Nel giudizio promosso dal curatore del fallimento del creditore per ottenere l’adempimento di obbligazioni assunte dal convenuto verso il fallito, la quietanza, che il debitore assuma essergli stata rilasciata all’atto del pagamento del creditore, non puo’ produrre, nei confronti del curatore, gli effetti di confessione stragiudiziale
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Nel giudizio promosso dal curatore del fallimento del creditore per ottenere l’adempimento di obbligazioni assunte dal convenuto verso il fallito, la quietanza, che il debitore assuma essergli stata rilasciata all’atto del pagamento del creditore, non puo’ produrre, nei confronti del curatore, gli effetti di confessione stragiudiziale

Corte di Cassazione, sezione sesta civile, ordinanza 1 marzo 2018, n. 4842. Gli effetti di una dichiarazione avente valore di confessione stragiudiziale si producono se e nei limiti in cui essa sia fatta valere nella controversia in cui sono parti, anche in senso processuale, gli stessi soggetti, rispettivamente, autore e destinatario della dichiarazione; pertanto, nel...

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Corte di Cassazione, sezione terza civile, ordinanza 10 ottobre 2017, n. 23669. Ove la scrittura privata venga prodotta dall’attore al momento della costituzione in giudizio il convenuto non ha l’onere di disconoscerla nel termine di venti giorni prima dell’udienza di comparizione

Ove la scrittura privata venga prodotta dall’attore al momento della costituzione in giudizio il convenuto non ha l’onere di disconoscerla nel termine di venti giorni prima dell’udienza di comparizione alla stessa stregua delle eccezioni non rilevabili d’ufficio, essendo sufficiente che la disconosca nella prima udienza o nella prima risposta successiva alla produzione Ordinanza 10 ottobre...

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Corte di Cassazione, sezione terza civile, ordinanza 27 settembre 2017, n. 22460. Il rilievo d’ufficio delle eccezioni in senso lato non e’ subordinato alla specifica e tempestiva allegazione della parte ed e’ ammissibile anche in appello

Costituisce giudizio di merito, insindacabile in sede di legittimita’ se esaustivamente argomentato, l’accertamento della inequivocita’ e concludenza del comportamento stragiudiziale abdicativo della proposizione in giudizio della eccezione di disconoscimento della scrittura, rispetto – invece – alla diversa ipotesi del comportamento stragiudiziale della parte, equivoco o meramente incoerente, che non consentendo di pervenire ad un giudizio...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 17 ottobre 2014 n. 22078. La necessità che la parte che intenda avvalersi della scrittura privata disconosciuta deve presentare l'istanza di verificazione in modo non equivoco, entro il termine perentorio per le deduzioni istruttorie delle parti non sussiste, allorché da complessivo comportamento della parte è possibile desumere in modo inequivocabile la sua volontà di proporre implicitamente detta istanza, come quando si insista per l'accoglimento della pretesa presupponente l'autenticità del documento, essendo evidente che, una volta disconosciuta la scrittura privata dalla parte nei cui confronti è stata prodotta, insistere sulla fondatezza della propria domanda basata sull'autenticità del documento prodotto significa inequivocabilmente proporre sia pure implicitamente l'istanza di verificazione di tale scrittura privata, costituente invero lo specifico strumento processuale per ottenere la declaratoria di autenticità di essa

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 17 ottobre 2014 n. 22078 Svolgimento del processo I fratelli M.B. e G.B., premesso che la madre degli esponenti R.S. era deceduto il 27-4-1997 lasciando un testamento olografo del 2-8-1994 pubblicato il 28-7-1997, convenivano in giudizio dinanzi al Tribunale di Pordenone l’altro fratello G.B. chiedendo dichiararsi la divisione...

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Corte di Cassazione, sezione I, sentenza 15 ottobre 2014, n. 21842. In tema di prova documentale l'onere stabilito dall'art. 2719 c.c. di disconoscere espressamente la copia fotografica (o fotostatica) di una scrittura, implica necessariamente che il disconoscimento sia fatto in modo formale e specifico, con una dichiarazione che contenga una inequivoca negazione della genuinità della copia, con indicazione puntuale dei motivi

Suprema Corte di Cassazione sezone I sentenza 15 ottobre 2014, n. 21842 Svolgimento del processo Con citazione, notificata in data 18/01/1995, SIRICEM srl conveniva in giudizio il comune di Siracusa, chiedendone la condanna al pagamento degli interessi di mora e rivalutazione monetaria, relativi a prestazioni effettuate a favore del Comune stesso, per le quali aveva...

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Corte di Cassazione, sezione II, sentenza 30 giugno 2014, n. 14804. Quando la parte, contro la quale sia prodotta la copia fotostatica, assimilabile a quella fotografica di cui all'articolo 2719 del Cc, non autenticata da pubblico ufficiale di un documento dalla medesima almeno apparentemente sottoscritto, la disconosca come falsa e, comunque, come non conforme all'originale, nessuna delle parti può produrre l'istanza di verificazione ex articolo 216 del Cpc, istanza che concerne soltanto i documenti originali, ma incombe alla controparte fornire nei modi ordinari la dimostrazione dei fatti risultanti dalla copia suddetta; ne consegue che detta controparte è tenuta o a esibire l'originale, e, in ipotesi affermativa, a chiedere la verificazione della scrittura, se l'avversario insisterà nel disconoscerla, o a fornire altre prove del suo asserto, nei limiti ordinari della loro ammissibilità e, quindi, anche prove testimoniali, ove dimostri, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 2724, n. 3, del Cc, di avere senza sua colpa smarrito il documento

Suprema Corte di Cassazione sezione II sentenza 30 giugno 2014, n. 14804 REPUBBLICA ITALIANAIN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SECONDA CIVILE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. ODDO Massimo – Presidente Dott. SAN GIORGIO Maria Rosaria – Consigliere Dott. GIUSTI Alberto – Consigliere Dott. PICARONI Elisa – Consigliere Dott. ABETE...

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Corte di Cassazione, sezione VI, ordinanza 1 luglio 2014, n. 14893. Il disconoscimento della conformità di una copia all'originale deve avvenire con i tempi e le modalità disciplinati dagli artt. 214 e 215 cod. proc. civ, dovendo il disconoscimento essere chiaro, circostanziato, esplicito e tempestivo.

Suprema Corte di Cassazione sezione VI ordinanza 1 luglio 2014, n. 14893 Ritenuto in fatto – che è stata depositata in cancelleria la seguente relazione, in applicazione dell’art. 380-bis cod. proc. civile: “Con atto di citazione notificato il 12.03.2004 S.D. conveniva in giudizio L.U. dinanzi al Tribunale di Udine – sezione distaccata di Palmanova –...