L’art. 598 c.p. disciplina la non punibilità delle offese contenute negli scritti o nei discorsi pronunciati dalle parti o dai loro patrocinatori nei procedimenti dinnanzi all’autorità giudiziaria, ovvero dinnanzi all’autorità amministrativa, quando le offese concernono l’oggetto della causa o del ricorso amministrativo; ciò significa che l’impiego di un termine offensivo costituisce il presupposto per l’applicazione...
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Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 26 luglio 2017, n. 37213
Cio’ che deve ritenersi rilevante ai fini della validita’ della querela anche nei confronti del direttore responsabile imputato e’ la sola circostanza che il querelante abbia individuato, quali destinatari della propria richiesta di processo, in relazione alla diffamazione che gli era derivata dalla pubblicazione dell’articolo di stampa ritenuto offensivo, coloro cui la stessa potesse essere...
Corte di Cassazione, sezione VI penale, sentenza 27 giugno 2017, n. 31601
Illegittimo il concorso dei reati di calunnia con quello di diffamazione aggravata Suprema Corte di Cassazione sezione VI penale sentenza 27 giugno 2017, n. 31601 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE SESTA PENALE composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistarti: Dott. CONTI Giovanni – Presidente Dott. FIDELBO Giorgio – Consigliere...
Corte di Cassazione, sezione III civile, ordinanza 5 luglio 2017, n. 16482
I condomini che redigono il verbale non possono essere condannati per diffamazione solo per aver messo nero su bianco, gli umori dell’assemblea nel corso dell’intervento del presunto diffamato registrando “gli evidenti segni d’impazienza” dei partecipanti e prendendo atto che il ricorrente giustificava il suo voto contrario “con le solite motivazioni di tutti gli anni”. Suprema...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 24 luglio 2017, n. 36695
Con riferimento all’esercizio del diritto di critica politica che il rispetto della verità del fatto assume un limitato rilievo necessariamente affievolito rispetto alla diversa incidenza sul versante del diritto di cronaca, in quanto la critica, quale espressione di opinione meramente soggettiva, ha per sua natura carattere congetturale, che non può, per definizione, pretendersi rigorosamente obiettiva...
Corte di Cassazione, sezione I civile, sentenza 9 giugno 2017, n. 14447
In tema di risarcimento danni da diffamazione la verità dei fatti oggetto della notizia non è scalfita da inesattezze secondarie o marginali ove non alterino nel contesto dell’articolo o di altro mezzo di diffusione la portata informativa dello stesso rispetto al soggetto al quale sono riferibili Suprema Corte di Cassazione sezione I civile sentenza 9...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 22 giugno 2017, n. 31079
Non integra il delitto di diffamazione la lettera, allegata al verbale di assemblea condominiale, con il quale un condomino sia indicato come moroso nel pagamento delle quote condominiali, essendo la lettera in conoscenza dei soli condomini dell’edificio per i quali può sussistere un interesse giuridicamente apprezzabile alla conoscenza di tali fatti. SUPREMA CORTE DI CASSAZIONE...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 23 giugno 2017, n. 31434
Integra il reato di diffamazione la condotta dell’imputato consistita nell’attribuire alla vedova di un suo familiare, comunicando con sue parenti, la volontà di essersi sposata per acquisire la condizione di moglie e poi di vedova, e, quindi, per interesse; tale frase assume un valore intrinsecamente offensivo della reputazione della donna, intesa come il senso della...
Corte di Cassazione, sezione V penale, sentenza 3 maggio 2017, n. 21209
Nell’ipotesi di offesa alla memoria del defunto, i soggetti elencati nell’ultimo capoverso dell’art. 597c.p. vantano “iure proprio” il diritto di presentare la querela, poiche? essi stessi – e non il de cuius – si qualificano come i soggetti passivi dell’offesa, in quanto titolari dell’interesse a difendere la memoria del loro congiunto, sicchè il giudice non...
Corte di Cassazione, sezione III civile, ordinanza 25 maggio 2017, n. 13153
Al giornalismo d’inchiesta va riconosciuta ampia tutela tale da comportare una meno rigorosa, o comunque diversa applicazione della condizione di attendibilità della fonte della notizia, ma il principio presuppone che la notizia sia ricercata e raccolta direttamente e autonomamente dal giornalista e non sia il frutto di una ricezione “passiva” di informazioni di terza mano...