parte che gli abbia conferito il mandato, anche se sia nel frattempo deceduta o divenuta incapace, in quanto costituisce deroga a quel principio, va pertanto contenuta entro il rigoroso ambito ivi previsto, ossia nei limiti di quella fase del processo in cui si è verificato l’evento non dichiarato né notificato concernente il mandante. Per fase del processo non deve intendersi solo quella costituita da un grado di esso ma anche quella che si chiude con la sua interruzione, sicché il procuratore della parte colpita dall’evento interruttivo (nella specie morte) non dichiarato non é legittimato a provvede, in base alla procura originariamente rilasciatagli, alla riassunzione del processo che sia stato interrotto per analogo evento riguardante un’altra parte e formalmente dichiarato.
Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 4 ottobre 2013, n. 22750 Svolgimento del processo Il Tribunale di Roma, con sentenza n. 34044 del 2004, accogliendo la domanda proposta nei confronti della conduttrice da R.D. , da C.A. , M. , Al. e F. e da P.S. e F. (e originariamente da C.L. ,...
Corte di Cassazione, sezione I, sentenza n. 18130 del 26 luglio 2013. La morte del coniuge in pendenza di giudizio di separazione o divorzio fa cessare il rapporto coniugale e la stessa materia del contendere
Suprema Corte di Cassazione sezione I sentenza n. 18130 del 26 luglio 2013 Intestazione LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE PRIMA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. SALME’ Giuseppe – Presidente – Dott. DOGLIOTTI Massimo – rel. Consigliere – Dott. CAMPANILE Pietro – Consigliere – Dott. SAN GIORGIO Maria Rosaria – Consigliere – Dott....
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 22 aprile 2013, n. 9686. Nel processo con pluralità di parti cui dà luogo la chiamata in causa dell’assicuratore prevista dall’art. 1917, quarto comma, c.p.c., l’evento interruttivo che in primo grado colpisca l’assicuratore determina la sola interruzione del giudizio relativo alla domanda di indennità
La massima Nel processo con pluralità di parti cui dà luogo la chiamata in causa dell’assicuratore prevista dall’art. 1917, quarto comma, c.p.c., l’evento interruttivo che in primo grado colpisca l’assicuratore determina la sola interruzione del giudizio relativo alla domanda di indennità, ancorché il processo debba essere mantenuto in stato di rinvio sino alla scadenza del...
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