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Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 27 ottobre 2014, n. 5320. In merito al provvedimento di diniego di esenzione del contributo concessorio per l'acquisto di un edificio di culto, è infondato il motivo di doglianza in forza del quale si ritenga sussistente il titolo all'esenzione dai contributi concessori, in sede di rilascio del condono edilizio per l'avvenuta realizzazione sine titulo dell'edificio di culto di proprietà della Congregazione ricorrente, ciò sul presupposto che l'edificio debba qualificarsi come "opera di urbanizzazione eseguita dal privato nell'interesse generale". Nel caso di specie non è infatti applicabile l'art. 9 lett. f) della legge n. 10 del 1977, poiché l'opera non è stata realizzata da un ente "istituzionalmente competente" cui fanno capo per legge interessi generali. Inoltre l'edificio non è stato realizzato sulla base di un titolo emanato in attuazione di uno strumento urbanistico, quale opera di urbanizzazione: esso ha riguardato un abuso edilizio, pur destinato poi ad edificio religioso per volontà privata senza alcuna previsione specifica del piano urbanistico. Le esenzioni dai contributi concessori spettano nei casi previsti dalla legge, quando è rilasciato un atto abilitativo, comunque denominato, in attuazione di una previsione urbanistica. Nella specie si è in presenza di un immobile abusivo relativamente al quale non spetta alcuna esenzione che, invece, potrebbe spettare solo nei casi espressamente previsti dalla legge.

Consiglio di Stato sezione V sentenza 27 ottobre 2014, n. 5320 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA Sull’appello n. 9851 del 2003, proposto dalla CONGREGAZIONE (…) e dalla Associazione (…), rappresentate e difese dall’avv. At.Sp., con domicilio eletto presso il...

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Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 6 ottobre 2014, n. 4975. La crisi economica che ha afflitto il settore dell'edilizia non è un motivo che può consentire la proroga del permesso di costruire. In base all'art. 15 del Dpr 380/2001, Testo unico in materia edilizia, i termini possono essere prorogati con provvedimento motivato per fatti sopravvenuti estranei alla volontà del titolare del permesso, ovvero in considerazione della mole dell'opera da realizzare o delle particolari caratteristiche tecnico- costruttive

Consiglio di Stato sezione IV sentenza 6 ottobre 2014, n. 4975 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7044 del 2010, proposto da: La.Ma., Ro.Ma., rappresentati e difesi dall’avv. Fa.Fr., con domicilio eletto presso il...

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 20 ottobre 2014, n. 43562. La responsabilità per la realizzazione di opere abusive è configurabile anche nei confronti del nudo proprietario che ha la disponibilità dell'immobile ed un concreto interesse all'esecuzione dei lavori, se egli non allega circostanze utili a dimostrare che si tratti di interventi realizzati da terzi a sua insaputa e senza la sua volontà

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza  20 ottobre 2014, n. 43562 Ritenuto in fatto 1. M.V. ha proposto ricorso, a mezzo dei difensori fiduciari cassazionisti, avverso la sentenza della Corte d’appello di MESSINA emessa in data 18/11/2013, depositata in data 7/01/2014, con cui è stata confermata la sentenza emessa dal tribunale di BARCELLONA P.G....

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Corte di Cassazione, sezione III, sentenza 1 ottobre 2014, n. 40543. In tema di lottizzazione abusiva e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico

Suprema Corte di Cassazione sezione III sentenza 1 ottobre 2014, n. 40543   REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE TERZA PENALE Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. MANNINO Saverio Felice – Presidente Dott. GRILLO Renato – Consigliere Dott. DI NICOLA Vito – rel. Consigliere Dott. GRAZIOSI Chiara –...

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Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 13 ottobre 2014, n. 5045. In materia paesaggistica, la sussistenza di un vincolo idrogeologico, ai sensi dell'art. 54, del R.D.L. 30 dicembre 1923 n. 3267, costituisce una circostanza preclusiva della realizzazione di ogni attività che pregiudichi la stabilità dei suoli e l'equilibrio idrogeologico della zona vincolata, avendo, come finalità, quella di prevenire smottamenti e movimenti franosi dei suoli.

Consiglio di Stato sezione IV sentenza 13 ottobre 2014, n. 5045 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3755 del 2012, proposto da: Ed. S.p.A., Al.Bi., rappresentati e difesi dall’avv. Fe.Fo., con domicilio eletto presso...