Consiglio di Stato, sezione IV sentenza 12 marzo 2015, n. 1324 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso in appello n. 4807 del 2014, proposto da Za.Mu., rappresentato e difeso dall’avv. Al.Av., ed elettivamente domiciliato presso quest’ultimo in Roma,...
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Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 5 dicembre 2014, n. 6021. In tema di contratti pubblici, la giurisdizione del giudice ordinario comprende la cognizione delle controversie inerenti ai diritti e agli obblighi scaturenti dal contratto di appalto, a nulla rilevando che l'amministrazione si sia avvalsa della facoltà di rescindere o risolvere il rapporto a mezzo un atto amministrativo. Il criterio in forza del quale la giurisdizione si determina attiene, infatti, all'intrinseca consistenza della posizione soggettiva dedotta in giudizio e rientra nei poteri del giudice ordinario accertare, verificando in via incidentale la legittimità dell'atto rescissorio, la sussistenza
Consiglio di Stato sezione V sentenza 5 dicembre 2014, n. 6021 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7664 del 2008, proposto dalla s.r.l. Ma. e dalla S.p.A. Bi., in persona de rispettivi legali rappresentanti...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 4 novembre 2014, n. 5437. La giurisdizione sui provvedimenti disciplinari (atti del consiglio di disciplina od organi aziendali) adottati nei confronti degli "autoferrotramvieri" deve ritenersi spettare al giudice ordinario
Consiglio di Stato sezione V sentenza 4 novembre 2014, n. 5437 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5931 del 2004, proposto dal signor Fe.Ca., rappresentato e difeso dagli avv. Fr.Be., An.Sc. e Ca.Pu., con...
Consiglio di Stato, sezione VI, sentenza 4 novembre 2014, n. 5431. In tema di impiego pubblico, sono devolute alla giurisdizione del giudice amministrativo, ai sensi dell'art. 63, comma 4, del D.Lgs. n. 165 del 2001, le controversie in materia di procedure concorsuali per l'assunzione a tempo determinato, posto che a dette procedure si applicano le norme generali, discendenti dal principio di cui all'art. 97, comma 3, Cost., che governano la gestione dei concorsi pubblici, le quali non hanno ragione di essere derogate per il solo fatto che l'assunzione sia stata effettuata con contratti a termine, in funzione dell'esecuzione di uno specifico progetto, ed il bando di concorso abbia considerato una selezione per soli titoli, senza prevedere lo svolgimento di prove d'esame
Consiglio di Stato sezione VI sentenza 4 novembre 2014, n. 5431 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE SESTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 5537 del 2014, proposto da Ca.Co., rappresentato e difeso dall’avv. Co.Ca., con domicilio eletto presso il Consiglio...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 29 settembre 2014, n. 20451. La questione di giurisdizione in ordine alla domanda azionata iure hereditatis relativa il risarcimento dei danni subiti dal dipendente pubblico il cui rapporto di lavoro, sia cessato anteriormente al discrimine temporale del 30 giugno 1998 di cui all'art. 69, comma settimo, del DLgs. n. 165 del 2001 – come anche a quella di un dipendente comunque in regime di diritto pubblico – va risolta in base al principio, consolidato nella giurisprudenza di questa Corte, secondo il quale la giurisdizione è devoluta al giudice amministrativo, se si fa valere la responsabilità contrattuale dell'ente datore di lavoro, mentre appartiene al giudice ordinario nel caso in cui si tratti di azione che trova titolo in un illecito
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 29 settembre 2014, n. 20451 Fatto e diritto La Corte di Appello di Roma pronunciando sulla domanda di P.M.F. e F.A.L. proposta, in proprio e quali eredi di F.A. , nei confronti dell’Enea, di cui il loro dante causa era stato dipendente sino al 23 dicembre 1994, avente...
Consiglio di Stato, sezione IV, sentenza 15 settembre 2014, n. 4694. Sussiste la giurisdizione del giudice amministrativo sull'impugnativa dell'atto con cui la società Equitalia Servizi S.p.A. certifica la situazione di soggetto inadempiente agli obblighi di versamento derivanti dalla notifica di cartelle di pagamento di importo superiore a diecimila euro, ai fini dell'art. 48-bis del D.P.R. 27 settembre 1973, n. 602
Consiglio di Stato sezione IV sentenza 15 settembre 2014, n. 4694 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUARTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 7511 del 2013, proposto da: Eq. S.p.A. (anche in qualità di Società incorporante Eq. S.p.A.), rappresentata e...
Consiglio di Stato, sezione V, sentenza 15 luglio 2014, n. 3692. Ai fini del riparto di giurisdizione tra Giudice amministrativo e Giudice ordinario in base alla dicotomia diritto soggettivo – interesse legittimo, non rileva la prospettazione delle parti, bensì il cosiddetto petitum sostanziale, identificato non solo in funzione della concreta pronuncia che si richiede al Giudice, ma soprattutto in funzione della causa petendi, vale a dire dell'intrinseca natura della posizione dedotta in giudizio ed individuata dal giudice con riguardo alla sostanziale protezione ad essa accordata dall'ordinamento. È, dunque, compito del Giudice stabilire, sulla base dei fatti di causa dedotti dalla parte che agisce in giudizio, se la pretesa azionata ha la consistenza di diritto soggettivo o di interesse legittimo, indipendentemente dalla qualificazione da questi offerta
Consiglio di Stato sezione V sentenza 15 luglio 2014, n. 3692 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO IL CONSIGLIO DI STATO IN SEDE GIURISDIZIONALE SEZIONE QUINTA ha pronunciato la presente SENTENZA sul ricorso numero di registro generale 3208 del 2014, proposto dal signor An.Ca., rappresentato e difeso dall’avvocato Si.La., con domicilio eletto presso il...
Corte di Cassazione, sezioni unite, sentenza 20 maggio 2014, n. 11027. Qualora il giudice di primo grado dichiari il difetto di giurisdizione sulla domanda, ritenendo che questa solleciti una pronuncia del giudice amministrativo, il giudice di secondo grado che, pur attraverso una diversa qualificazione della domanda stessa, affermi la giurisdizione negata dalla prima sentenza, deve fare applicazione dell'art. 353 cod. proc. civ., indipendentemente dal fatto che le parti abbiano formulato conclusioni di merito, e rimettere la causa al primo giudice, con la conseguenza che, ove a ciò non provveda, statuendo nel merito, la cassazione della relativa pronuncia deve essere disposta dalla Corte direttamente con rinvio al primo giudice
Suprema Corte di Cassazione sezioni unite sentenza 20 maggio 2014, n. 11027 Ritenuto in fatto 1. – Con atto di citazione notificato l’8 novembre 2002, F.G. – premesso di avere svolto l’incarico di vice comandante della polizia municipale di Cesena dal 1 marzo 1993 e di avere presentato in tale veste denuncia alla locale Procura della...